Chapter 2: Ghost of...Her

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~Ashton~

Ci sono giorni in cui vorresti abbandonare tutto e partire per qualche posto lontano, senza una meta precisa.

La vita non va mai come vorremo che sia, non segue i nostri piani e va contro ad ogni nostro progetto.

A volte mi sento come se mi ritrovassi in una scatola, in una scatola vuota piena di illusioni.
In fondo questa è la vita; un grumolo di illusioni.
Credo che siano loro stesse a dare la forza di affrontare il domani. Andiamo verso il nostro futuro, correndo, senza voltarci indietro e questa strana forza ci spinge ad andare avanti, come se alla fine di tutto ciò, una speranza ci tenesse per mano e ci illuda di poter giungere al tanto amato lieto fine.

È tutto ok, finché non ti fermi a pensare. I ricordi ti assalgono alle spalle; ma in fondo cos'è un ricordo? Non sono mai riuscito a dargli una definizione precisa. È qualcosa che hai o qualcosa che hai perso per sempre?

Io ricordo e al tempo stesso vivo con la costante paura di ricordare e di dimenticare.
Ho paura di dimenticare ciò che un tempo mi faceva ridere, ricordi ormai sfocati, che stanno lì ad impolverarsi nella mia mente.

Eppure.... eppure ho avuto il coraggio di guardare avanti, ho deciso di prendere in mano la mia vita, ma non avrei mai immaginato che quei fottuti ricordi, quelli più tristi, quelli più dolorosi, anche più taglienti del vetro, stanno lì ad attendere la mia prossima mossa.
Ma il coraggio è anche questo; la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile, che non partire mai.

Spesso si incontra il proprio destino nella via che si era presa per evitarlo.

Infatti, qualche giorno fa, egli stesso mi ha giocato una carta strana.

Ho incontrato una persona che non stavo cercando. È successo tutto per puro caso, almeno credo...

Una persona diversa da tutte quelle che ho conosciuto ed incontrato fino ad ora.
Senza nessun preavviso, ad un tratto ho incontrato lei...

Lei è arrivata, senza che io l'abbia cercata.
Mi è bastato incrociare semplicemente un suo sguardo per rendere la sua immagine indelebile nella mia mente.

I suoi occhi, neri come la notte, ma più profondi di qualsiasi oceano. Con un solo contatto ho visto in lei qualcosa di inaspettato, ho visto il mare... la sua anima. Il suo era uno di quegli sguardi a cui non servono parole per esprimersi, da cui riesci a capire tutto, anche la cosa più insensata. In quegli occhi pieni della luce della luna, ho visto qualcosa di grande; qualcosa di troppo grande per una ragazza piccola e fragile come lei.

Eppure anche se solo una sconosciuta, mi è sembrato di incontrare qualcuno che conoscevo da una vita. Ho avvertito uno strano calore in lei, una strana sensazione mi ha avvolto lo stomaco e ancora adesso mi fa lo stesso effetto se mi fermo a pensarci.

Lei è ferma qui, proprio nella mia testa; non riesco proprio a farla andare via.

Mi sento come se stessi vivendo con il fantasma di lei....

- Ash... ci sei? - La voce del mio amico Michael richiama la mia attenzione, agitando una chiave inglese dinanzi la mia faccia.
- Sì scusami, ti serve aiuto?- Chiedo scuotendo la testa, come se mi fossi appena risvegliato da un sogno fatto ad occhi aperti.
- Beh direi di... SII. Non voglio passare qui la notte. Sbrighiamo- Sbraita al quanto infastidito.

Io e Michael lavoriamo da circa un anno in un'officina meccanica specializzata in modifiche ai motori.
A dire il vero sono io a lavorare nella sua officina. Appena è riuscito a mettere da parte un decente quantità di dollari, Michael non ha perso tempo a realizzare uno dei suoi sogni. Devo dire che sono orgoglioso di dove è arrivato oggi, ha portato questo suo desiderio da molto lontano e ha messo tutto se stesso per realizzarlo.

- Diamine Ash, si può sapere dove hai la testa?-
La parte del Boss gli sta proprio a pennello.

- Michael... posso chiederti una cosa?- Mi azzardo a dire, cercando di alleviare la tensione nel suo corpo.
- Eh...dimmi pure-
- Hai mai avuto la sensazione di conoscere qualcuno anche prima di averlo incontrarlo? - Chiedo, mentre tolgo il grasso nero come la pece dalle mie dita.
- Se parli di destino cambiamo bandiera-
- Non credi nel destino?-
Questa mia domanda provoca uno sbuffo da parte di Michael.
- Non so Ash...- Soffia, appoggiandosi con il suo peso sul cofano aperto della Mustang GT. -Io credo che se siamo qui e siamo a questo punto è perché l'abbiamo voluto noi. Non credo che qualcosa ci abbia detto di fare le valigie e aggiustare auto. Avrei preferito che il mio destino a questo punto avesse fatto altro per me; tipo regalarmi una bella villa e una bella ragazza dai capelli rossi, oppure farmi trovare al mio risveglio una bella potenza da 610 cavalli con una cilindrata di 5.2 litri-

- A volte non capisco proprio quello che dici, ma forse non hai tutti i torti - Lo prendo in giro.
- Dai prendi quella chiave e aiutami. Voglio andare a casa- Dice infine, dando una pacca sulla mia spalla destra.

Faccio come mi dice, prendo la chiave e vado ad aiutarlo, anche perché non vorrei rischiare di perdere il mio posto di lavoro.

- Ah e mi ha avvertiro Luke che stasera ci sarà la pizza- Dice girandosi verso la mia direzione.
- Adesso capisco la tua fretta di andare a casa- Rido.
- Zitto- Ride a sua volta e prima di riprendere il lavoro aggiunge
- E...se ho capito bene... avremo ospiti-

Improvvisamente avverto qualcosa di strano allo stomaco.

*Angolo autrice*
In questo secondo capitolo conosciamo il nostro Ash, tipo misterioso, ma ben presto sarà tutto molto più chiaro.
Che ne pensate del Michael patito di motori? Non so da dove sia uscita questa idea, ma la trovo diversa dal solito schema ahah.

Hana🦋

Broken Pieces || A.I.|| Where stories live. Discover now