Shanghai: Parte uno (ARDETH)

70 3 154
                                    

Immaginarmi diverso da quello che è sempre stato il mio aspetto fisico in tutti gli anni della mia vita, non credevo che un giorno sarebbe rientrato nei miei piani; in verità, come niente che mi sta coinvolgendo.

Io, un leader Medjai con doveri a cui ho dato la priorità fino a quattordici anni fa, che sono stati il fulcro della mia vita, ora ha famiglia e si sta per recare quasi dall'altra parte del mondo per trovare persone che da nemiche sono diventate alleate, fino a divenire amici ed infine parenti a tutti gli effetti.

Tuttavia, non è solo il mio cambiamento fisico a lasciarmi ancora perplesso: trovarmi in un luogo differente dall'Egitto mi sbalza via dal mio baratro, facendomi comprendere in prima persona come il mondo sia in realtà un posto enorme.

Oltretutto, la Cina, il luogo in cui siamo appena arrivati, è del tutto diversa da quello da cui veniamo; devo ammettere anche che il volo che ho affrontato si è rivelato differente dai due precedenti: leggermente più gradevole, molto meno movimentato e pericoloso.

Al contrario del luogo in cui siamo, Shanghai; non so se è sempre stato tutto così colorato e frenetico da queste parti, o probabilmente è un giorno di festa: ovunque ti giri c'è gente che balla in strada, abbigliata con dei bizzarri vestiti prevalentemente rossi e neri, talvolta a forma di drago così come gli enormi striscioni che si trascinano dietro.

È quasi complicato intavolare una conversazione, sia perché noi non capiamo il cinese e sia per i rumori provocati dai dei rotanti lampi di luce che Tati mi indica con l'indice come fuochi d'artificio.

Avrei immaginato il suo viso illuminato esattamente come quei bagliori di fronte a quello spettacolo, invece sulle sue labbra è a malapena accennato un sorriso; allungo il braccio oltrepassando la schiena di Azelie, seduta in mezzo a noi e altrettanto in silenzio, sfiorando lo zigomo sinistro di sua madre che al mio tocco mi rivolge immediatamente uno sguardo interrogativo con un sopracciglio leggermente inarcato.

Con il solo sguardo capisce la mia domanda a cui risponde con un sorriso più allargato, ma ugualmente forzato, sbattendo ripetute volte le lunghe ciglia: so a cosa sta pensando, come accade quasi ogni giorno, ormai, per cui nel tentativo di cambiarle l'umore la coinvolgo a spostare l'attenzione su nostra figlia; Tati non è mai riuscita a riaprire la sua corazza che racchiude la donna che era un tempo e riprendere l'argomento tirerebbe solo fuori la parte peggiore di lei, per questo motivo non insisto, non volendo vederla di cattivo umore e star male, tantomeno a causa mia.

Questa è un'altra delle occasioni in cui viene fuori il mutamento subito dal suo carattere, com'è successo a Londra.

Per la prima volta mi ritrovo con le spalle al muro, molto più di quanto non lo fossi stato durante la battaglia contro l'armata di Anubi.

Le lancio un'ultima occhiata di profilo, osservandola in silenzio: dal profilo del suo viso ambrato circondato dalle ciocche dorate in contrasto con le nere, lunghe ciglia ricurve all'insù, labbra rosse e carnose, fino alla curva del seno abbondante in parte visibile dalla scollatura del vestito che prosegue anche dietro la schiena.

La sua bellezza è l'unico aspetto a non essere cambiato, anzi, piuttosto è aumentata notevolmente, accrescendo a sua volta il dolore che provo per le sue condizioni invisibili.

In ogni caso, continuo ad amare Dorothy senza alcun minimo rimpianto.

L'uomo alla guida del... taxi... ci scorta, attraverso le intasate ed illuminate strade, davanti al locale di cui Jonathan è proprietario.

"Siamo arrivati, papà?" domanda, scettica, Azelie, storcendo appena le labbra nell'alternare gli sguardi da me al luminoso locale davanti al quale siamo stati portati; Dorothy assume la stessa posizione di Londra, quando abbiamo scoperto della casa in vendita: quell'espressione è la quiete prima della tempesta, che in questo caso si pronuncia sottoforma di parole sconcertate.

Eye Of Shangri La "The Mummy" Where stories live. Discover now