Capitolo 2

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La cosa che mi divertiva di più è che i professori non ebbero mai il coraggio di chiedermi perché ad un certo punto dell'ora di chimica io mi fossi alzato e dicendo semplicemente "che noia" me ne fossi andato.

La prima assenza dell'anno nuovo la feci alla terza ora sbattendomene altamente di cosa pensavano i miei compagni e quei bastardi dei professori, che per attenuare il disagio e il casino in classe facevano sempre la lezione in due.

Uscito dall'aula me ne andai al bar vicino scuola, per godermi in santa pace gli ultimi 40 minuti prima della prossima ora.

Ero concentrato talmente tanto sullo schermo del mio cellulare a guardare le foto di Alex al mare (che mi aveva mandato tempo fa ed io non le guardai nemmeno allora), che non mi accorsi della improvvisa presenza di Allison.

"Già il primo giorno non ti dedichi minimamente allo studio vedo." Mi disse prendendo posto sulla sedia accanto a me.

La guardai intensamente e mi accorsi che aveva gli occhi rossi. Era fatta.

"Non che ti dovesse interessare, ma la scuola non mi servirà molto in futuro, menchemeno le stronzate che insegnano lì" risposi secco facendo un cenno con la mano verso l'edificio scolastico.

"Ma a quanto pare neanche tu sei molto vogliosa nei confronti della lezione." Aggiunsi riferendomi alla sua presenza nel bar e i suoi occhi arrossati.

Lei non disse niente e si mise a ridere come un' oca alla mia affermazione, che non era affatto divertente.

Non ho niente contro gli spinelli o fumare erba, ma farlo in pieno giorno non ha un gran senso. Io stesso avevo provato quella roba l'anno precedente, fatto sta che però non lo ritenevo una cosa tanto intelligente. Pur essendo un ragazzo che non provava rancore a lasciare le ragazze il giorno dopo la notte, tenevo la testa sulle spalle e non mi lanciavo in avventure che non erano legate alla realtà.

"Perché sei così silenzioso James?? È successo qualcosa?" Mi chiese con voce mielosa Allison e solo allora mi resi conto che le stavo fissando le sue "ragazze".

Spostai lo sguardo nei suoi occhi e vidi che si erano illuminati. Senza pensarci due volte la presi per mano e andai con lei in bagno. Avevo voglia di divertirmi dopo due ore e mezza di scuola.

Arrivati in bagno, Allison senza indugio chiuse la porta a chiave e si fiondò sulle mie labbra. Avevo fatto alcune nottate con lei e la cosa facile è che non si arrabbiava e non piangeva quando le dicevo di andarsene.

Alle 10:35 tornai di mala voglia in classe lasciando indietro una Allison felice e falsamente imbronciata per il fatto che me ne andassi subito.

Non mi interessava più di tanto stare con lei a parlare e le consigliai di andare a casa e riprendersi dallo sballo prima di tornare in classe al suono della campanella.

Alex e io eravamo in sezioni diverse, ma il solo fatto che andassimo nella stessa scuola, per il direttore, ovvero il padre di Alex, di farci tenere d'occhio tutto il tempo. Per questo non mi sorpresi per niente quando la professoressa mi scrutò all'entrata in classe e poi probabilmente pensando che non avesse senso riprendermi per i miei piedi sul banco si mise a fare lezione.

Le ore passarono velocemente, visto anche il fatto che continuavo a giocare con il cellulare sotto al banco. Il suono della campanella mi salvò dal l'intenzione del professore di matematica di interrogarmi sugli argomenti trattati l'anno precedente.

"Sarà per la prossima volta" gli feci io con finto dispiacere.

"Prima o poi riuscirò a interrogarla Tompson" mi rispose con voce sicura il professore.

Ti odio, ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora