26|Salve... madre

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Fu lì che i due si separarono. Shirley affrontò il suo destino, mentre Nicholas... be', vedrete adesso in cosa andrà ad immischiarsi.

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Il midvam si arrampicò agilmente sopra la ringhiera di un balcone e raggiunse il terrazzo dove avrebbe passato il resto delle sue notti finché non si sarebbe trovato un modo per guadagnare dei soldi, magari come killer mercenario.

Nessuno avrebbe mai sospettato di un ragazzino, era perfetto. Aveva esperienza sul campo, sapeva fare il suo lavoro...

Scosse la testa. No, non aveva senso andarsene via e continuare a fare lo stesso "lavoro" di prima. Doveva dare una svolta alla sua vita, ma come?

«Nicholas Casanova, giusto?» disse qualcuno dietro di lui.

Il cuore gli balzò in gola e si voltò di scatto. Un uomo vestito con un elegante completo rosso gli stava rivolgendo un sorriso inquietante da dove spuntavano i suoi canini.

«Chi sei tu?»

L'uomo passeggiò intorno a lui tenendo le mani dietro la schiena come sono soliti fare gli anziani mentre vanno fuori a fare due passi. «È consuetudine rivolgersi utilizzando il pronome "voi" quando si parla a sua maestà Zerafor Biorach Von Fuil I, sire di tutti i vampiri presenti in tutto il Mondo Nascosto, e questo vale anche per i midvam come te, esseri con poteri di vampiro nonostante non siano non-morti»

Nicholas lo guardò confuso per pochi secondi, poi spalancò gli occhi quando ebbe realizzato e si inchinò.

Odiavo i suoi modi di fare da lecchino, anzi, sinceramente non mi piacevano i lecchini in generale. Ma sono tutti punti di vista. A volte chi fa così è perché ha bisogno delle attenzioni di qualcuno a causa della scarsità di queste che ha avuto durante il corso della sua vita.
Anche se c'era modo e modo di fare le cose. Un conto era adulare costantemente una persona baciando la terra su cui camminava, un altro era mettersi al suo servizio senza spiccicare parola.
La seconda era ciò che stava facendo lui, forse era la meno terribile.

«Vedo che sai riconoscere l'autorità quando ti si presenta davanti» commentò acido Zerafor.
«Mio sire, cosa vi ha spinto a venire da me?»
«Ho sentito parlare di te e del tuo passato. Mi spiace che i tuoi genitori siano morti nel campo di battaglia»

Nicholas digrignò i denti trattenendosi dal picchiarlo. La ferita dei genitori era sempre aperta. Gli mancavano tremendamente ed era geloso di chiunque potesse passare del tempo con loro. Avrebbe venduto la sua anima pur di riaverli con sé. «Erano militari... Quello era il loro lavoro. Sono morti da eroi»

Il vampiro ridacchiò. «È questo ciò che ti hanno raccontato, quindi?» Ghignò mostrando i suoi denti aguzzi e perfettamente bianchi. «Allora credo che non abbia senso raccontarti un'altra versione di come stanno le cose»
«Che cosa state dicendo?»
«Nulla, ragazzo» Fece un gesto con la mano come a scacciare una mosca. «Ma torniamo a noi. Sono qui per darti un incarico di massima importanza. Tu avrai l'onore e il dovere di proteggere la mia erede al costo della tua vita»

Il midvam alzò un sopracciglio, incuriosito. «Ma nel Mondo Nascosto ci sono molti midvam e vampiri più potenti, perché tra tutti vuole proprio me?»

Zerafor smise di passeggiargli intorno e gli scoccò un'occhiata intimidatoria. I suoi occhi rossi avrebbero pietrificato dalla paura chiunque, persino dei guerrieri (non come Athariel o Gadreel ma i nuovi arrivati sì). «Perché, a quanto ho sentito dalle mie spie, la mia erede ti conosce già»

Ora sì che era curioso di scoprire chi fosse la bella fanciulla che avrebbe presto preso il posto del re. Ma la vera domanda era: chi poteva conoscere?
Scavò nei suoi pensieri. Vi trovò qualche sua ex con cui avrebbe preferito non parlare.

I Grandi 7Where stories live. Discover now