Esiliato

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In una delle tante camere degli ospiti, con indosso i soli boxer, disteso nel suo letto, Draco riposava, quello che era accaduto sembrava non averlo toccato.

Il braccio era piegato a coprire gli occhi, quasi non volesse vedere quello che accadeva intorno a lui.

In fondo era un asso a nascondere il capo come gli struzzi, per non dover scontrarsi con la realtà che lo circondava, ma come sempre lui non voleva vedere, come sempre a lui faceva comodo celarsi dietro gli insegnamenti ricevuti.

Indossare quella maschera di gelo a lui veniva facile.

Nè la punizione inflittagli da Lord Voldemort, nè le parole della madre che, come uno scolaretto, lo bandivano da casa finchè non avesse messo testa a partito, avevano avuto effetto sull'uomo, che si rigirava, cercando di trovare una posizione confortevole.

Il suo cuore sembrava essere ricoperto da una patina di ghiaccio, un sottile strato che raffreddava qualsiasi emozione.

Alla fine il suo compito l'aveva svolto, lei era incinta, quindi andare via poteva rivelarsi un fuori programma da volgere a suo favore.

Con quel pensiero mise a tacere quel po' di coscienza che sembrava bussare, facendo capolino. In fondo evitare di affrontare la situazione era più comodo e facile, meno problemi, meno conseguenze spiacevoli. Era tutta la vita che agiva così, perché cambiare ora? Per una miserabile mezzosangue?
Doveva essere grata invece che non la trattava alla maniera di Zabini con la rossa, già solo per questo avrebbe dovuto baciare dove camminava. E alla fine non era male l'opportunità di allontanarsi e, chissà, riprendere la vita com'era prima di tutto quel precipitarsi di eventi, che l'avevano travolto come un fiume in piena.

Avrebbe chiesto a Nott di accompagnarlo, in fondo anche lui aveva adempiuto al suo compito, peccato per Zabini.

Ma non sapeva che i suoi amici avrebbero disertato l'invito, non solo perchè Narcissa non l'avrebbe permesso, doveva essere una punizione non una vacanza, ma perchè la voce del potente crucio nei suoi confronti li aveva terrorizzati.
E da bravi serpi cominciavano a temere che se fosse giunto all'orecchio del Lord il loro comportamento, avrebbero visto i fiori dalle parte delle radici.

Quindi da codardi quali erano decisero di cercare di rimediare, certo non si sarebbero snaturati, ma avrebbero posto piccole pezze, giusto quel tanto che bastava a coprirsi le spalle.

Non ci tenevano a provare sulla loro pelle l'ira del Lord Oscuro.

E se pure i suoi amici non l'avessero "tradito", abbandonandolo, sua madre l'avrebbe rinnegato, se solo avesse provato a metterla alla berlina nell'alta società.
Già correvano mormorii alle loro spalle, quella stupida di Bella con la sua lingua velenosa sicuramente aveva criticato le scelte della sua famiglia.

Infatti un gufo aveva portato un invito per lei e le giovani ospiti, chiaramente anche per le tre ragazze che, fino solo a pochi giorni prima, avrebbero fatto inorridire quelle ipocrite dell'alta società.

Quel cerchio ristretto, di cui una volta potevano solo sognare di appartenere.

La mattina dopo, dolorante scese per fare colazione.
Seccato per aver dormito nella camera degli ospiti, passò davanti alla porta della sua stanza, e vide la mezzosangue distesa nel grande letto che rideva.

Il sentire quel suono allegro, che però stonava alle sue orecchie, lo innervosì, ma quando, scendendo velocemente la grande scalinata, vide i suoi bagagli pronti un sorriso gli comparve sul volto.

Per lui si prospettava una vacanza.

Puro divertimento e sesso a gogò.

Fu il tono e le parole di sua madre a smorzargli l'entusiasmo

Serva di un solo padrone || dramioneWhere stories live. Discover now