Capitolo 18

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Jessica's POV

Uscii dallo spogliatoio facendomi una coda di cavallo.
Era da un po' che non venivo in palestra e solitamente godevo della compagnia di Emily... Ma quel pomeriggio lei stava studiando economia per il test del giorno dopo.
Pazienza, l'avrei vista più tardi quando sarei andata a casa sua per vedere Louis.
Era passata una settimana dall'ultima volta che avevo dormito da Emily... E beh alla fine io e Louis eravamo finiti a fare l'amore per la prima volta. Ancora mi faceva uno strano effetto dirlo... Insomma dal primo anno di liceo avevo pensato a quel momento una marea di volte, ma mai avrei pensato che sarebbe successo con il fratello della mia migliore amica!
-Fai attenzio-! Jess?-
-Mi dispia- Niall?-
Cosa?!
Niall nella mia stessa palestra?!
-Che ci fai qui?- gli chiesi finendo di farmi la coda.
-Ti ho detto che facevo palestra, ricordi? Alla festa.- mi rispose.
-Ah... Beh, vedo che hai finito visto che stai tornando indietro...- iniziai, ma lui m'interruppe.
-Ho dimenticato l'asciugamano. In realtà sono appena arrivato.- mi disse grattandosi la nuca.
-Oh... Ehm... Beh come ti alleni di solito?- gli domandai.
-Mezz'ora di corsa per riscaldamento, venti minuti di addominali, altri trenta di pesi e dieci di stretching.- mi spiegò.
Io annuii. Era un allenamento ordinario, ma per possedere il fisico che aveva doveva svolgerlo tutti i giorni.
-Il tuo com'è?- mi chiese.
-Un po' più lungo per il semplice fatto che non vengo in palestra tutti i giorni. Però è abbastanza simile.- gli risposi.
Niall mi guardò con interesse... E chiaramente non riferito alla mia spiegazione.
Mi stava squadrando cercando di nascondere la sua malizia, ma era pessimo a farlo.
Indossavo una canottiera termica turchese, dei leggins lunghi fino al ginocchio neri e delle scarpe da ginnastica dello stesso colore della canottiera.
Non ero provocante ne niente... Perchè mi fissava in quel modo?
-Ho qualcosa che no va?- gli domandai pettinandomi la coda con le dita.
-Tutt'altro.- mi rispose lui appoggiandosi al muro ed incrociando le braccia al petto.
Indossava una maglietta grigia a maniche corte, dei pantaloncini neri da ginnastica e un paio di scarpe da tennis nere e bianche.
-Potresti smetterla?- gli domandai sgarbatamente.
-Di fissarti?- mi chiese leccandosi il labbro inferiore.
-Si, esattamente.- replicai iniziando a perdere la pazienza.
-Non ne ho voglia. Credo che tu sia la cosa più interessante da osservare.- mi rispose avvicinandosi.
Io di rimando feci un passo indietro.
-Sono fidanzata, Niall...- iniziai con voce sottile.
Lui rise lievemente.
Lo guardai male.
-Smettila.- replicai sorpassandolo e dirigendomi verso la sala dei macchinari.

Niall's POV

Dopo aver recuperato l'asciugamano entrai anche io nella stanza delle macchine.
Casualmente il tapis roulant accanto a quello di Jess era libero.
Quando mi vide arrivare dallo specchio fece una smorfia che mi fece ridacchiare.
Posai la bottiglietta nel contenitore e l'asciugamano su un bracciolo del macchinario.
Impostai la velocità ed iniziai a correre.
Jess, al contrario, rallentò per mettersi gli auricolari nelle orecchie e collegarli al telefono; poi tornò a correre regolarmente.
Le sorrisi sfacciatamente quando la scoprii a guardare il mio riflesso.
-Andiamo Jess. Credi davvero che ci proverei con te sapendoti fidanzata?- le domandai visto che mi stava fissando in cagnesco dallo specchio.
Decise d'ignorare le mie parole, senza togliersi le cuffie dalle orecchie.
Roteai gli occhi sbuffando prima di tornare a concentrarmi sull'allenamento.
Lei fini 5 minuti prima di me. Era già sudata e aveva il respiro affannato; raccolse le sue cose prima di spostarsi verso la spalliera della palestra.
Prese un tappetino da un angolo, lo stese a terra ed iniziò a fare gli addominali.
Dovevo dire che era molto atletica, ma con il bel fisico che si ritrovava non poteva essere altrimenti.
Aveva anche gli occhi di mezza palestra addosso e la cosa mi stava rendendo nervoso.
Quando finii di correre mi spostai nella sala accanto, quella dei pesi.
Odiavo fare pesi ad essere onesto, ma era ciò che faceva meglio al mio fisico purtroppo.
Vidi dallo specchio Jess dirigersi verso di me.
Mi voltai abbastanza in fretta da vederla torturarsi il labbro inferiore e intrecciare in continuazione le mani tre di loro.
-Scusa.- iniziò continuando a torturarsi le mani.
Inarcai le sopracciglia e sbattei le palpebre due volte.
-Scusa?-
-Sí.-
-Per cosa?-
-Per aver creduto che ci stessi provando con me.- mi spiegò con timidezza.
Appoggiai a terra i pesi e mi alzai.
Jess seguii i miei movimenti, che la costrinsero a seguire il mio viso verso l'alto.
Incrociai le braccia al petto prima di intimarle di continuare con un cenno del capo.
Lei si bagnò il labbro inferiore prima di riprendere a parlare.
-Insomma, non so come ho fatto a pensarlo dopo quello che mi hai detto alla festa... Sono stata impulsiva.-
Le sorrisi.
-Jess, prima, nel corridoio, ho solo fatto il coglione, ma credevo che avessi più senso dell'umorismo...-
-Io ho senso dell'umorismo!- protestò incrociando le braccia al petto e arricciando le labbra rosee.
-... E che non te la prendessi. Louis mi è simpatico e non voglio avere problemi. Ne con lui che con te.- continuai ignorando l'espressione ancora contrariata sul suo viso addolcirsi.
-Sono io a chiederti scusa, ma stavo solo scherzando.- finii sospirando.
Lei si morse l'interno della guancia guardandomi negli occhi.
-Diciamo che io accetto le tue scuse per aver scherzato così male e tu le mie per essere stata impulsiva?- mi chiese poi con un sorriso amichevole.
-Certo.- le risposi annuendo.
-Ma cosa intendi con "scherzare male"?- le chiesi poi risedendomi.
Lei ridacchiò.
-Intendo che non fa per te. Sembravi davvero sincero.- mi chiarii prima di voltarsi e tornare nell'altra sala.
"Infatti lo ero." Pensai quando vidi la sua coda di cavallo sparire oltre i macchinari.

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