Gran Premio di Russia (27/09/2020)

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Dopo mesi di magra finalmente Valtteri Bottas ha visto la bandiera a scacchi da vincitore, non accadeva dal primo gran premio della stagione

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Dopo mesi di magra finalmente Valtteri Bottas ha visto la bandiera a scacchi da vincitore, non accadeva dal primo gran premio della stagione. Non servirà molto per il mondiale, ma sicuramente è una grandissima iniezione di fiducia. E stavolta, ha fatto quello che doveva fare. Alla partenza ha tentato l'esterno su Hamilton, arrendendosi al minor grip delle gomme medie, poi ha sfruttato l'occasione che gli è capitata con la penalità del compagno di squadra e ha dominato la gara.

IL VIA - Tutto regolare fino alla prima staccata. Come detto Bottas tenta senza successo di attaccare il compagno di squadra ma guadagna la seconda posizione complice un lungo di Verstappen, che deve cedere a Ricciardo. Lungo anche Sainz, che nel rientrare si distrae un po' e centra in pieno il muro, danneggiando irreparabilmente la sospensione anteriore sinistra, e rischiando nel testacoda di coinvolgere Norris, che riesce ad evitare l'incidente per un pelo come avvenuto per Leclerc con Vettel nella sessione di qualifica. Il monegasco sarà protagonista di un contatto con Stroll alla curva 4, fatale al canadese. A rivedere l'on-board ci sta l'incidente di gara, ma suona un po' strano che il ferrarista non sia stato penalizzato in una giornata in cui i commissari sembravano avere la luna storta. Ad ogni modo buon per Maranello. Verstappen riprende la posizione a Ricciardo, che cede anche ad Ocon e il provvidenziale ingresso della Safety Car gli evita il sorpasso di Perez.

SCATTANO LE INDAGINI - Hamilton è sotto investigazione già da inizio gara per essere partito in un'area non designata dal direttore di gara. Riceve, con colpevole ritardo, la comunicazione che quella mossa gli costa 5 secondi di penalità. Il problema vero è che il britannico ha commesso due volte la stessa infrazione, peraltro addirittura variando la posizione di 300 metri, e questo gli costa altri 5 secondi. È stato tutto insolito, sia per il posizionamento del pilota, sia per la penalità. Anche se alla fine, questo è stato l'unico elemento che ha dato pepe alla gara. Intanto, Albon, Norris e Russell passano alle dure.

RIPARTENZA - Tutto regolare, senza incidenti né variazioni. Appare evidente come la gomma dura non garantisca ritmo a sufficienza, mentre la soft e la media si comportano bene. Succede davvero molto poco in questa fase. Spicca la lotta stile F2 tra i tre piloti che hanno montato la dura in regime di Safety Car, che dura fino al momento in cui Russell blocca alla 13 danneggiando pesantemente le gomme, il che lo fa scivolare in fondo. Quella lotta stava proteggendo la sedicesima posizione di Latifi, ma una volta avuta strada libera la RedBull e la McLaren non hanno avuto particolari problemi a far fuori il canadese. Hamilton si ferma al 17° passaggio, monta le dure ed esce dietro a Vettel, passandolo al giro 19 dopo una buona difesa del tedesco ma fatica ad avere il ritmo. La dura è difficile da gestire anche per le Renault: Ocon si ferma al giro 19, Ricciardo poco dopo. Entrambe si ritrovano dietro a Vettel, in pista con la media, che protegge senza difficoltà la posizione su Ocon, involontariamente avvantaggiando Leclerc, che allunga. Segue un team order della scuderia francese, con Ocon che lascia strada a Ricciardo, che blocca in curva 1 e taglia leggermente la curva, venendo poi penalizzato sul tempo di gara. Ricciardo in poco tempo riesce a fare un sol boccone del tedesco, che cede anche ad Ocon. L'australiano raggiunge e passa Leclerc, mettendosi abbondantemente in zona di sicurezza. Perez si era già messo tranquillo in quarta posizione, ma Leclerc riesce a mantenere il piazzamento senza fatica, ed è già un grande risultato. Vettel invece dopo la sosta non ha il ritmo e resta in tredicesima piazza.

DAVANTI - Verstappen anticipa la sosta, più che altro per controllare la sua gara, essendo Bottas irrangiugibile a circa 6-7 secondi di vantaggio ed Hamilton dietro in difficoltà. La dura, che non funziona all'inglese, va benissimo per il finlandese, che la gestisce ottimamente riuscendo a portare a casa anche qualche giro veloce, il definitivo al giro 51. Il vantaggio, arrivato a toccare quota 13 secondi, ha un calo abbastanza interessante quando Verstappen si avvicina a 6.6 di distacco, ma poi Bottas lo porta stabile sugli otto secondi, controllando agevolmente e vincendo la gara. Kvyat tenta l'assalto ad Ocon senza successo, dietro di lui chiude il compagno di squadra, che per qualche secondo si era tenuto il giro veloce: sarebbe stato il secondo nella storia della Toro Rosso/AlphaTauri. Max Verstappen conquista il primo podio per la RedBull sul circuito russo. 

Ordine di arrivo
1. Valtteri Bottas (FIN-Mercedes) 1h34'00"364
2. Max Verstappen (OLA-RedBull) +7"729
3. Lewis Hamilton (BRI-Mercedes) +22"729
4. Sergio Pérez (MEX-Racing Point) +30"558
5. Daniel Ricciardo (AUS-Renault) +52"065
6. Charles Leclerc (MON-Ferrari) +62"186
7. Esteban Ocon (FRA-Renault) +68"006
8. Daniil Kvyat (RUS-AlphaTauri) +68"740
9. Pierre Gasly (FRA-AlphaTauri) +89"766
10. Alexander Albon (THA-RedBull) +97"860
11. Antonio Giovinazzi (ITA-Alfa Romeo) +1 giro
12. Kevin Magnussen (DEN-Haas) +1 giro
13. Sebastian Vettel (GER-Ferrari) +1 giro
14. Kimi Raikkonen (FIN-Alfa Romeo) +1 giro
15. Lando Norris (BRI-McLaren) +1 giro
16. Nicholas Latifi (CAN-Williams) +1 giro
17. Romain Grosjean (FRA-Haas) +1 giro
18. George Russell (BRI-Williams) +1 giro

Ritirati: Carlos Sainz (SPA-McLaren) per un incidente alla seconda curva, Lance Stroll (CAN-Racing Point) per un incidente alla curva 4 dovuto ad un contatto con Leclerc

Giro veloce: 1'37"030 (giro 51, Valtteri Bottas)

Penalità: 10 secondi (5+5) a Lewis Hamilton per aver effettuato 2 prove di partenza in zone del tracciato non designate dal direttore di gara, 5 secondi a Daniel Ricciardo per non aver rispettato gli indicatori di direnzione per il rientro in pista alla seconda curva, 5 secondi ad Alexander Albon per non aver rispettato gli indicatori di direnzione per il rientro in pista alla seconda curva



F1 2020 - La stagione finché ho avuto voglia di scrivereWhere stories live. Discover now