Bicchiere Mezzo Pieno

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Conosciamo tutti il significato di bicchiere mezzo pieno no?
Vuol dire guardare la cosa dal lato positivo.
In questo momento anche io vorrei un bicchiere mezzo pieno....si....pieno di veleno. Poterlo assaporare come si assapora una cioccolata calda d'inverno.

Cosa succede? Niente, ho solamente toccato il fondo per l'ennesima volta.
Scommetto che bramate dalla voglia di sentire cosa ho da dirvi...sennò non sareste qui. Allora iniziamo:

Oggi i miei genitori hanno litigato furiosamente, non arrivano mai alle mani perché sono pacifisti ma oggi hanno litigato come non mai.
Non fraintendetemi, ma a me non frega un cazzo di quello che fanno loro. Per me possono anche morire che sarei l'ultima persona a piangere per loro, credetemi sono serio.

Io me ne stavo tranquillo a usare il telefono, poi sento il mio nome. Istintivamente ho poggiato il telefono e sono andato ad ascoltare...vorrei tornare indietro nel tempo e non averlo fatto.
Quello che ho sentito mi ha ferito nel profondo. Per loro sono un disagiato con problemi di socializzazione o come cazzo la vogliono chiamare, sono un peso per loro e da come parlano di me si capisce.

Sento che non ne possono più di me e che per colpa mia non sono felici...perché li contagio con la mia tristezza.
A quel punto sono entrato in camera, volevo dire "scusa per quello che vi ho fatto passare" ma vengo interrotto da mio "padre" che mi urla "ecco fatto è arrivato" e dopo essersene andato mia "madre" mi guarda e dice "ma quando cambierai".

Avete mai letto "Il Gattopardo"?
Nel libro c'è una frase: "se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi"
Io non voglio che tutto rimanga com'è, quindi non voglio cambiare.

Comunque, quelle parole mi hanno ferito tantissimo. Ho capito dal loro sguardo che non mi vogliono.
Mi sono sentito male, perciò ho fatto una cosa che non mi sarei più sognato di fare. Ho preso il telefono e ho chiamato il mio psicologo, non ci andavo da un paio di settimane e quando ha sentito la mia voce tremante a telefono mi ha detto di correre immediatamente da lui.

Sono uscito di casa e ho preso l'autobus per andare da lui.
Arrivato, gli ho raccontato l'accaduto e lui è stato in silenzio per un paio di minuti. Si capiva che ero un caso disperato, per me non c'è soluzione.
Alla fine mi ha detto "questa è una battaglia che devi combattere per non soffrire, devi essere forte".
Io ho provato a dargli ascolto e insieme abbiamo percorso gli eventi più tristi e bui di tutta la mia vita. Non siamo nemmeno arrivati a metà che ho fatto una cosa che mi ero scordato di essere in grado di fare, sono scoppiato a piangere...si penseranno alcuni di voi che è da deboli, ma non ho potuto resistere.
Lo psicologo mi dice di sfogarmi e io mi alzo, gli do dell'emerito nullafacente e me ne vado sbattendo la porta.

Ora sono a casa e non c'è nessuno, evidentemente sono tutti andati a sbollire dalla rabbia, controllo il telefono, mi chiedono se sono felice e io non so cosa rispondere, almeno qualcuno che si preoccupa per me c'è...grazie. Ma io voglio morire.
Tra due ore e mezza ho un'appuntamento dal dottore perché ho delle fitte lancinanti, al cuore suppongo. Chissà magari è la volta buona...

Tutta la speranza coltivata in questi giorni è venuta a mancare. Spero di potermi riprendere presto...

Pensieri NegativiWhere stories live. Discover now