Occhio per occhio

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Il tempo così come ce l'hanno insegnato non esiste, esiste un solo tempo: Il qui e ora!
(Stephen Littleword)


L'udienza con l'Oscuro non era andata a buon fine, aveva negato agli uomini di allontanarsi dal Manor.
Aveva ammantato le sue reali motivazioni di molte chiacchiere inconsistenti, ma ovviamente loro non avevano potuto contestare le sue parole.
La volontà di Voldemort era legge.

- Miei cari, qui saranno monitorate, Severus potrà intervenire in caso di bisogno, NON vogliamo che succeda qualcosa ai vostri eredi - e li aveva liquidati con un gesto infastidito.

Non erano convinti, per quanto si fossero inchinati annuendo, pensarono che li volesse tenere d'occhio, onde evitare che alle donne accadesse qualcosa.
Del resto non era insolito nel loro ambiente eliminare una persona scomoda con veleni che non lasciavano traccia o incantesimi dal medesimo effetto.

In fondo poi a loro non era andata tanto male, tutto intorno la morte mieteva il suo raccolto, la resistenza faceva le sue vittime, mentre a loro erano toccate delle mogli, e tutto quello che dovevano fare era solo tanto sesso.

Era passato un mese, ma alle donne sembrava una vita intera.

Hermione, per quanto la vivesse quotidianamente, non riusciva a rassegnarsi a quella vita, vedeva la luce che giorno dopo giorno scompariva dagli occhi ormai spenti di Ginny, che era divenuta meno combattiva, Blaise l'aveva "rotta".

Lei non aveva mai fiatato, non una parola su quello che il marito le faceva subire, ma Hermione aveva notato spesso strani lividi e le si era stretto il cuore per la sua amica.
Quando notava che Ginny si muoveva un po' troppo rigidamente, capiva che era reduce da un'altra delle sessioni di sesso estremo di Blaise, in quelle occasioni si rendeva conto di essere fortunata almeno da quel punto di vista rispetto all'amica.
Ma Draco usava altri mezzi che il letto per piegarla, e a fatica ci era riuscito, ma lei, pur essendosi piegata, non si era ancora spezzata, e di questo non poteva altro che ringraziare i suoi genitori, che l'avevano educata a prendere forza anche nei momenti bui.

Luna invece con la sua aria da sognatrice stava mettendo in difficoltà Theo che, stupito dagli strani comportamenti della donna, stava per gettare la spugna, non provava quel gusto sottile a prevaricare su di lei, e quindi nessuna soddisfazione, se non quella dei sensi. Lei assecondava ogni sua voglia e, anche se le aveva imposto a volte di condividerlo con la servetta in un gioco a tre che lui trovava molto eccitante, non aveva avanzato alcuna riserva, ma anzi da brava scolaretta si era applicata per imparare quello che lui le insegnava.
Tuttavia la sua mente vagava leggera in astrusi ragionamenti che lo lasciavano sempre perplesso.

A volte l'uomo ascoltava distrattamente i discorsi confusi della moglie, più per estraniarsi che per educazione, quasi facesse ordine nella sua mente, quasi la sua coscienza ogni tanto bussasse al suo animo, ricordandogli che la gentilezza era anche essa un arma per tirare l'acqua al proprio mulino.

Quella mattina Hermione osservava distrattamente Draco che consumava la colazione, la sua mente si era estraniata, andando ai ricordi, nei quali ultimamente spesso si rifugiava, per sfuggire ad una realtà amara ed insopportabile.

Si vedeva bambina, ancora ignara del mondo brutale a cui sarebbe appartenuta, durante una di quelle vacanze programmate nei minimi dettagli dai suoi genitori che lei tanto amava, dove l'utile ed il dilettevole si mischiavano sapientemente.
In quei momenti il suo cervellino faceva "incetta" di tutte le cose belle che vedeva, ricordava la frase preferita da suo padre che tanto la faceva ridere

- Hai acceso il tuo cervello aspirapolvere? Guarda quel quadro, è Monet, un pittore impressionistico francese. - A quel ricordo, senza rendersene conto, sorrise, probabilmente il suo sguardo felice incuriosì la suocera che, alzando gli occhi, chiese atona

Serva di un solo padrone || dramioneحيث تعيش القصص. اكتشف الآن