Capitolo 5

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I raggi del sole mi svegliarono e un grugnito mi uscì dalla bocca. Non volevo svegliarmi!!!

*un momento. I raggi del sole?? Ma che cazzo di ore sono??*

Guardai allarmato la sveglia (nuova) e vidi che 1. erano le 9:30 passate 2. cretino quanto ero non l'avevo attivata.

"Cazzo! Cazzo! Cazzo!!!" Urlai furioso alzandomi di scatto e correndo verso l'armadio per cambiarmi.

Saltellando su un piede,per mettere un calzino all'altro, mi scaraventai nel bagno, cadendo però di pancia ritrovandomi disteso sulle mattonelle gelate.

5 minuti dopo non solo ero pronto e fulminante ma stavo maledendo mia madre di non avermi svegliato. Guidavo come un matto, mangiando allo stesso tempo uno muffin per fare colazione.

Ero in ritardo. Un ritardo terribile.

Arrivato a scuola non mi presi neanche la briga di parcheggiare bene che corsi in classe e mi sedetti, sbuffando e ansimando per la corsa fatta, sulla mia sedia, buttandomici sopra con la delicatezza di un elefante.

23 paia di occhi mi squadravano da capo a piedi. Alcuni storditi, altri curiosi, altri ancora invece con un mezzo sorriso di divertimento stampato in faccia.

Facendo un sorrisetto divertito accorgendomi dell'attenzione che mi davano dissi ad una professoressa di latino alquanto irritata:

"Scusi prof, ma il letto non voleva lasciarmi andare"

Non solo riuscii a farla arrabbiare ancora di più ma rischiavo di beccarmi una ramanzina appena sveglio.
Per fortuna non fece in tempo ad aprire bocca che bussarono alla porta.

La professoressa seccata dei continui disturbi disse in tono brusco

"AVANTI"

La porta si aprì e spuntò l'ultima persona che mi sarei aspettato di vedere in quel momento.

I capelli ricci legati in una disordinata coda di cavallo, gli occhi verdi smeraldo resi ancora più grandi dal leggero trucco che aveva messo, un maglione troppo grande per il suo corpo e le gambe coperte da leggeri leggins neri.

Tutta quella bellezza, racchiusa in un solo essere umano, mi faceva mancare il respiro. Ero immobile a fissarla come un rimbambito.

*cosa cazzo mi sta succedendo? Da quando in qua sono così sdolcinato?*

Chiesi a me stesso irritato di quello che avevo provato quando avevo visto entrare Elena dalla porta.

"Ah signorina Craigs, mi scusi. Non immaginavo fosse lei. È che l'ultima irruzione non è stata molto piacevole" disse la prof fulminandomi con lo sguardo.

Alzai di poco le mani fino a farle arrivare all'altezza delle spalle, in segno di resa ma la mia faccia diceva il contrario.

Lei alzò gli occhi al cielo e le disse di sedersi nel banco davanti al mio ovvero l'unico posto libero.

Il fatto che fosse con me in classe non mi stupì affatto visto che con la bocciatura dell'anno prima mi ero assicurato un'altro anno a scuola.

La professoressa continuò la lezione non prima di aver guardato la porta un' ultima volta per assicurarsi che non arrivassero altre visite inaspettate.

La mia attenzione però non era rivolta alle spiegazioni del testo di latino bensì alla ragazza seduta davanti a me. I suoi capelli lunghi le ricadevano sulla schiena in una cascata e la sua schiena era appoggiata con eleganza allo schienale della sedia scomoda.

Per tutta la lezione continuai a fissare ogni dettaglio che la sua posizione mi consentiva di osservare e quando suonò la campanella fui quasi dispiaciuto nel sentirla.

Presi le mie cose e seguii la folla andando verso il bar della scuola. Ero arrivato all'ora prima dell'intervallo quindi non c'era bisogno di affrettarmi.

Arrivato al mio armadietto sentii in lontananza chiamare il mio nome e di conseguenza mi girai verso il punto da cui proveniva.
In fondo al corridoio vidi il gruppetto che mi raggiungeva velocemente. Alex sembrava un misto tra la preoccupazione e la rabbia.

"Dove cazzo eri stamattina scusa?" Mi chiese frustrato.

"Non avevo messo la sveglia e di conseguenza non mi sono svegliato" gli risposi io trattenendo una risata.

Era divertente osservare Alex quando si stava scaldando. Non riusciva affatto a fare l'arrabbiato. Sembrava piuttosto un panda affamato.

"Ah..." Rispose sbalordito e forse in colpa per avermi attaccato in quel modo.
"Andiamo?" Mi chiese indicando con un cenno del capo il bar.

"Si certo" dissi io chiudendo velocemente l'armadietto.

Vidi solo in quel momento che Elena stava appoggiata poco più in là attaccata con lo sguardo al cellulare.

Mi fece notare di nuovo quanto fosse bella, quanto fosse cambiata negli ultimi 5 anni e quanto si fosse distinta da tutte le altre ragazze della scuola.

"James??"

Alex mi richiamò alla realtà sventolando la sua mano davanti ai miei occhi.

"Mmh?" Chiesi io senza distogliere lo sguardo da Elena.

"Intendi venire o vuoi continuare a fissare Allison ancora un po'?"

"Allison?"

"Si Allison. La stai fissando da diversi minuti"

Solo allora mi resi conto che poco più avanti di Elena si trovava l'oca che mentre chiacchierava con le sue amiche continuava a rivolgermi sguardi provocanti.

Feci una faccia schifata risvegliandomi dalla trance di prima e ridendo e scherzando mi avviai verso il bar con i miei amici.

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Passarono anche le seguenti ore in cui non feci altro che fissare la schiena di Elena. Mi sentivo un cretino ma mi faceva star bene.

Alla fine delle lezioni, quando suonò la campanella, mi avviai piano piano verso l'uscita.
Ad un certo punto però venni fermato da una mano che mi si posò delicatamente sulla spalla.

Incuriosito mi girai e trovai LEI davanti a me che mi guardava in modo snervato.

"Perché mi osservi durante le lezioni?" Mi chiese asciutta.

"Cosa?" Chiesi io spiazzato dalla domanda

"Hai capito benissimo e non voglio ripetermi. Allora??"

"Scusa ma tu come fai a saperlo?"

"Mi stavi trapassando la schiena con i tuoi sguardi e poi me l'ha detto Maddy la tua compagna di banco"

Maddy quella traditrice.

"Senti io non ti stavo affatto fissando" risposi io più aspro di quanto volessi, "ma so che ti piacerebbe" aggiunsi con un sorrisetto malizioso sulle labbra.

Lei mi guardò schifata e rispose acida

"Ma come si fa ad essere così arroganti?" E con questo girò sui tacchi e tornò da dov'era venuta.

Non solo la situazione mi divertiva un tantino, ma vederla arrabbiata la faceva ancora più sexy di quanto non fosse già. Con un sorrisetto da ebete mi incamminai verso la mia macchina, per andare finalmente a casa a mangiare.

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Ehi :)
Ecco qua il nuovo capitolo.
Entro oggi dovrei farcela a scriverne altri 3 ma non prometto niente.
Un saluto
Hannah

Ti odio, ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora