7. Allo sbando

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Rose sta fumando affacciata alla finestra. È a casa di Polly, che le sta preparando il tea, dopo averla invitata da lei per parlare.
"Rose, vieni qua" mormora la più grande, porgendo all'altra una tazzina con un piccolo sorrisetto. Si siedono vicine, nessuna delle due osa fiatare. Polly guarda dritta davanti a sé, come a cercare le parole giuste.
"Tommy porterà solo problemi nella tua vita, lo sai?" chiede tutto a un tratto Polly, spezzando il silenzio, diretta come sempre, facendo sussultare Rose.
"E io porterò solo problemi a lui, zia" ribatte però prontamente Rose, sicura delle sue parole, ma ormai assuefatta dallo strano e contorto rapporto con Thomas.
"Questa espansione a Londra, queste alleanze, sono pericolose. Tiratene fuori, Rose, o almeno resta in disparte, non esporti se non è strettamente necessario. E non solo per via di quelli di Londra, sai benissimo che altri potrebbero provare a ucciderti da un momento all'altro, inoltre se la polizia trovasse un singolo modo per arrestarti potrebbero venire fuori tutti gli altri crimini. Sei così giovane e hai così tanti nemici..."
Rose scuote la testa, guarda affranta Polly, sua zia, la cosa più simile a una madre che lei abbia. Vorrebbe davvero farla felice, ma non può, è più forte di lei, deve seguire la sua strada per quanto pericolosa e dannosa e tossica essa sia.
"Non posso, zia Polly. È la mia vita, capisci-" insiste quindi Rose "- per quanto cruda e distruttiva, è la mia vita. Tommy è Tommy, è difficile stargli accanto, ha continui cambiamenti e non sempre è facilmente comprensibile ciò che gli passa per la mente. Ma Zia..."
Polly alza una mano, facendo tacere la donna.
"Ma niente, Rose. Ti annullerà. Ma hai ragione, è la tua vita, fa come meglio credi"
Quelle parole suonano false alle orecchie di Rose, è palese che Polly si stia arrendendo all'evidenza, forse consapevole di esser arrivata troppo tardi.
"Avrei dovuto separarvi anni fa, quando vi inseguivate per casa e vi infilavate negli sgabuzzini pensando che nessuno avesse capito cosa diavolo facevate!" tuona con rabbia Polly, riprendendo più se stessa che Rose. Rose, ancora seduta sul divano a testa bassa, si sente divorata dai sensi di colpa.
Eppure ora come ora ama la sua vita, come potrebbe rinunciarci? Ha uno scopo. Ha i soldi. Ha il potere. Ha qualcuno.
Qualcuno che in fondo, come ha detto anche Polly, c'è sempre stato.

Tommy e Rose, mano nella mano, entrano in casa ridacchiando mentre gli adulti li guardano di sfuggita schizzare nell'altra camera. Polly scuote la testa, osservando i due con un sorrisetto e scuotendo la testa.
"Ancora a girarsi attorn, quei due, assurdo." commenta qualcuno. La donna alza le spalle e sospira.
"Che ci vuoi fare, son ragazzi, si son sempre piaciuti e ormai ci ho rinunciato a dividerli" commenta la giovane Polly, consapevole.
La porta dello sgabuzzino scricchiola mentre Thomas cerca di chiuderla il più in fretta possibile senza fare troppo rumore, Rose intanto sta già litigando con le calze e il vestito, cercando di sbottonarselo e toglierle velocemente. Sorride sulle labbra di Tommy, che sono già sulle sue, e si stringe di più al corpo del ragazzo, la cui mano sta già scendendo sulle sue cosce per farsi spazio.
Quando escono, furtivi, sono entrambi arrossati e arruffati, ma felici.
"Allora, voi due, dove vi eravate cacciati?" dice Polly comparendo alle loro spalle quando si siedono in cucina per un bicchiere di acqua. Tommy le sorride angelico, mentre Rose trattiene una risata colpevole.
"Niente di che, Rose mi stava leggendo un libro. Sai che mi piace ascoltarla" risponde tranquillo il ragazzo, come se niente fosse.
"Farò finta di credervi, anche se..."
Rose, che ha fallito nel trattenere la sua risata, si ingozza con l'acqua e inizia a tossire convulsivamente. Tommy è subito al suo fianco a batterle la schiena con preoccupazione. Polly sorride a quella vista dolce e si allontana: quei due sono proprio inseparabili.

Tommy aiuta Rose a scendere dall'auto e si incamminano a braccetto fino alla casa dove dovrebbe abitare Michael, il figlio di Polly.
Parlano con la madre adottiva, con lui, ma poco prima di andare via Rose gli poggia una mano sul braccio sotto lo sguardo terrificato della madre adottiva, che sembra convinta che dovrà disinfettare con l'acido suo figlio.
"Mia madre è morta e prima di farlo mi ha affidato a Polly. Sono cresciuta con lei, Micheal, e ti giuro che non avrei potuto desiderare di meglio. Questa famiglia, Polly, i tuoi cugini... sono diventati tutto ciò che è importante nella mia vita. Pensaci, Michael, perché ne vale davvero la pena"
Allontanandosi Tommy circonda la vita di Rose con un braccio, le ripete di non immischiarsi troppo e le ricorda di non osare farsi coinvolgere nella sicuramente pesante discussione che verrà fuori dalla chiacchierata che lo aspetta.
Eppure, quando Polly punta una pistola alla testa di Tommy in lacrime, minacciandolo per avere i fascicoli sui suoi figli, per sapere come e dove trovare Michael, Rose entra dalla porta delle studio con testardaggine. Tommy si appunta mentalmente di ricordarle che lui è ancora il suo capo, nonostante tutto.
Rose alza la pistola con mani ferme e sicure, gli occhi tristi e malinconici. 
"Zia Polly, mettila giù" mormora con arrendevolezza, già pronta all'inferno che potrebbe scatenarsi da un momento all'altro.
Polly si gira frenetica tra Rose e Tommy, li guarda con occhi sgranati, si sente tradita da entrambi. Urla, alza sempre di più il tono, piange, sembra impazzita.
"Polly metti giù quella pistola, cazzo!" Riprova Rose, ma la voce le si incrina, non vuole farle del male. Tommy dal canto suo è impassible e osserva attentamente ogni movimento di Polly.
Resta calmo anche mente la donna appoggia la pistola, butta a terra tutte le carte presenti sulla scrivania e spinge Rose contro il muro per passare rinfacciandole che lei le ha insegnato certi principi morali.
"Non ci parlerà per parecchio tempo, lo sai?"
Domanda Rose, avvicinandosi e sedendosi davanti a Tommy, che annuisce e chiede a Rose di allontanarsi da lui immediatamente.

Whiskey e Sigarette - La chiamavano Rose [Tommy Shelby Ff]Where stories live. Discover now