Prologo

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È una giornata come tante, il sole si fa strada a fatica tra il plumbeo cielo inglese e un branco di uomini beve chiassosamente al bar, parlando di corse e scommesse.
Al bancone il barista porge con espressione preoccupata un qualcosa all'uomo del momento: Tommy Shelby. Il grande, mitico, spaventoso, spietato, intelligente, assassino Tommy Shelby.
"Signor Shelby, ho trovato questa davanti al locale, sta mattina..." sussurra il barista cercando di non farsi notare troppo, non volendo attirare attenzioni indesiderate.
Tommy beve il suo whisky con calma, porta alle labbra una sigaretta e la accende creando uno sbuffo di fumo. Guarda la scatolina in legno che Harry tiene tra le mani, poi si passa una mano sul viso con fare stanco, scocciato.
"Fa vedere" mormora allungando una mano, mentre l'ennesima nuvoletta di fumo si alza dalle sue labbra appestando ulteriormente l'aria viziata.
"Merda" è l'unico commento, spontaneo.
Non è passato nemmeno troppo tempo da quando ha ucciso Kimber e già è arrivato un nuovo ed entusiasmante problema. Proprio ora che stava andando tutto per il meglio e i soldi aumentavano a vista d'occhio.
Nella scatolina, adagiata in un fazzoletto rosso, c'è infatti una pallottola. Ma questa volta, stranamente, non c'è il nome del capo degli Shelby, inciso sopra, no. Questa volta c'è un nome che per i più nuovi della banda non è collegabile a nessun viso, mentre per i più vecchi porta a galla tanti ricordi.
Rose.

"Dai Tommy, prendimi!" urla Rose, quindici anni, a quello che considera quasi un cugino. Circa.
Il ragazzo, gli occhi azzurrissimi e svegli, quasi investe la zia Polly mentre corre giù dalle scale all'inseguimento della ragazza.
Riesce ad agguantarla per un soffio, ma solo perché Rose si è dovuta fermare di colpo per non scontrarsi con John.
I due cadono a terra, l'uno sopra l'altro, e rimangono a fissarsi. Rose arrossisce, mentre Tommy fa peso sulle braccia per non gravarle del tutto addosso.
Rose è sfatta, i capelli arruffati e il fiatone per via della corsa. Tommy la trova davvero stupenda.

Tommy stringe la pallottola tra le mani, le nocche diventano bianche. Chiunque potrebbe aver fatto quella minaccia per quanto ne sa lui, è diventato piuttosto diffuso come metodo inviare proiettili intimidatori.
La porta si apre e una donna entra a passo svelto, la mano sulla fondina della pistola ben in vista. Ha una gonna nera lunga fino alla metà polpaccio e una camicetta bianca, ma la sua giacca è da uomo, così come il cappello. Tommy è certo che ci troverà delle lamette cucite sul bordo.
I lineamenti sono gli stessi, appena più invecchiati di quelli in quel dannato flashback che Tommy ha vissuto nella sua mente qualche secondo prima, ma lo sguardo non racconta più gioia e voglia di vivere.
"La fottuta pallottola è arrivata prima di te, Rose- " la attacca Tommy, senza nemmeno darle il tempo di togliersi il capello e sedersi, rigirandosi con furia tra le mani il bicchiere di whisky "- Qualcuno sa che sei qua ed evidentemente ti vuole morta. Ma la vera domanda è: perché cazzo sei tornata?"

Tommy le è immediatamente addosso, le punta una pistola alla tempia e la fissa con rabbia. L'inconfondibile clic del caricatore fa sobbalzare tutti, sorpresi e spaventi.
La donna ride, gli ruba la sigaretta dalle labbra con un gesto fluido mentre la canna gelida le preme sulla fronte. Alza con calma una mano, afferra l'arma con tre dita e la sposta dal suo viso con un sorrisetto, priva di ogni emozione. Sembra quasi una scena familiare, quotidiana, se si ignora la pistola carica. L'intero locale sussulta.

"Un bicchiere di whisky, per favore"
Harry guarda Tommy, che sembra davvero adirato e fuori di sé. Rose si toglie la giacca, la poggia sul bancone e batte il palmo sul banco invitando Tommy a sedersi e il barista - Harry - a versarle da bere il più velocemente possibile.
"Versaci due bicchieri, anzi dammi la fottuta bottiglia. E tutti fuori, maledizione! Tutti!" urla lo Shelby. Rose ridacchia alla sue spalle, spavalda, e Tommy non sa definire cosa stia provano esattamente, è arrabbiato, confuso e quasi sollevato al contempo. Quantomeno ha la certezza che quella sprovveduta sia viva.

Whiskey e Sigarette - La chiamavano Rose [Tommy Shelby Ff]Where stories live. Discover now