CAPITOLO 23

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[PERDITE]

Improvvisamente Jeremiah cominciò a ridere. <<Posso sapere cosa hai da ridere?!>> chiesi arrabbiata guardandolo dritto negli occhi <<Io non lo so!>> mi rispose continuando a ridere. <<Stai tranquilla mogliettina mia, non è sua intenzione, ma non può smettere per via del gas della pazzia che gli ho appena spruzzato in faccia! Sai ultimamente non rideva più!>> mi rispose Jerome facendomi l'occhiolino. <<Quindi prima mi accoltelli e poi fai finta di nulla?!>< gli chiesi confusa. <<Io ho detto solo che ti avrei torturato, ma questo non significa che io non ti ami più della mia stessa vita, piccola>> mi sussurrò slegandomi dalla sedia.

Passavano i giorni e non avevo più notizie di Jeremiah, finché una mattina Jerome venne da me e mi disse <<Oggi inaugureremo un nuovo gioco di piazza e come ospiti d'onore avremo Bruce Waine e il mio caro fratellino Jeremiah! Sei contenta?>> <<Non vedo l'ora!>< gli risposi abbracciandolo.

Arrivammo in piazza verso le cinque del pomeriggio, facemmo prigionieri alcuni tizi e gli mettemmo un collarino con tanto di esplosivo al collo. Jerome aveva già fatto esplodere due teste in attesa che venissero Bruce e Jeremiah. Appena arrivarono, la folla che assisteva allo spettacolo, cadde in un silenzio tombale, il mio maritino li face sedere su una sedia e mise anche a loro l'esplosivo intorno al collo. D'improvviso arrivò mio padre che sparò alla spalla di Jerome. Decise comunque di rialzarsi e di dirigersi verso il tetto. Io lo inseguii e lo aiutai a salire le scale che portavano in cima all'edificio. Arrivati lì, gli passai un telefono che avrebbe fatto sganciare il gas della pazzia su tutta la città. Non riuscii neanche a comporre il numero, che mio padre mi sparò alla mano ed inoltre riuscire a colpire Jerome dritto nello stomaco facendolo precipitare giù dall'edificio.

Jerome era caduto. 

Jerome Valeska -vita da criminale-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora