Capitolo 11

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Clarissa's POV

Io e Jess eravamo a casa di Emily da circa un'ora. Voleva qualche mio consiglio su come posare e il sostegno morale di Jess di certo non poteva mancare.
Louis non sapeva di questo incontro tra donne ed era rimasto nella sua camera dopo avermi salutata e dopo avermi lanciato la battutina su me e Liam. Ieri sera non si è allontanato da me nemmeno un attimo e avevamo ballato così a lungo che avevo male ai piedi a causa dei tacchi. Quel ragazzo mi stava prendendo davvero, eppure continuavo a pensare anche a Zayn e mi facevo tanti di quei film mentali su come ci saremmo potuti r'incontrare!
"Sii realista non lo rivedrai mai più!" pensai dandomi ragione.
Ero seduta sulla sedia girevole della scrivania di Emily e la osservavo fare alcune pose che le avevo suggerito.
Era una buona modella per non avere esperienza.
-Clarissa, da quanto fai la modella?- mi chiese lei osservandosi allo specchio con un vestito che le aveva consigliato Jess per provare.
-Da quando avevo 15 anni. All'inizio ero molto a disagio in intimo e tutta quella gente che mi osservava mentre posavo, ma poi ho capito che non dovevo e ora mi piace quello che faccio.- le risposi.
-Fai da sola?- mi domandò Jess.
-La maggior parte delle volte. Altrimenti con Niall.- le risposi annuendo.
-A proposito di Niall, Jess. Devi dirmi qualcosa?- le chiese Emily voltandosi guardandola con sguardo di chi la sapeva lunga.
-No. Mentre tuo fratello era impegnato a farti da baby-sitter lui mi ha fatto passare una serata in compagnia. Tutto qua.- le rispose Jessica molto tranquillamente.
-Piuttosto è mio fratello quello cotto!- continuò Jessica tirandomi un cuscino.
-Cotto di chi? Di me?- le domandai afferrando un cuscino.
-Noooo! Di mia nonna!- esclamò Emily ridendo.
-Ehi! Tua nonna è una bella signora!- la difese Jess.
-Credo che non sia proprio il tipo di Liam!- commentai rilanciandole il cuscino ridendo.
Anche loro risero.
-Comunque Emilia...- iniziò Jess
-NON CHIAMARMI COSÌ JESSICA!- la interruppe Em.
-... Sei tu quella che dovrebbe dirci dov'è sparita ieri sera con Mr. so' figo-so' bello-so' fotomodello!- continuò Jess.
Io ed Em scoppiammo in una risata fragorosa.
-Ve l'ho giá detto Jess! Mi ha convinta a fare il servizio e basta!- protestò lei ridendo ancora.
Dopo qualche altra ora passata a ridere e a prenderci in giro io e Jess salutammo Emily e uscimmo da casa Hemmings e Tomlinson.
-Ci vediamo domani a scuola Clarissa.- mi salutò Jess con un abbraccio dopo aver svoltato l'angolo.
Casa sua era da tutt'altra parte rispetto alla mia.
Iniziai a dirigermi nella mia direzione calciando qualche sassolino qua e la sull'asfalto.
-Chi non muore si rivede.- commentò una voce alle mie spalle.
Mi fermai e mi voltai nascondendo un sorriso. Avevo sperato tanto di rivederlo.
-Già. Ciao Zayn.- lo salutai.
-Ciao Clarissa.- mi rispose avvicinandosi.
-Ma sei sempre in giro a quest'ora?- mi chiese.
Ridacchiai ricominciando a camminare lentamente nella mia direzione.
-Ho le mie scuse.- gli dissi infilando le mani gelate nelle tasche ai lati della giacca di pelle di Niall.
Mi piaceva indossare quella giacca. Gliela rubavo sempre ma a mio fratello stava bene perchè non la indossava quasi mai.
-L'altra volta la lezione... Sono curioso di sentire quella nuova.- mi prese in giro con un sorriso sghembo.
-Ero a casa di un'amica e non ho guardato l'ora.- gli risposi.
-Nulla di speciale.- continuai stringendomi nella giacca.
Lui annui.
-Un'amica, eh?- commentò.
-Sì. Un'amica.- ribadii un po' scocciata accelerando il passo.
-Dai, non ti arrabbiare. Stavo scherzando.- mi rispose raggiungendomi con due falcate.
-Non sono arrabbiata.- replicai.
-Sì... E io sono ceco.- commentò fermandomi per un braccio.
Ma non ero davvero arrabbiata, ero solo infastidita.
-Ti porto in un posto. Credo che ti piacerà.- mi disse sorridendomi.
Che?
Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che dopo avermi presa per mano mi trascinò dall'altra parte della strada correndo.
Certo che se non venivo investita lì non potevano tirarmi sotto proprio da nessun'altra parte!
-Zayn rallenta!- lo pregai col fiatone.
La sua risposta fu una risata.
-Non ti facevo così poco sportiva.- mi prese in giro.
-Prova a correre per due isolati con le ballerine e poi dimmi com'è andata!- gli risposi irritata.
Lui rise di nuovo. Mi trattenni dal colpirlo quando finalmente si fermo, solo perchè la sua risata era il rumore più bello che durante la corsa avevo sentito.
Zayn si fermo di fianco ad un vicolo cieco.
Sul lato destro di esso vi era la scala antincendio della palazzina, mentre accanto all'altro c'era una moto alquanto... Nel mio caso spaventosamente grande... Ma nel suo strepitosa, supposi.
Si avvicinò al mezzo e ci montò sopra con un balzo veloce mentre io ero rimasta all'inizio del vicolo.
-Dai sali.- mi disse accennando al sedile posteriore.
-NO.- gli risposi secca.
Zayn roteò gli occhi e spense il motore.
Incrociai le braccia al petto e feci un passo avanti.
-Se ti dicessi dove ti porto verresti?- mi chiese sussurrando.
-Dipende dal posto...-
Ovvio che sarei andata, pensai avvicinandomi ancora.
-Un teatro. Ballo anch'io.- mi disse alzando un angolo della bocca.
Aprii la mia bocca di qualche centimetro sorpresa.
Perchè non me l'aveva detto la prima volta che ci eravamo incontrati?!
-È un po' diverso dal tuo stile, ma credo che ti piacerebbe comunque.- replicò con una scrollata di spalle.
Sospirai.
-Riaccendi quest'affare.- gli dissi cercando di salire sulla moto senza che la gonna della divisa mi scoprisse troppo.
-Tieni.- mi disse passandomi un casco bianco.
Lui nel frattempo se l'era messo nero.
-Tieniti forte.- mi disse prima ancora che potessi stringermi a lui.


Little White LiesWhere stories live. Discover now