Capitolo 33

82 6 2
                                    

Zayn's POV

-E 5,6,7 E 8!-
I ragazzi ballavano alla grande.
Erano determinati a vincere e mettevano la giusta carica nel pezzo.
Cleo aveva grinta da vendere e spesso dicevo di prenderla come esempio.
Era la più piccola ed era in assoluto la più agguerrita.
Cal e Mic invece si divertivano un mondo a ballare senza la pressione di Mally; lei non li aveva mai considerati più di tanto e anche se erano dei grandi li posizionava sempre nelle file posteriori.
-Eeeee cambio di file!- gridai.
L'unica persona che volevo vedere non c'era.
Clarissa mi aveva detto che sarebbe arrivata tardi in teatro e mi avevan che detto che non sarebbe venuta per ballare, ma per parlarmi di una cosa importante.
Sinceramente, speravo che non si trattassero di altre domande su Liam o sulla scommessa.
-COME DIAMINE HAI POTUTO?!- gridò una voce alla mie spalle sopra alla musica.
Mi voltai e vidi Clarissa in lacrime davanti a me.
Fermai la musica all'istante e scesi subito quei quattro scalini che ci separavano.
-HAI SBATTUTO LIAM FUORI DALLA CREW DOPO CHE TE SEI ANDATO, DOPO AVER LASCIATO EMILY SENZA NEANCHE UNA PAROLA! EMILY, ZAYN! EMILY!- urlava piangendo e quando provai ad avvicinarmi a lei mi spinse via.
Sentivo gli occhi di tutti gli altri addosso e il nome di Emily che mi moriva in gola al ricordo della sera prima.
Ero stato così stupido, era ovvio che la conoscesse se era amica di Liam!
I mormorii del resto del gruppo m'interessavano poco, esistevano solo gli occhi dolci di Clarissa che piangevano dalla delusione.
Anche se non sapevo come avesse fatto lei a sapere.
Anche se tutto era avvenuto prima di lei.
-Clarissa...-
-Li hai lasciati tutti così... con una lettera! Jess, Louis, Liam... Emily! Con una cazzo di lettera!-
-Clarissa, per favore...-
-E poi sei tornato aspettandoti che Liam ti accogliesse a braccia aperte?!-
Decisi di stare in silenzio e lasciarla parlare, sfogare, ma la vista del suo trucco a puttane, della delusione in quegli occhi da cui ero oramai dipendente mi stava chiudendo lo stomaco e facendo trattenere il fiato.
Sentii dei passi dietro di me e vidi Cleo affiancarmi.
-Andate a parlarne da un'altra parte.- ci disse.
Clarissa la guardò mordendosi il labbro prima di annuire e guardarmi.
Io mi bagnai le labbra con la lingua prima di parlare, -Andiamo sul tetto.-

***
-Perchè proprio qui?- mi chiese tirando su con il naso.
Mi misi le mani nelle tasche dei jeans.
-Ho pensato che avessi bisogno di un'abboccata d'aria.- ammisi scrollando le spalle.
Clarissa si strinse nella giacca della divisa.
-Hai freddo?- le domandai.
Lei scosse il capo sedendosi contro la porta.
Io mi sedetti accanto a lei e la guardai.
Aveva gli occhi lucidi e il mascara colante.
Feci per pulirle il viso, ma come allungai una mano lei allontanò il viso indietro.
Sospirai.
-Parlami...- le dissi.
Il suo sguardo divenne duro.
-Io dovrei parlarti? Tu avresti dovuto dirmi la verità sin da subito. Da quando avevi scoperto la mia amicizia con Liam!- replicò lei con rabbia.
Mi morsi la lingua.
-Hai ragione. Ma avevo proprio paura di questo, Clarissa!- le dissi indicando le sue condizioni, -Non pensavo che conoscessi anche Emily e sono stato subito a non averci pensato, ma credimi, non avrei voluto lasciarla così.-
-E allora perchè l'hai fatto? Ti sei perdutamente innamorato di lei, l'hai fatta entrare nella crew, eravate tutti felici, andava tutto a gonfie vele... E poi "puff". Tutto sparito e te ne sei andato.- ribattè lei pulendosi il viso, o meglio espandendo il trucco su quel poco che rimaneva pulito, con il dorso della mano.
Sospirai rumorosamente e mi portai le mani alla nuca.
-La verità fa male Clarissa. L'ho imparato grazie ad Emily e tu sei sicura di voler sapere tutto adesso?- le chiesi.
-Voglio capire che razza di persona sei. Perchè dopo tutto quello che Liam mi ha raccontato io sto ancora cercando una spiegazione a quello che hai fatto, una giustificazione, una scusa, chiamala come vuoi, ma voglio capire.- mi rispose lei senza esitazioni.
Sospirai di nuovo e chiusi gli occhi.
Era brutto ricordare il passato, specialmente fare i conti con il senso di colpa di averlo rovinato alle persone più importanti della tua vita.
-Io sono inglese...- iniziai, -I miei non sono persone ricche, o che stanno bene con i loro risparmi, tirano a fine mese per miracolo; io li ho sempre aiutati con dei lavoretti, ma l'unica cosa che loro volevano davvero era che sia io che Cleo ballassimo. Era la nostra passione... Mi mandarono qui a New York con una piccola parte dell'eredità che mia nonna aveva lasciato a mio padre... Anche qui lavoravo e mandavo a casa tutto quello che guadagnavo, tenendo per me il necessario.
Poi un giorno incontrai alcuni ragazzi della crew per strada e iniziai a ballare con loro e... Beh sono diventati la mia famiglia qui...- continuai ricordando tutto come se lo stessi vivendo in quel momento.
Clarissa aveva le ginocchia al petto e le mani infilate nelle tasche della giacca. Era silenziosa ed attenta, ancora arrabbiata e delusa, ma vedevo curiosità nei suoi occhi.
-Immagino che tu sappia come ho conosciuto Emily e gli sviluppi della nostra relazione.-
Lei annuii.
-Sai anche che io e Liam diventammo inseparabili.-
Clarissa mosse di nuovo la testa in segno di assenso.
-Un giorno stavo venendo a teatro quando ricevetti una chiamata da Cleo. Mia madre era stata ricoverata d'urgenza in ospedale...-
I miei occhi diventarono lucidi al ricordo delle parole di mia sorella.
-"La mamma sta morendo, Zayn."... Queste furono le sue parole.-
Clariss voltò il suo sguardo verso di me e mi guardò in un modo che non saprei descrivere.
C'era incredulità, dolcezza, tristezza, rabbia.
Era un misto di sentimenti.
-Le diagnosticarono un tumore al cuore, ma per fortuna trovarono un donatore disponibile per un trapianto. Il problema era la mancanza di denaro per pagare l'intervento...- continuai pensando a come raccontarle la parte più difficile di quegli eventi.
-Lo dissi a Louis in confidenza e...-
La mia voce si affievolì.
Ero arrivato alla parte peggiore.
Guardai Clarissa e vidi l'impazienza nei suoi occhi.
-E?- mi chiese.
Sospirai.
-Conosci la nonna di Emily?-
-Miuccia Prada?-
-Lei mi offrì i soldi che mi servivano, ma in cambio...- la mia voce si affievolì.
-... Dovevi andartene.- terminò lei con voce sottile.
Annuii.
-Ma come ha fatto a saperlo?- mi domandò.
-Origliando la mia conversazione con Louis.- le spiegai ricordando le parole chiare di quella donna prima di riportarle a Clarissa.

Little White LiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora