Epilogo

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[In revisione]

"Io, Agatha Rose Shelby, lascio a mio figlio Lucas Shelby e a mio marito Thomas Shelby tutti i miei averi. Chiedo che vengano costruite tre lapidi commemorative a nome di Angelina (Angie) Hudson, suo figlio Lucas Hudson e Thomas Evans.

- Agatha Rose Evans in Shelby

Ciao Tommy,
è la terza volta che provo a scrivere per te. Ti avverto, questa sarà una lettera terribilmente confusionaria, piena di errori, così come lo sono stata e lo sarò sempre anche io.

Thomas Shelby,
hai detto a Lucas che lo amo? Ricordarglielo sempre, che la sua mamma lo ama tanto. Ti prego. Voglio che racconti a Lucas di me, voglio che sappia chi sono, voglio che quando sarà abbastanza grande e maturo sia consapevole che sono morta per amor suo, amor vostro. Anche se farà male, anche se vorrai urlare e odiarmi, permetti al nostro bambino di crescere con un dolce ricordo di me. Grazie, Tommy.

So che ti ho lasciato un mondo sulle spalle, troppe cose da affrontare. Ma ce l'hai sempre fatta e ce la farai anche questa volta.
Tommy, stai attento. Fermati ogni tanto, pensa anche a te stesso, non lasciare che tu sia il tuo stesso carnefice, non rovinarti mentre sei alla ricerca di qualcosa di più grande, più soddisfacente, più proficuo.

E mi raccomando resta con Lucas. Resta con lui e non lasciarlo mai.
Avrei adorato rimanere con te, con voi, ancora per un po'. Anche solo per altri cinque minuti in più, nel letto, a guardare il nostro bambino ridere e chiamarti papà.
I miei due uomini...
Mi rammarica sapere che mi perderò così tanto di voi due. Avrei voluto invecchiare con te, tornare ad affiancarti negli affari di famiglia, fare l'amore con te almeno un'altra volta. Avrei voluto insegnare a Lucas a sparare, avrei voluto insegnargli con te ad andare a cavallo. Avrei voluto insegnargli tante cose, con te.

La mamma ti ama, Lucas.

Thomas Shelby,
consegna tu per me tutte le lettere che ho scritto e dì a zia Polly che è inutile sperare che io sia finita in Paradiso. Lassù non c'è posto per me, lo sappiamo tutti. Probabilmente mi hanno riservato un posto speciale all'inferno e, in tal caso, spero sia di fianco al tuo.
Cristo, visto a cosa ci porta la morte? Pensavo di non temerla Tommy, ne ero certa, eppure ora sono qua a scrivere su carta ciò che non sarei mai stata in grado di dire a voce. La morte ti fa rendere conto di quante cose si hanno avuto nella vita.

Ricorda a John che è un buon padre, ricordargli di trattare bene Esme, ricordagli che gli voglio bene e che sarà sempre il nostro Johnny Boy. Ringrazialo per avermi protetta tante volte, per avermi sempre considerata un suo pari.
Controlla Arthur e, qualsiasi cosa accada, impediscigli di rovinarsi ancora, di torturarsi nei ricordi, di farsi soffocare dagli sbagli e di farsi uccidere dalle... distrazioni. Non lo merita, per niente.
Cerca di far rigare dritto Finn e anche Michael. Anche se so che non lo faranno mai. 
Finn ha il sangue degli Shelby, il sangue zingaro e maledetto, ed è nella sua natura una vita come la nostra, ma tu cerca di impedirgli di entrare troppo in questo circolo vizioso. Magari così almeno lui si salverà.
Michael è testardo come Polly, quindi non posso chiederti lo stesso per lui, e so già che è segnato. Nonostante ciò spero che i suoi sbagli siano meno grandi dei miei.

Thomas Shelby,
in quanto a te, a noi, posso solo dirti che ti amo fin da quando sono una bambina. Siamo cresciuti insieme, quasi come fratello e sorella, ma ti ho amato come mai nessun altro. E nonostante tutto ti amo ancora, cazzo.
Quando ho dovuto scegliere dove andare, sei stato il mio primo pensiero. Tu e i tuoi dannati occhi di ghiaccio. I tuoi occhi azzurri e il tuo meraviglioso sorriso, che mi fanno innamorare sempre di più ogni volta che li vedo, nemmeno fossi una fottuta adolescente.

Sai, in realtà ho riflettuto parecchio riguardo al tornare a casa, dopo la morte di Angie: sarebbe stato un rischio. E io come un'egoista ho deciso di rischiare per entrambi, di presentarmi in quel bar, di buttarmi nell'ultima avventura della mia vita. Avevo calcolato di restare giusto un paio di mesi, pensavo mi avrebbero ucciso subito.
Via il dente, via il dolore, no? No, in realtà la vita ha voluto prendersi gioco di me ancora.
Perché mi hanno lasciato così tanto tempo, così tante ore, giorni, settimane, mesi, anni. Così tanto tempo da spendere come se fosse l'ultimo secondo, l'ultimo respiro.

Non volevo innamorarmi ancora di te, non era nei miei piani, avrebbe voluto significare altro dolore e un'altra gabbia. Ma quando mi hai puntato alla testa quella pistola ci sono ricascata. Che cosa romantica, iniziare una storia d'amore con una pistola puntata alla tempia.

Sai, spero che sia stato tu, Tommy, ad uccidermi. Non avrei accettato altra morte se non quella per mano tua, nella mia testa distrutta sarebbe meno umiliante.
Ti chiedo scusa per averti drogato, per averti fatto prendere il sonnifero contro la tua volontà, ma era una cosa che dovevo affrontare da sola, così come da sola mi ci sono cacciata.
Non saresti stato al sicuro, magari mi avrebbero uccisa davanti ai tuoi occhi dopo averti pestato a sangue e non sarebbe stata una morte dignitosa. Non sarebbe stata una morte da Shelby, non credi?
E io lo sono sempre stata, anche da prima di sposarti. Sono cresciuta come una Shelby e poi lo sono diventata davvero.
Sposarti è stata la decisione migliore e peggiore della mia vita, tirando le somme.

E Rose. Alla fine questo soprannome, che poi è diventato parte di me, questo soprannome che tu stesso mi hai dato, me lo sono guadagnata no?
Chi lo spiegherà a zia Polly, ed anche a tutti gli altri, che la sua vera origine non è dovuta alle mie presunte capacità di seduzione e alla mia presunta pericolosità? Ricordi, perché mi hai chiamata così la prima volta? 
Eravamo piccoli, forse nemmeno adolescenti. Quella volta mi hai baciata e mi hai detto che avevo le labbra rosse e morbide come i petali delle rose. Quella volta ti ho tirato uno schiaffo, completamente scioccata, e allora hai deciso che ero anche pericolosa quanto le spine delle rose.
Che stupidi e ingenui che eravamo.

Scusa per averti amato così tanto, per essermi fatta amare, per averti dato un figlio e poi non esser stata in grado di crescerlo con te. Scusami per essere tornata e averti stravolto la vita, ma soprattutto scusami per essermene andata anni fa.

Dio, avremmo avuto davanti davvero una vita intera. Non dico sempre felice, di certo mai facile, ma sarebbe stata una bella vita.
Con tutti voi.
Evidentemente non era destino.
Ho perso Angie e Lucas, ho perso così tante persone. Ora sono io ad andarmene, a lasciare un vuoto nel petto. So quanto fa male, perdere un pezzo di se stessi. Perdonami.
Spero che tu possa rifarti una vita con Lucas,, che tu riesca ad amarlo incondizionatamente. Ti prego, provarci.
Devi amarlo anche da parte mia, ricordi?
Lui è l'unica vera parte di me che ti resta. Lui è la cosa migliore che potesse nascere da due diavoli dannati come noi due.
Ha decisamente le mie labbra, comunque, e non ho intenzione di discutere su questo.

Sii forte, Thomas.
Ti amo,
Agatha Rose Shelby."

Tommy apre e legge quella lettera solo cinque giorni dopo la morte di Rose, quando il carro che brucia con la salma di sua moglie all'interno appartiene ormai ai giorni precedenti, mentre Lucas piange e chiede ancora della sua mamma.
Tommy, che non ha versato una lacrima fino a quel momento, finalmente riesce a piangere anche lui, cadendo in ginocchio e lasciandosi andare. Chiede al cielo perché, perché a lui, perché a loro, ribalta l'ufficio e distrugge tutto ciò che gli capita sotto mano.
Riesce a fare tutto ciò anche perché ormai chi ha mandato a morte la sua Rose è spirato con tutti i suoi uomini e la sua famiglia. Non hanno avuto pietà gli Shelby: li hanno crivellati di proiettili in casa loro. Il loro leader invece è stato arso vivo, dopo esser stato legato al letto di casa sua, la stessa notte. Indossava un completo elegante, aveva la spalla fasciata per via dello sparo di Rose.
Teneva il proiettile sul comodino, come se fosse un trofeo, e Thomas si è premurato di intascarlo prima di appiccare il fuoco.
Tommy non ebbe la minima pietà per lui.
Quando è tornato a casa, col cuore a pezzi e con ancora un po' di cenere addosso, Tommy ha trovato Lucas sdraiato nel letto matrimoniale, assopito, dal lato dove solitamente dormiva sua madre. Il bambino riposava sereno e tranquillo, cullato dall'odore della donna ancora presente sulle lenzuola.
Thomas si è inginocchiato di fianco al suo Lucas, gli ha accarezzato dolcemente una guancia e ha mormorato: "Hai proprio le labbra di tua madre."

Whiskey e Sigarette - La chiamavano Rose [Tommy Shelby Ff]Where stories live. Discover now