Oxfordshire (DOROTHY)

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Continuo a sorridere mentre attorciglio dolcemente al dito i ricci neri e morbidi di Ardeth, appoggiato con la testa sul mio petto: dopo il nostro momento di intimità è stato il primo a crollare addormentato, aggrappato al mio corpo come un bambino.

Senza pensare avvicino una sua ciocca al mio naso, ispirandone il profumo ad occhi chiusi.

Percepisco il suo respiro caldo che ad ogni contatto con la mia pelle mi provoca un'ondata piacevole di brividi: bloccherei il tempo in questo stesso istante pur di non separarmi da lui neppure per bere un bicchiere d'acqua.

In istanti simili mi succede sempre di ripensare a quando lo vidi per la prima volta, a quando lo guardavo dal basso del piedistallo solo sognandolo accanto a me; quel misterioso guerriero Medjai perennemente imbronciato che ad Hamunaptra mi aveva inseguito e che ci aveva avvertiti del pericolo degnandoci solo di bronci e diffidenza, sarebbe diventato il padre di mia figlia.

L'uomo che ho sempre desiderato e di cui mi sono innamorata davvero.

Dopo quattordici anni insieme ancora non riesco a crederci.

Mi tappo la bocca per non lasciarmi scappare una risatina che possa svegliare lui od Azelie.

Ho scoperto di essere incinta poche settimane dopo la nostra prima volta nel deserto, proprio quando l'argomento 'figli' non era stato neppure preso in considerazione.

Nonostante le sue insicurezze unite al mio timore che il suo rapporto con la sua futura figlia potesse rivelarsi eccesivamente 'duro' a causa della vita che aveva condotto fino a poco tempo prima, dopo il momento del parto mi ha sorpreso per il modo in cui si è sforzato di allontanare la sua debolezza nell'assumere questo ruolo, dimostrandosi piano, piano un padre perfetto.

Nel mio nuovo popolo la responsabilità di cavarsela da soli è una cosa che va insegnata subito ai bambini, ma ciò non gli ha impedito di instaurare un bellissimo rapporto con Azelie, ad essere molto protettivo nei suoi confronti oltre che fiducioso.

Azelie è a sua volta molto attaccata a suo padre, vedendolo come un'alta figura da imitare e rispettare, soprattutto per il coraggio: una qualità fondamentale per i Medjai; ed anche per l'autorità di capo che lui esercita sul popolo.

Non a caso, spesso, già dall'età di sei anni, l'abbiamo trovata in groppa al cavallo del papà persino in ore estreme del mattino, con lo shesh avvolto attorno al muso ed i capelli neri che seguivano le onde del vento: quella fu la primissima occasione in cui i suoi occhi, la sua figura, mi riportarono alla mente l'episodio in cui quelli di Ardeth mi fecero capitolare.

È la sua copia in tutto e per tutto e non mi dispiacerebbe se qualche volta mi obbedisse senza l'intervento della figura paterna; in ogni caso il loro forte legame mi rassicura tantissimo perché so che Azelie è al maggiormente al sicuro sotto la sua protezione che sotto la mia.

Scendo con l'indice sui baffi neri, mordendomi il labbro inferiore nel vederlo muoversi appena nel sonno a causa del solletichio; senza riuscire a resistere alla tentazione, attraverso con una lentezza estrema la curva della sue morbide e carnose labbra.

Il gesto mi provoca inevitabilmente uno stimolo incandescente nel basso ventre che cerco di soffocare chiudendo gli occhi e respirando profondamente; oltretutto, il suo corpo nudo e ancora caldo raggomitolato tra le mie gambe mi mette seriamente e costantemente a dura prova: non sarò mai sazia di lui e mai vorrò esserlo.









Esco dalla cabina doccia e mi avvolgo un asciugamano di spugna bianco attorno al corpo, dopo aver strizzato i capelli (ora mi coprono l'intera schiena, arrivando ben sotto le scapole) che lascio ricadermi liberi sulla schiena: mi è sempre piaciuto tenerli sciolti anziché annodarli a loro volta in un asciugamano.

Eye Of Shangri La "The Mummy" Where stories live. Discover now