40|Stasera farai il cameriere

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In tutto gli ospiti erano poco meno di mezzo migliaio e i servi si sentivano già svenire.
Il cibo preparato avrebbe potuto sfamare centinaia di soldati per una settimana, ma i nobili erano avidi e ingordi, con loro sarebbe finito tutto entro l'alba.

La cerimonia aveva inizio a mezzanotte.
Yliandar avrebbe fatto il suo ingresso trionfale a quell'ora precisa e dopo essere stata incoronata da Zerafor avrebbe avuto modo di fare molte conoscenze, stringere alleanze e studiare i membri del Consiglio che Zerafor le aveva fatto imparare ad odiare.

Zerafor aveva elaborato un piano molto dettagliato per farla pagare cara al Consiglio per quel che avevano fatto al popolo dei vampiri, e Yliandar l'avrebbe portato avanti al posto suo.

Tuttavia non poteva farlo da sola, aveva bisogno di una spalla, di un abile stratega.
Lei avrebbe preferito Nicholas, ragion per cui decise di renderlo partecipe del suo piano.
Proprio lì. In mezzo a quel bagno.

Nicholas era in piedi in un angolino, a poca distanza dalle serve che stavano quasi per finire il loro lavoro. Teneva le mani davanti, lo sguardo inflessibile.
Si era appena sistemato con accuratezza il liscio ciuffo biondo platino, storcendo il naso notando la ricrescita castana e la ribellione di qualche ciocca che era sfuggita alla piastra.

A differenza di Yliandar non aveva servi che lo aiutassero a prepararsi, né una stanza tutta sua.
In teoria gli era stato affidato uno stanzino polveroso dove aveva notato dei mostri noti come "ragni" in un angolo, in pratica era finito a dormire sul divanetto della stanza di Yliandar.

Alla vampira non dava fastidio, anzi, si sentiva più protetta. Si fidava di Nicholas, non ciecamente ma comunque non aveva paura a stare nella sua stessa stanza.
Era certa che non sarebbe mai stata tradita da lui, o almeno fino a quel giorno.

«Nicholas» lo chiamò appena finito di mettersi un rossetto color ciliegia.
Il midvam sentì il suo petto inondarsi di calore da quanto era bella. «Ditemi»
Yliandar ridacchiò, notando il suo volto rosso. «Mi hai servito in modo eccellente in questi pochi giorni che precedevano la mia incoronazione. Sei stato una fedele guardia del corpo» Si morse il labbro pensando di aggiungere "e anche un caro amico" ma ci rinunciò. «Quindi ti reputo pronto per sapere del mio primo obbiettivo da regina»

Aspettò che finissero di acconciarle i capelli in una treccia che venne arrotolata dietro la testa e fissata da un fermacapelli d'argento, che assomigliava a un bastoncino affilato.

Nicholas dovette ricorrere a tutte le sue forze per non permettere alla sua bocca di aprirsi dallo stupore e dall'emozione.

Yliandar sorrise divertita. «Sento il tuo cuore battere velocemente. Quindi ti piaccio» Scosse la testa accorgendosi che poteva essere fraintesa. «Intendo come sono ora, non piacere inteso di... be' hai capito»

Nicholas rimase in silenzio. Se avesse provato a parlare l'unica cosa che sarebbe uscita sarebbe stata un urletto eccitato e piuttosto acuto. Contenere tutta quell'emozione non era semplice.
Il cuore sembrava venire punto da centinaia di aghi e dei brividi gli percorrevano le braccia anche se non aveva freddo.

Yliandar si voltò verso le dame e rivolse loro un sorriso grato. «Siete state fantastiche. Ora andate pure»

Le seguì con lo sguardo finché tutte e quattro non uscirono dalla stanza, poi si rivolse di nuovo a Nicholas, ritornando seria e autoritaria. «Il Consiglio per secoli ha limitato il mio regno. Ha imposto tasse che non potevamo sostenere e stili di vita irritanti che hanno portato solo a ribellioni. Non ci permettono di bere sangue umano e quello di cervo non è alla sua altezza, nonostante sia il più decente in circolazione. Ci tengono in pugno solo perché abbiamo perso una stupida guerra e credono di poterci punire e sottomettere per sempre. Ed ecco perché è arrivato il momento di agire» Le sue labbra color ciliegia si incurvarono in un sorriso sinistro che spaventò non poco il povero midvam. «Appena il regno sarà mio lo guiderò in un'altra guerra dopo aver ucciso i membri del Consiglio. Senza persone al potere gli altri popoli saranno deboli e senza guida, ecco come li schiacceremo» Accarezzò gentilmente il braccio del ragazzo. «E tu sarai al mio fianco»

I Grandi 7Where stories live. Discover now