Capitolo 5: Occhi Cremisi

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Trovare Ryes era la nostra priorità.
Sapevamo che si era diretto a est, ma dovevamo identificare la sua posizione con certezza.
Chiesi a Jaker se era in grado di farlo e lui acconsentì in modo quasi saccente,
dopotutto era un esperto informatico.
Iniziò a vagare tra le informazioni della rete cercando un collegamento con GENESIS, alcuni file erano criptati e fu necessario hakerarli.
Pochi minuti dopo esclamò:

J:"Bingo! L'ho trovato. È nella città centrale dell'est in una struttura di ricerca. Invio le coordinate al tuo device."

Lo ringraziai.
Dovevamo prepararci, prendere un'auto e partire.
Reda disse che la sua vettura, seppur malconcia era ancora disponibile.
Ci avviammo, nel cuore della notte, verso le mura della città.
Le strade ospitavano ancora i cadaveri di un lungo e logorante scontro non ancora cessato del tutto.
Anche se eravamo nascosti nell'ombra, l'odore della polvere da sparo esausta e del sangue si potevano ancora sentire.
Raggiunta la periferia trovammo un varco che ci permise di uscire.
Avevamo raccolto anche del carburante per sostenere il viaggio senza preoccuparci troppo.

Z:"Siete venuti a prendermi con questo rottame?" Dissi ridendo a Reda.

R:"Non lamentarti, salta su, guido io."

Z:"Se proprio insisti."

Fu così che iniziò il nostro viaggio.
Per arrivare ad est ci vollero circa quattro giorni.
L'auto era vecchia e non andava molto veloce.
Ammirai molti paesaggi diversi fra loro.
Dal deserto dove il sole faceva risplendere la sabbia quasi come il mare, fino alle fitte foreste.
Qui regnava una sinistra quiete, il canto degli uccelli e l'urlo dei demoni erano le uniche cose che la spezzavano.
Un paio di volte alcuni di loro ci attaccarono, ma non fu difficile sbarazzarsene.

Quando arrivammo sul posto Jaker creò dei falsi documenti per lasciarci entrare dall'ingresso principale.

Vidi per la prima volta una capitale: era enorme e sicuramente più ricca rispetto alle tante altre città che avevo visitato.
I palazzi erano alti con finestre in vetro che riflettevano la luce del sole.
Le strade erano affiancate da giardini ben curati e le persone che camminavano sotto l'ombra dei grandi alberi sembravano tranquille, quasi ignare dell'esistenza di una guerra.

Finalmente eravamo dentro, ciò che dovevamo fare era elaborare un piano.

Z:"Jaker, devi esaminare la zona, dammi informazioni sulla struttura.
Doc, mi servono informazioni su quello che Ryes potrebbe fare."

Il programmatore acconsentì e lanciò un drone, mentre Doc mi rispose.

D:"Penso che Ryes concentrerà l'esperimento in un locale dove possa contenere contemporaneamente sia le creature che la ragazza. Ha bisogno di tenerli abbastanza vicino se vuole esercitare un controllo mentale diretto."

Intanto il drone stava trasmettendo immagini sul computer di Jaker: aveva trovato la struttura.
Era un palazzo di grandi dimensioni ma su un unico piano, non troppo distante dal centro abitato.
Una recinzione lo isolava dal resto della città, ed era anche ben pattugliata.
Stranamente tutte le guardie sembravano molto in allerta.
L'inizio di GENESIS era più vicino di quanto volessi sperare.

Il sole stava calando alle nostre spalle, era il momento di agire.
Cercammo di entrare togliendo energia all'edificio.
Il personale esterno andò nel panico.
Reda approfittò del caos per aprire un varco nella rete, eravamo dentro.

Z:"Lì c'è una porta d'emergenza, andiamo, non dovrebbe essere molto protetta."

Ci avviammo lentamente, senza essere visti, nascondendoci dietro alle altre strutture esterne.
Aprii di soppiatto una porta ed entrammo.

NightmareWhere stories live. Discover now