La sua attenzione ricadde su una foto, nascosta nel cassetto semiaperto della sua scrivania.

Sorrise debolmente tirandola fuori. Raffigurava lui insieme alla sua famiglia. Reggeva in braccio una piccola Shirley mentre sua moglie teneva Eddy, di ancora pochi mesi.

Fu lì che gli venne il colpo di genio.

L'unico luogo dove non era andato a cercare era proprio la sua vecchia casa. Si era promesso di non metterci mai più piede, sarebbe stato troppo doloroso per lui guardare di nuovo in faccia sua moglie, ma non aveva altra scelta.

Se Shirley era lì l'avrebbe riportata a casa, ma questa volta avrebbe provato un nuovo approccio.
Non voleva farle del male o rimproverarla, era l'ultimo dei suoi pensieri, voleva ricominciare da capo e conquistare la sua fiducia.

Andò subito in camera sua a sistemarsi. Non poteva di certo presentarsi sudato, con l'alito che sapeva di alcol e con i capelli così disastrati.
Avrebbe dato l'impressione di essere un senzatetto e lui era tutt'altro.

Dopo una doccia veloce si mise il suo miglior completo, grigio con la camicia nera e la cravatta bianca come il latte e si affrettò all'uscita.

Non voleva nessun uomo con sé. Nessuna scorta minacciosa, nessun autista, niente che potesse farlo apparire crudele o snob.

Saltò in una delle tante macchine che usava per fare dei giri in città e sgommò via.

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Arrivò lì che gli tremavano le mani dall'agitazione. Era Mr. Slave, un uomo tanto autoritario quanto potente, ma anche lui fremeva dall'emozione di rivedere la donna che amava dopo tre anni di assenza. Non si aspettava un bacio. Nemmeno un saluto. Era più logico aspettarsi uno schiaffo in faccia e delle sgridate. Ma era sua moglie, sapeva bene su quali argomenti fare leva per convincerla a farlo entrare e a riportare sua figlia a casa.

Prese un grosso respiro.

"Puoi farcela" si fece coraggio.

Suonò il campanello e attese. Il suo cuore fece un balzo di gioia quando sentì una voce familiare urlare "arrivo!"

Aveva dimenticato quanto dolce potesse essere il suo suono.

La porta si aprì velocemente e si ritrovò davanti a sé la donna che aveva amato con tutto se stesso per più di un decennio.

Nonostante si fossero lasciati lui teneva ancora la loro fede nuziale, ma con sua grande delusione lei non faceva lo stesso.

Restarono a guardarsi scioccati, poi Clara prese l'iniziativa.

Il suo sguardo si riempì di rancore e frustrazione e gli mollò uno schiaffo che lo fece cadere a terra.

Quando si rese conto di ciò che aveva appena fatto indietreggiò lentamente. Temeva che si fosse portato appresso i suoi uomini armati e che questi le avrebbero fatto del male.

«Clara, aspetta» la pregò, rialzandosi dolorante. Sbiascicava le parole, ormai l'alcol aveva preso il sopravvento.
Sua moglie lo guardò confusa. «Sei ubriaco?»

«Sì» poi scosse la testa. «No»
«Ci... Ci sono i tuoi uomini qua sotto?»
«Nessuno. Non è venuto nessuno. Sono... solo...»

I Grandi 7Where stories live. Discover now