44|Un po' di calma... forse

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«È un po' scossa ma si riprenderà, ha un buon amico dalla sua parte» Abbassai lo sguardo. «Cancellerai loro la memoria?»

Gregorio fece spallucce. «Solo se ciò che hanno vissuto li fa soffrire. Sono dell'idea che ogni ricordo sia prezioso, magari dimenticheranno solo di essere stati qui al Campo, il resto servirà ad unirli. Entro stasera torneranno a casa»

Alzai un sopracciglio confusa. «Perché così presto? Necessitano un riposo di almeno tre giorni»

«Si riposeranno a casa loro. Per ora devono stare lontani il più possibile dal Mondo Nascosto. I vampiri non hanno preso molto bene la scomparsa della loro regina e i celestiali stanno ora sedando le loro rivolte. È questione di minuti o ore per far scoppiare una guerra con loro, purtroppo...» Finì di sorseggiare il suo tè e lo appoggiò sul tavolino basso da soggiorno. «All'incoronazione, hai incontrato lo Stregone Cremisi?» Il suo tono era grave, quasi di rimprovero. Scossi la testa. «Bene. Tieniti il più lontana possibile da lui e non lasciare che la tua curiosità ti spinga ad indagare oltre. Ciò che scopriresti non ti piacerebbe...»

Immagino che avesse ragione. Sentire storie di massacri e guerre non era il mio hobby preferito.

Il mago mi porse un piattino con dei biscotti e ne presi uno. Lo considerai un piccolo premio per aver portato a termine la mia missione.

«fafo a aiufare i guafiani più piffoli» dissi col biscotto in bocca, avviandomi verso la porta.

«Ah Giulia, un'ultima cosa» Mi girai per ascoltarlo. «A me puoi dire tutto. Ogni sogno, ogni incubo, ogni preoccupazione e piccola gioia. Puoi dirmi tutto quanto e puoi stare certa che tu e i tuoi segreti sareste al sicuro»

Non risposi, non c'era nulla da dire. Annuii abbozzando un sorriso e uscii dalla Domus.

༺ 𓆩♱𓆪 ༻

Dopo aver aiutato quei teneri piccoli e goffi guardiani andai a riflettere nel bosco, lontana da tutti.
Non riuscivo più a pensare quando mi sedevo sulla riva, avevo paura di incontrare ancora qualche fantasma o di vedere in lontananza il mostruoso serpente marino che aveva sterminato tutta la vita nei fondali del lago.
Chissà come mangiava ora che aveva finito tutti i pesciolini.
Speravo solo che non si divorasse i guardiani, l'ultima cosa che volevo era vedere qualche bambino innocente entrare nelle fauci del mostro.

Avevo solo tredici anni ma ero stata partecipe di così tanti orrori che la notte facevo fatica a dormire, e quello era solo l'inizio. Ciò che avevo vissuto non era minimamente comparabile a quello che avrei dovuto sopportare in futuro, ma vi racconterò ogni cosa con calma un'altra volta.

Mi sedetti con la schiena appoggiata al tronco di un pino e incrociai le braccia per stare più comoda.

Niente insetti, niente uccellini, niente serpenti, solo io e la natura.

Con tutto quel che avevo passato mi concedetti un po' di riposo e mi addormentai.

༺ 𓆩♱𓆪 ༻

Mi risvegliai che era ormai buio. Non sapevo dire con esattezza che ore erano, non avevo un orologio, ma doveva essere all'incirca l'una. Avevo fatto un riposino di sei ore, non male.

Mi alzai dolorante, sentendo la bocca impastata e la testa pesante.

Non vedevo molto e non mi ricordavo da dove ero venuta. Finii così per perdermi.

"Ottimo. Sei un genio, Giulia" sbuffai calciando un sassolino.

Camminai per una buona decina di minuti sempre in avanti, sperando di trovare qualcosa prima o poi.
La continuità dei pini venne spezzata dalla presenza di una piccola radura. Eccolo! Finalmente avevo ritrovato il Campo!

C'erano delle casette in lontananza, con le luci spente com'era giusto che fossero dato che era notte fonda. Ma c'era qualcosa di strano nelle loro forme. Sembravano... rotte. Cos'era successo mentre stavo dormendo?

La paura risvegliò i miei sensi e cominciai a correre in direzione dei dormitori, ma li trovai completamente distrutti. Entrai dentro per controllare ma non vidi nessuno, era deserto.
Stavo per caso sognando? Avevano distrutto tutto per davvero? Chi era stato?

Presa dal panico mi avvicinai alla riva, dovevo sciacquarmi la faccia con dell'acqua gelida, dovevo svegliarmi. Ma proprio quando la raggiunsi vidi in lontananza delle luci. L'altra sponda si era ripopolata? No... un momento. Mi voltai verso le case distrutte.
Quello era... il vecchio Campo.
E io invece ero...

«Benvenuta sull'altra sponda» disse una voce che mi fece gelare il sangue nelle vene. Lui non doveva essere lì. «Non dirmi che non te l'hanno mai fatta vedere» Sospirò ripensando a cosa aveva provato nel distruggere il Campo dopo aver tradito la sua stessa gente. «È stato un errore, un tremendo errore» continuò con tono più cupo. «e ho condannato me e la mia famiglia. Non ne è valsa la pena, ma almeno ho avuto la prova che voi Celestiali siete marci proprio come gli Infernali che tanto odiate»

Indietreggiai terrorizzata. «Come hai fatto a venire qui? C'è una b-barriera...»

Il Mezzosangue si massaggiò il mento facendo finta di pensare. «Questo è vero, tuttavia non bisogna sottovalutarmi. Quando dicono che ho occhi e orecchie ovunque dovresti crederci»
«S-spie?»

Il ragazzo ridacchiò con malizia avvicinandosi. «Ne ho molte più di quanto tu possa immaginare. E sono state molto utili» Indicò l'altra sponda dove riuscii a riconoscere del fuoco. «Aspettavo il momento giusto e l'alleata migliore per distruggere anche quel posto orribile. Meno guardiani ci sono e meglio è»

«Sei un mostro!» gli urlai sentendo le lacrime salire. Sperai solo che tutti i più piccoli fossero stati evacuati.

«Pensi che chiamarmi così faccia qualche differenza? Cresci un po', ragazzina, non tutti hanno un cuore debole come i tuoi amichetti che giocano a fare i cattivi. Con me non funziona alcun giochetto. E lo so» Avanzò spaventosamente, obbligandomi ad indietreggiare fino a inzupparmi le scarpe nel lago. «Perché per trecento anni ho sentito le suppliche di milioni di persone. E le ho risparmiate?» Ghignò. «No»

Persi l'equilibrio e caddi in acqua mentre il serpente marino si agitava sul fondale pregustandosi l'idea di divorarmi.

Aprì le braccia come a mostrarmi la sua grandezza e iniziò a ridere, ridere di me. «Finalmente è arrivata l'ora della mia vendetta»

I Grandi 7Where stories live. Discover now