20. And Without You Is How I Disappear - Epilogue.

272 21 104
                                    

Dopo il funerale, dove Linda e Roy sono stati accanto a Frank, quest'ultimo decise di farla finita con qualunque cosa ci fosse nella sua vita quando c'era ancora Gerard.

Lasciò il suo lavoro, e con i soldi che aveva accumulato per mesi, decise di lasciare l'appartamento e trovarsi una piccola casa, ovunque si trovasse.

Doveva cambiare tutto della sua vita, persino sé stesso.
Trattava le persone in modo diverso ora, era meno sorridente, meno cordiale, più sulle sue.

Gli unici contatti che aveva, che lo collegavano al passato, erano i suoi colleghi, ma col tempo e la distanza, anche loro cominciarono a scomparire.


«Mamma, ho trovato una casa»

«Davvero?! Piccolo mio, sono così tanto orgogliosa di te... e lo sarebbe anche tuo padre»

«Lasciamo perdere il passato, mamma. Fa solo male. E poi è stata una sua scelta, andarsene via»

«Hai ragione... mio Dio, sei cresciuto così tanto, lo sento solo dalla voce... verrò a trovarti nella tua nuova casa! Te lo prometto. Dammi solo qualche giorno e il tuo indirizzo. Chiamerò un taxi»

«Va bene, allora ci sentiamo, ti voglio bene»

«Anche io Frank!»





***

Nella nuova casa, a Frank sarebbe toccato fare installare molte cose, ma soprattutto far mettere dei mobili e una cucina. Il bagno c'era, per fortuna, ma il resto della casa era vuoto.
Anche una delle stanze aveva un letto, o meglio, un materasso.
Ma Frank non era uno che badava troppo a queste cose, sempre se si trattava di qualche giorno, quindi decise di dormire lì sopra per il momento.

Si sedette sopra quel materasso stranamente pulito, sospirando. Si rigirò i pollici, e poi guardò fuori dalla finestra.

Vide un flashback di quello che fece l'uomo che amava.

Singhiozzò, senza far uscire lacrime, spostò subito lo sguardo per terra e chiuse gli occhi.

«Gerard, lo so che mi sei vicino, mi aspetterai, vero?»

Una folata di vento entrò dalla finestra, gli finì sul viso facendolo rabbrividire.

Quei giorni, come se anche la terra sentisse la mancanza di Gerard, erano bui, senza pioggia, ma cupi, tristi.
Come Frank. Quel tempo lo rappresentava.

Aveva deciso di cambiare tutto per lasciarsi il passato alle spalle, anche se sapeva che non era la cosa giusta, nei confronti dei suoi amici e di sé stesso, ma soprattutto nei confronti di Gerard.

Perché doveva dimenticarlo?

Perché gli faceva male, ecco perché.
Tutto di lui gli faceva male ormai.

Male fisico, non solo mentale.
Le fitte al cuore, che sembrava volesse strapparsi via da solo.

Gli bastava solo vedere il suo viso in ricordo, e la sua gola si seccava, gli veniva da piangere ma non piangeva, aveva pianto troppo e ormai gli occhi erano abituati, era come se si riempisse di lacrime dentro invece che fuori.

Si preoccupava di non avere sue foto, però.

Perché sapeva che col tempo, con gli anni, il ricordo di lui sarebbe svanito e il suo viso si sarebbe contorto nell'immagine, non sarebbe stato perfetto come lo vedeva quando era ancora in vita.

Come avrebbe fatto poi?

Quello sarebbe stato il tocco finale, si sarebbe sentito in colpa di averlo dimenticato davvero.

Perché non aveva la minima intenzione di fare sparire dalla sua vita anche il ricordo.

Era l'unica cosa che gli restava.

Patient 102   |   FrerardWhere stories live. Discover now