Capitolo 12: Vivo o Morto

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Ciò che ci aspettava era l'inferno, e noi stavamo per attraversarlo a testa alta.
Ad ogni passo la terra diventava nera come il carbone, emanava un odore di bruciato quasi insopportabile.
Le radici rosse di quelle strane piante ricoprivano la terra come fossero arterie: stavano alimentando un cuore oscuro, che trasformava ogni cosa nella disperazione più assoluta.
L'aria era pesante, piena di cenere e polvere che impedivano di vedere oltre una decina di metri.
Più scendevamo più la nostra visibilità diminuiva.
C'era un rumoroso silenzio tutt'intorno.
Tutto ciò che sentivamo era il cigolio delle ruote dei carri.
Non riuscire ad identificare la posizione del nemico aveva messo tutti in allerta.
Eravamo tesi, pronti a scattare nel caso di un attacco.

Nel gelido freddo della morte che ci circondava sentii una mano calda scorrere sulla mia.
Astra delicatamente chinò il capo sulla mia schiena.
I miei muscoli che un attimo prima erano tesi si sciolsero.
Socchiusi gli occhi e le strinsi la mano.

A:"Non ti lascerò fare pazzie questa volta. Non rischierò di perderti."

Z:"Non mi perderai."

A:"Promettimi che tornerai."

Z:"D'accordo, te lo prometto." Le dissi sorridendo.

Intanto i carri stavano avanzando per trovare una postazione dove poter installare l'NSA.

Lorentz:"Su forza muoviamo il culo.
Troviamo un'altura e facciamo fuori questi bastardi."

Shoux:" Calma tenente, siamo in pieno territorio nemico. Dobbiamo avere pazienza."

L:"Il convoglio ci proteggerà dalla maggior parte degli attacchi. Abbiamo una buona copertura, cerchiamo di far avanzare il treno."

S:"Non sottovalutarli Lorentz, non fare lo stesso errore dei nostri predecessori."

L:"Stavolta non giocheremo con l'atomica generale, ora facciamo sul serio.
Quei bastardi avranno il cervello in fumo."

S:"Già... lo spero." E accese il suo sigaro.
Forse l'ultimo che il destino gli riservava.

Poco vicino da noi, mentre i pezzi grossi discutevano su dove collocare il dispositivo, anche Jaker e Reda stavano discutendo.

J:"E così siamo giunti alla fine del viaggio eh... "Demone Rosso"." Disse sogghignando.

R:"Finiscila, non mi chiama più nessuno in quel modo ormai."

J:"Dai su stavo solo scherzando."

R:"È da quando ti conosco che scherzi soltanto... sembra che a volte non ti renda conto di quanto grave è la situazione."

Stavolta Reda era davvero strana, sembrava che quel muro incrollabile del proprio coraggio avesse una grande crepa proprio nel mezzo.
Non l'avevo mai vista così pensierosa.

R:"Sai Jaker, siamo finalmente alla fine di questo viaggio... ho aspettato per così tanto tempo questo momento...eppure ho paura di fallire. Ho paura di aver sprecato la mia vita per qualcosa di impossibile da realizzare.
Non riesco proprio a sorridere in questo momento..."

J:"Tu pensi che le tue azioni siano inutili? Guardati dietro e pensa a quante persone hai salvato, come me per esempio. Ricordale bene, perché loro ogni santo giorno ti ringraziano... ogni giorno scherzano, piangono, si arrabbiano, e hanno paura, come te.
Ma la cosa più importante è che vivono, e lo fanno con tutte se stesse."

Jaker si avvicinò al volto di Reda e accarezzandole il viso le continuò a dire:

"Ho paura anche io, di non poterti più rivedere, di non poter più incontrare i miei amici.
Sai, vorrei fare così tante cose ancora,
magari tornare da mio padre e sbandierargli in faccia la vittoria.
Non ho il tempo di rattristarmi o di pensare alla mia morte.
Ora sono vivo, voglio pensare al mio futuro, voglio scherzare come ho sempre fatto.
Ma se davvero dovessi morire avrei solo un rimpianto..."

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⏰ Last updated: Oct 27, 2020 ⏰

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