Incubi e preoccupazioni

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Zulema's pov
Un urlo spezza il mio sonno. Apro gli occhi e resto in ascolto. I gemiti sommessi provenienti dalla camera vicino alla mia mi fanno alzare immediatamente. Sono passate due settimane circa da quando è arrivata Fatima. Piano piano abbiamo incominciato a conoscerci l'un l'altra. Non so ancora tante cose di lei, ma da quel poco che so ho capito che è una ragazza incredibilmente forte e determinata, ma sotto questa suo aspetto si nasconde una persona fragile, bisognosa di attenzioni e amore. Vado nella sua stanza e mi sdraio sul letto vicino a lei. Da quando è arrivata, quasi ogni notte fa incubi ricorrenti, e io ogni volta vado da lei, cercando di farla calmare.
:"no, no" le sue parole sono sommesse. Mi metto dietro di lei e l'abbraccio forte. Lei per un po' cerca di dimenarsi, ma io la tengo stretta. È bagnata dal sudore, e il pigiama è attaccato al suo corpo.
:"shh, ci sono io ora, non devi avere paura" le sussurro all'orecchio. Piano piano si calma, ma la sento ancora tremare.
:"scusa, non volevo svegliarti,come sempre d'altronde" mi dice piano
:"lo sai che non mi da fastidio, te l'ho detto" rimaniamo in silenzio per un po', i nostri corpi vicini, abbracciati. Non mi ha mai detto il motivo dei suoi incubi,ma posso immaginare. Mi ha raccontato le sue esperienze nelle diverse famiglie in cui è stata, e se ripenso alle sue parole, rabbrividisco: molti genitori a cui è stata affidata la picchiavano se lei non ubbidiva alle loro richieste, molti altri la umiliavano, e una donna una volta l'ha anche costretta a prostituirsi facendo venire diversi uomini a casa loro per racimolare soldi. Mi sale la rabbia a pensare che nel mondo c'è tanta cattiveria e tanto odio, e sapere che l'ho lasciata a certi mostri del genere mi fa sentire male. Mi addormento con questi pensieri, ancora abbracciata a lei.

Fatima's pov
Mi sveglio presto. Mia madre è ancora stretta a me, e io piano mi svincolo dal suo abbraccio. Stanotte ho fatto uno degli incubi più brutti che abbia mai sognato, e ancora adesso sono scossa. Osservo mia madre dormire, ha la bocca leggermente aperta, e respira piano. In queste settimane abbiamo imparato a conoscerci, e il suo carattere mi piace da morire. Ha sofferto tanto nella sua vita, e nessuno si è mai interessato a lei, per questo ha creato un muro di cemento intorno al suo cuore, semplicemente per difendersi dai dolori e dalle sofferenze. Ma nonostante questo, io so che quando tiene a una persona mette tutta se stessa per amarla fino in fondo, e ne ho avuto le prove in queste notti, quando mi svegliavo, terrorizzata che stessi ancora in quella casa, ma invece c'era lei accanto a me a rassicurarmi e a farmi sentire al sicuro. Non la ringrazierò mai abbastanza. Esco dal camper e mi siedo sui divanetti che abbiamo messo fuori. Ci siamo fermate nei pressi di una cittadina di pochi abitanti, in uno spiazzo vicino a un bosco apposito per i camper. L'aria di fine novembre è gelata,e io indosso solo una tuta grigia con una felpa bianca. Mi abbraccio le ginocchia con le braccia, per sentire meno freddo. Mentre l'alba sorge facendo capolino dal bosco, il pensiero fisso che mi martella da stanotte si rifà vivo nella mia mente
:"sono un peso per lei?" È un pensiero che mi è venuto appena si è precipitata nella mia stanza e si è messa accanto a me nel letto :"sono capitata all'improvviso nella sua vita, scombussolando i suoi piani, magari preferisce stare da sola, o anche..."
:"ehi, come mai sveglia a quest'ora?" La sua voce mi riporta alla realtà
:"volevo vedere l'alba" si siede vicino a me e mi guarda
:"sono un peso per te?" Ho dato voce ai miei pensieri, e ora aspetto la sua reazione. Il suo volto è sinceramente stupito, non si aspettava una domanda del genere immagino
:"cosa? No, assolutamente no, perché me lo chiedi?" Sposto lo sguardo sul bosco affianco a noi e sospiro. Non so come spiegarle che lei è tutto ciò che mi rimane, che se dovesse abbandonarmi un'altra volta non so se riuscirei a superarlo, ora che l'ho ritrovata voglio stare con lei, perché ci tengo veramente.
La sua mano mi prende il mento e mi fa girare verso di lei
:"ascoltami Fatima, tu sei la persona più importante della mia vita, sei entrata nella mia vita nel periodo più buio, e hai portato la luce, ora che ti ho ritrovata non ti lascerò andare, perché sei mia figlia, sangue del mio sangue, e nessuno ci dividerà, nessuno, hai capito?" La sua voce è poco più che un sussurro, e i suoi occhi sono colmi di lacrime. Mi avvicino e le butto le braccia al collo, cosa che volevo fare da quando ci siamo incontrate. Lei mi tiene stretta a sé e io finalmente per la prima volta in tutta la mia vita mi sento amata.

La mia dolce metà Où les histoires vivent. Découvrez maintenant