12. Il peggior viaggio esistente

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Il sorriso di Nico era freddo e un po' inquietante, dovevo ammetterlo

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Il sorriso di Nico era freddo e un po' inquietante, dovevo ammetterlo. Non mi faceva sentire molto a mio agio... e mi stava facendo sospettare che avesse un piano nascosto. «Per prima cosa ripercorriamo i passi di Luke. Dobbiamo conoscere meglio il suo passato, la sua infanzia»

«Perché? A che ci serve?» domandò Percy.

«Te lo spiegherò quando saremo arrivati» rispose Nico «ho già rintracciato sua madre. Vive nel Connecticut»

«Luke è scappato di casa da piccolo» ricordò Percy «non pensavo che sua madre fosse viva»

«Lo è» intervenni io. Annabeth e Talia me ne avevano parlato, tempo addietro. Ero già stata a casa della madre di Luke, solo che non me lo ricordavo: ero svenuta per via della febbre, che a quel tempo mi tormentava.

Nico annuì. «Oh sì, che lo è» confermò.

«Okay...» continuò Percy «allora, come arriviamo in Connecticut? Posso chiamare Blackjack...»

«No». Nico si rabbuiò. «Ai pegasi non piaccio, e la cosa è reciproca. Ma non c'è bisogno di volare». Fischiò, e la signora O'Leary spuntò a balzi dal bosco. «Ci aiuterà la nostra amica. Non avete mai provato il viaggio nell'ombra?»

«In che senso?»

Nico bisbigliò qualcosa all'orecchio della signora O'Leary. Lei piegò la testa, all'improvviso all'erta. «Saltate a bordo» disse.

«Ehi, un momento...» fece Percy, accigliandosi. Mi indicò. «Viene anche lei?»

Alzai gli occhi al cielo, ma Nico rispose prima che potessi farlo io. Forse fu meglio così: avevo l'impressione che l'avrei di sicuro fatto piangere. «Sì. Deve venire per forza, Percy. Ci serve»

«A fare cosa?»

Nico mi guardò, ignorandolo. «Hai portato l'Ambrosia come ti avevo detto?»

Annuii, dandomi un colpetto sulla tasca dei pantaloni dei jeans. «Non ho capito perché, però...»

«Lo vedrai. Dai, salite»

Percy montò sulla schiena della signora O'Leary e, con estrema riluttanza, allungò una mano per aiutarmi. Non volevo prenderla, ma ricordai ciò che mi aveva detto Nico: "devi essere la sua àncora, il che significa che qualunque problema abbiate dovete risolverlo per forza. Altrimenti morirà". Con un sospiro mi lasciai aiutare; mi issai sulla groppa del segugio infernale, circondando la vita di Percy con le braccia. Sentii il brivido che gli corse lungo la schiena. La vicinanza tra noi mi era mancata molto, dovevo essere sincera, e per un attimo mi ritrovai a desiderare fortemente che si girasse e che mi abbracciasse. Solo per un attimo.

«È una cosa che la stanca molto» ci avvisò Nico «perciò non potete farlo spesso. E funziona meglio di notte. Ma tutte le ombre sono fatte della stessa sostanza. Esiste una sola oscurità e le creature degli Inferi possono usarla come una strada, o una porta»

[5] 𝙐𝙣𝙗𝙤𝙪𝙣𝙙 » Percy JacksonDonde viven las historias. Descúbrelo ahora