Difesa

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Zulema's pov
È passata una settimana da quando hanno sparato a Fatima,e sono stata giorno e notte accanto a lei, senza mai allontanarmi. Ci siamo spostate dal posto in cui stavamo prima, e ora ci troviamo in un paese di montagna a chilometri di distanza. Ogni giorno ispeziono lo spazio intorno al camper per vedere se c'è qualcosa di sospetto e ho tirato fuori tutte le armi e munizioni che ho, così stavolta non mi coglieranno di sorpresa. Fatima non riesce a camminare ancora, ed è rimasta sul divano da quando le hanno sparato, ma nonostante ciò, non si è mai lamentata, né ha mai versato una lacrima. La ammiro, ha un temperamento forte e non si lascia abbattere da niente, ma comunque le sto sempre affianco, non lasciandola mai sola, perché non posso perdonarmelo se le dovesse succedere qualcos'altro.
:"come ti senti oggi?" Le chiedo mentre preparo il caffè. Si è seduta sul divano e sta guardando il cellulare.
:"molto meglio, voglio provare a camminare, odio stare sdraiata tutto il giorno senza fare niente." Mi dice scocciata.
:"no, aspetta un altro po' di giorni, la ferita è ancora profonda, ti farebbe troppo male." Non voglio che si sforzi, o rischia di farsi male.
:"ti dico che sto bene, e poi non voglio che fai tutto da sola, ti voglio aiutare, non posso ricascare su di te." Mi dice guardandomi negli occhi, decisa. Sospiro. Non pensavo che fosse così testarda e determinata.
:"Fatima, sei ancora debole, non lascerò che ti sforzi solo per "aiutarmi". Ho vissuto una vita sola, me la so cavare molto bene, e ora hai bisogno di riposo." Rimaniamo in silenzio per un po', e vedo che vorrebbe dirmi qualcosa, ma ci ripensa e si sdraia, dandomi le spalle. So che è arrabbiata con me, ma devo assicurarmi che stia bene, che non soffra più, e d'ora in poi devo proteggerla,perché gli uomini di Lopez non vogliono solo me, ma anche lei, e non posso permettere questo.

Fatima's pov
Sono giorni che sto sdraiata sul divano, senza fare niente praticamente. Mi sento.. inutile. Mia madre si sta prendendo cura di me da quella sera, e non mi abbandona nemmeno per un secondo. La mia gratitudine nei suoi confronti è enorme, e capisco quanto sia importante per lei, ma nonostante questo,mi sento un peso. Deve fare tutto sola, dato che non riesco nemmeno a camminare, e mi sento tremendamente in colpa. Sono sempre stata indipendente,odio aver bisogno delle altre persone, perché mi fa sentire... impotente. Il rumore delle stoviglie mi sveglia da un sonno irrequieto. Mi alzo e vedo dalla finestrella che si è fatta sera, e mia madre sta nel cucinino, e mi dà le spalle. Non si è accorta che mi sono svegliata, e la osservo attentamente. I capelli neri le cascano sulle spalle e indossa pantaloni dello stesso colore e un maglione viola scuro. Sembra un'adolescente e mi accorgo solo ora che è veramente bella. D'improvviso una domanda mi sorge spontanea :"avrà mai avuto un fidanzato?" Questo pensiero mi dà una strana sensazione, e poi capisco cos'è: gelosia. Pensare che un'altra persona che non sia io passi del tempo con lei, facendola stare bene, mi fa salire il nervoso. Non avrei mai pensato di potermi ingelosire così per qualcuno, ma con lei è diverso, è come se ci appartenessimo.
:"a cosa pensi?" La sua voce interrompe i miei pensieri e mi porge un tè caldo insieme a un'antidolorifico per alleviare il dolore della gamba.
:"sei mai stata fidanzata?" Si ferma e mi guarda, stupita di questa domanda.
:"ehm.. si, parecchi anni fa, con un uomo che era egiziano. Dovevamo scappare insieme e andare lontano, ma poi... è morto." Abbassa gli occhi sul tè mescolandolo.
:"eri felice con lui?" Ho paura a sentire la risposta.
:"i primi anni si, ma dopo un po' la passione è svanita, e lo utilizzavo solo per soldi."  È immersa nei suoi pensieri, poi però scrolla le spalle e mi guarda.
:"perché queste domande?"
:"così, non mi hai raccontato molto della tua vita passata."
:"perché non è stata una bella vita, e non c'è niente di entusiasmante da raccontare." Dice bruscamente e si alza. Io però le prendo un braccio e la fermo.
:"scusa, non volevo rivangare brutti ricordi." Appena mi guarda il suo sguardo si intenerisce, e si siede vicino a me.
:"no, scusami tu, non volevo risponderti male, ma voglio scordarmi il passato, e pensare solo al presente, dato che ora ci sei te." Mi guarda e un sorriso le spunta sul viso, e io penso a quanto sia bello stare insieme a lei.

La mia dolce metà Where stories live. Discover now