Gran Premio della Toscana (13 settembre 2020)

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Lewis Hamilton fa 90 successi in carriera e conquista il record della 222esima gara a punti, superando Schumacher

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Lewis Hamilton fa 90 successi in carriera e conquista il record della 222esima gara a punti, superando Schumacher. Non è una sorpresa ormai, aiutato nel suo compito da una macchina davvero superlativa, ma sicuramente oggi è stata davvero difficile, con una partenza infelice, una ripartenza decisamente migliore e l'ultimo terzo di gara in tensione.

PARTENZA - E' difficile stabilire quale partenza vada analizzata meglio, dunque partiremo dalla prima. Hamilton pattina, Bottas diventa leader mentre Leclerc alza il piede trovando un Verstappen piantato per problemi al motore e un Hamilton lento. Si prosegue tranquilli per qualche secondo, il tempo che Sainz e Stroll si tocchino, con lo spagnolo che finisce in testacoda, e Vettel, che fa di tutto per evitare guai, non riesce comunque ad evitare il contatto e danneggia l'ala. Nel frattempo Raikkonen corregge un sovrasterzo, colpisce Gasly che a sua volta dà un colpo a Grosjean, mentre il finlandese tampona Verstappen e lo spedisce nella ghiaia. Subito Safety Car, con il pilota della Haas che riprende la corsa e Raikkonen che invece deve cambiare l'ala, stesso problema che deve risolvere Vettel. La ripartenza dopo la Safety Car vede il giochetto di Valtteri Bottas, che rallenta zigzagando sul rettilineo principale aspettando la linea del traguardo. Il giochetto va a suo favore, ma dietro chi non sa cosa stia succedendo viene coinvolto in un incidente che poteva avere serie conseguenze. Latifi scansa sulla sinistra evitando Magnussen, lento, e Giovinazzi, che sopraggiunge accelerando perché è ciò che un pilota deve fare, si trova il danese piantato davanti e lo prende in pieno, complice anche un tamponamento di Sainz che si ritrova l'auto dell'italiano davanti, e meno male che l'halo c'è. Grosjean sopraggiunge e frena cercando di evitare gli incidenti, riuscendoci, ma sclerando via radio. Comprensibile. Bandiera rossa per ripulire.

RIPARTENZA - Si parte da fermo al 10° giro, senza Esteban Ocon, fermo ai box per un problema tecnico, peraltro segnalato da Russell dopo la prima Safety Car. Stavolta tutto procede regolare, ma Hamilton ha uno spunto in più e supera Bottas, infilato anche da Ricciardo, ma il finlandese quantomeno recupera la seconda posizione la tornata successiva. Succede poco in questa fase, con Russell clamorosamente decimo e Vettel alle spalle, che man mano si allontana fino a scendere a 4"2 di ritardo. Il suo compagno non va meglio, che da terzo viene scansato da Stroll, Ricciardo, Albon e persino Perez, e prova la strategia di montare le dure, senza successo. Guidare con il cuore e tutta la grinta possibile, senza poter fare meglio con una macchina che l'unico aggiornamento che ha portato da Silverstone in poi è stato il colore. E pure quello a qualcuno ha fatto storcere il naso. Mentre le Mercedes facevano quello che volevano, con Bottas a pagare delle vibrazioni, con una seconda sosta che non ha variato i piani a Bracley, Ricciardo, Stroll e Albon erano in lotta per il podio, almeno fino a che nell'approccio ad Arrabbiata 2 Stroll non ha trovato un detrito che gli ha causato una foratura e un pesante botto, che gli ha rovinato un'ottima gara gestita senza errori. Bandiera rossa a riparare le barriere.

HERE WE GO AGAIN - Raikkonen riceve 5 secondi di penalità per aver tagliato la corsia di ingresso box, prima della bandiera rossa. Il finlandese però guida perfettamente l'Alfa sempre davanti alle due Ferrari, per chiudere ottavo in pista ma nono proprio a causa di quei 5 secondi. Clamoroso il fatto che Vettel non riesca a rientrare in quel lasso di tempo, ma ancor apiù clamoroso che Russell chiuda undicesimo senza nemmeno ottenere un punto, nonostante abbia corso per 2/3 di gara in decima posizione. Grosjean ultimo. Davanti cambia poco, se non che Ricciardo viene infilato da Alexander Albon che così conquista il primo podio in Formula 1, strameritato visti tutti i rospi che ha dovuto ingoiare, alle spalle di Hamilton e Bottas. Ricciardo chiude quarto, seguito da Perez, Norris e Kvyat. Un finale stranamente scontato per una gara dalle mille emozioni.

Ordine di arrivo
1. Lewis Hamilton (BRI-Mercedes) 2h19'35"060
2. Valtteri Bottas (FIN-Mercedes) +4"880
3. Alexander Albon (THA-RedBull) +8"064
4. Daniel Ricciardo (AUS-Renault) +10"417
5. Sergio Pérez (MEX-Racing Point) +15"650
6. Lando Norris (BRI-McLaren) +18"883
7. Daniil Kvyat (RUS-AlphaTauri) +21"756
8. Charles Leclerc (MON-Ferrari) +28"345
9. Kimi Raikkonen (FIN-Alfa Romeo) +29"770
10. Sebastian Vettel (GER-Ferrari) +29"983
11. George Russell (BRI-Williams) +32"404
12. Romain Grosjean (FRA-Haas) +42"036

Ritirati: al via Pierre Gasly (FRA-AlphaTauri) e Max Verstappen (OLA-RedBull) per incidente, al giro 5 Carlos Sainz (SPA-McLaren), Antonio Giovinazzi (ITA-Alfa Romeo), Kevin Magnussen (DEN-Haas), Nicholas Latifi (CAN-Williams) per incidente, durante la prima sospensione Esteban Ocon (FRA-Renault) per problemi tecnici, al giro 42 Lance Stroll (CAN-Racing Point) per incidente in seguito ad una foratura.

Giro veloce: 1'18"833 (Lewis Hamilton, giro 58)

Penalità: 5 secondi a Kimi Raikkonen per aver oltrepassato la linea bianca entrando ai box.

F1 2020 - La stagione finché ho avuto voglia di scrivereWhere stories live. Discover now