3. Preston.

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«Nah, I didn't understand a thing you said

If I didn't know better, I'd guess you're all already dead

Mindless zombies walkin' around with a limp an' a hunch

Sayin' stuff like, "You only live once"

You've got one time to figure it out.»

Heavydirtysoul - Twenty One Pilots


3. Preston


Pezzo di merda. Piccolo, insignificante, pezzo di merda.

Ha gli occhi assetati di sangue e le lacrime incastrate in quelle dannatissime pupille dilatate dall'odio. Non sembra nemmeno umano; sembra il demonio incarnato, il male che brucia e distrugge, al suo passaggio, ogni cosa che incontra. È sempre più vicina, quella cazzo di canna della pistola che quello stronzo tiene tra le mani. Preston ha persino il tempo di accorgersi che nemmeno trema, il ragazzino. Forse non ha paura di premere il grilletto; forse semplicemente è un incosciente. Gli viene da ridere. Non lo farà, non lo ucciderà.

È troppo giovane per dimostrare tanto coraggio, eppure avrebbe tutte le buone ragioni per farlo. Preston lo sa che, dopotutto, quell'odio un po' se lo merita.

S'è scopato quella sua pseudo sorella, l'ha ingravidata, la vecchia cagna e poi se n'è lavato le mani. Le ha fatto promettere che nulla fosse successo tra loro e quella stronza si è ammazzata per i sensi di colpa.

«Come fai a dormire di notte, figlio di un cane?» Glielo dice tra i denti, il giovane Russell, mentre la presa sulla pistola diventa sempre più salda e l'odio nei suoi occhi si manifesta nelle sue labbra strette.

Negare l'evidenza, sempre. Non è forse così che si è scopato ogni ragazza di ogni fottuto paese in cui è stato? La fortuna di fingersi devoto cattolico è quella di poter avvicinare qualunque squinzia e convincerla che il suo cazzo è il tempio di Dio. Riderebbe, se non avesse paura di morire, al pensiero che ognuna di quelle pecorelle analfabete crede a ogni sua stronzata e si lascia violare come se solo questo potesse salvarle.

Sono così carine quando leggono la bibbia e intanto lasciano morire gemiti nella gola mentre se le sbatte senza pietà. Sono così dannatamente pure quando lo guardano predicare messa e pensano di essere le uniche, le sole... quando ha visto più buchi lui di uno che scava fosse per i morti.

«Non so di cosa parli», ci prova. Mente. Cosa gli costa, dopotutto? È l'attività che gli riesce meglio al mondo, dire stronzate che poi si dimentica pure di aver detto. A quella specie di sorella che Russell si portava dietro ne ha raccontate a bizzeffe. Sempre così infinitamente convincenti. Sempre così dannatamente crudeli.

Quasi ci gode ad udire il suono del cuore delle sue puttanelle che si spacca, quando poi le butta via come sacchi pieni di cocci di vetro.

Il ragazzo sbuffa dal naso, e quel suono sa di dolore e rabbia. Alza il mento; lo vede ricacciare indietro la paura di fallire. Non perché abbia paura di non trovare il coraggio di sparargli, ma perché né ha visibilmente di mancarlo. Ha tutte le intenzioni di fargliela pagare e Preston sa bene che, dopotutto, questo momento prima o poi sarebbe arrivato. Gli è sempre andata di lusso, ma è l'inferno il posto per lui. Qui su queste aride terre - qui a Knockemstiff - ha già peccato abbastanza e la giustizia si sta abbattendo su di lui; solo che non è Dio a scegliere il suo destino, ma il Diavolo.

Ha quasi la sensazione di averlo guardato per tutto il tempo da quando ha visto quel ragazzino - quel giovane uomo - la prima volta in chiesa.

«Che tu possa bruciare in eterno, pezzo di merda!»

Le ultime parole famose. Gli sembra quasi di non esserci; sembra quasi stia guardando la scena da un'altra prospettiva, al di là dell'automobile e, come se fosse un film di quarta categoria, vede le fiamme che scoppiano da quella pistola, lo colpiscono, lo uccidono e lo portano via dal mondo.

L'inferno lo attende, quasi non vede l'ora.

Eccomi, pensa, prima che lo avvolga il buio eterno, sono tornato.

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Fine

The Sweet Song From The Devil [ The Devil All The Time // One Shots ]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz