Non ti credo.

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Draco la fissava, mentre la sua mente si stava disconnettendo dalla ragione.

Lei era lì, calda e disponibile, e lui sentiva un desiderio vibrante impossessarsi delle sue membra.

Pansy sentì un brivido percorrerla, lo sguardo intenso di lui sembrava spogliarla.

Istintivamente cercò di coprirsi, e sul viso di Draco apparve un ghigno divertito.
Era come sventolare un drappo rosso davanti a un toro.

Senza vergogna si accarezzò la patta che pulsante tirava, quasi volesse invitarla. I suoi occhi luccicanti di eccitazione scorrevano sulle curve appena celate. Nessuno poteva negare che quel corpo, che tante volte gli si era offerto, era voluttuoso ed invitante.
Non aveva un bel viso Pansy, ma compensava con altre qualità e lui lo sapeva bene.

Lei scosse il capo, quasi violentando il desiderio che le stava crescendo dentro, un calore che si espandeva inesorabile dal suo ventre.

Non doveva cedere.
Se lo era ripromesso. Lui la usava solo per il sesso e questo fatto non doveva dimenticarlo mai.

Ma era difficile resistere alla tentazione, sotto le lenzuola Draco era ineguagliabile, con nessun altro aveva mai provato le sensazioni di cui lui era capace, e poi lei, nonostante tutto, rimaneva innamorata persa di quella serpe dalle spire avvolgenti. No, stavolta non avrebbe ceduto.
La decisione le si riverberò sul viso e Draco quasi sorrise vedendola.

Infatti lui sapeva perfettamente come raggirarla, conosceva ogni punto debole della moretta, nelle sue mani era creta e si lasciava plasmare. Stavolta non sarebbe stato diverso.
Avrebbe preso il suo piacere e lei non si sarebbe opposta, del resto era una donna priva di carattere e questo giocava a suo favore.
Come sempre avrebbe ceduto, come sempre si sarebbe fatta usare da lui.

Si appoggiò al suo braccio nudo, le fece sentire la sua prorompente virilità tesa, e con le punta delle dita le carezzò il profilo. Il suo tocco era insinuante e sembrava promettere ben altre carezze.

Non un fiato, solo il respiro di entrambi sempre più corto.

- Ti prego.. No - Disse con filo di voce Pansy.

- Lo so che mi vuoi, lo sento.. Ti conosco Pan, mi desideri - rispose roco Draco, che ora le sfiorava il nodo della spugna sul seno, passandole con delicatezza i polpastrelli avanti ed indietro sul decolté.

La voleva e l'avrebbe avuta, come sempre pensava solo a se stesso, calpestando la dignità di chiunque, non tenendo conto dei sentimenti altrui o se così facendo feriva le persone.

- Non posso - disse lei cercando di allontanare la mano.

Lui sogghignò, strusciandosi su di lei mentre le si portava dietro la schiena, sempre accarezzandola con un dito.

- Bugiarda. Non puoi, o non vuoi? Da quando ti fai tutti questi problemi? Senti cosa mi fai? Avresti il coraggio di lasciarmi in queste condizioni? – Sussurrò al suo orecchio, mentre ondeggiava lievemente il bacino, palesando coi fatti le parole.

Lei a capo chino si mordicchiava le labbra, il suo corpo le gridava "fregatene e prendi ciò che ti offre. Vedi? Alla fine torna sempre da te."

La parte logica  l'ammoniva, "non farlo, ti usa e quando non gli servirai più, ti getterà via come ha sempre fatto."

Combattuta rimase seduta, rigida, mentre lui come una serpe cercava di ammaliarla.

Lento l'avvolgeva nelle sue spire, per poi "morderla" inoculandole il veleno dell'oblio, in questo era un vero maestro, in poche resistevano a quella strana danza.

Serva di un solo padrone || dramioneWhere stories live. Discover now