Cerco il posto più isolato possibile e stendo il mio asciugamano sulla spiaggia. Rimango comunque in una spiaggia piena di persone essendo sabato ed essendo quasi mezzogiorno, ma almeno sono lontana da bambini che potrebbero tirarmi palle in testa o distrarmi gridando.

Prima di iniziare a leggere un libro di compito per le vacanze, prendo in telefono per far partire una playlist rilassante.

Noto qualche notifica, così apro subito i messaggi per togliere il numero delle notifiche da sopra l'app. Qualche audio sul gruppo con Lu, Gabe e Cass, un messaggio da mio padre che domanda se sta andando tutto bene e un messaggio da Matt.

Appena leggo il suo nome, chiudo l'app per evitare di farmi vedere online e sentirmi obbligata a rispondere. Posso sempre fingere di aver rotto o perso il telefono e non aprire il messaggio per tutta l'estate. Non voglio fare la figura dell'immatura, ma allo stesso tempo non voglio sentirmi obbligata a rispondere a una persona che mi ha trattato così, facendomi apparire davanti a tutti come una persona che scappa dai problemi.

Apro il messaggio di scatto.

Mi dispiace per quello che è successo, quando hai voglia di parlarne chiamami o rispondimi, ti prego.

Non avrò mai voglia di parlarne

Per un attimo spero che sia lontano dal telefono e che non risponda subito.

Sono un cretino, ma ti prego parliamone. Posso chiamarti?

Non ho voglia di parlare, sarebbe inutile.

Quindi continueremo a scriverci così in modo freddo e inutile?

E' proprio questo il punto. Io non ho voglia di continuare a scriverti

Dai Hanna, fallo per tutto quello che è stato fino a prima della festa. Guarda i messaggi subito prima di oggi.

Non voglio farlo. Possiamo anche pensare a prima della festa, ma non sarò così stupida da dimenticare ciò che hai fatto.

E' stato bellissimo prima di quella stupida serata

Appunto "è stato"

Non puoi smettere di pensare a noi in meno di un giorno

Il punto è proprio che non siamo mai stati un noi. E l'unica serata in cui saremo dovuti diventarlo tu te ne sei fregato di me.

Ero completamente ubriaco, Hanna! Non sapevo quello che facevo. Siamo praticamente cresciuti insieme, sai benissimo che alle feste mi lascio sempre convincere a bere più del dovuto.

Beh quella era l'unica sera in cui non avresti dovuto farlo.

Sei ferita perchè tra di noi è finita prima di cominciare, o perchè hai fatto la figura della vigliacca davanti a tutti?

Quindi ora che ti ho detto che non ti perdono, inizi ad attaccarmi?

Si, perchè se tenevi al nostro rapporto almeno quanto ci tenevo io, non saresti così orgogliosa

Tengo troppo a me stessa per finire con uno che mi ha trattato così

Tieni troppo a te stessa o quello che gli altri pensano?

Smettila di dare la colpa a me. Non saremo in questa situazione se tu non sapessi fare altro che ubriacarti e fare il coglione alle feste.

Appena poso il telefono nella borsa, sento partire la suoneria. Prendo il telefono di scatto e senza lasciargli dire nulla esclamo con voce più cattiva e contenuta possibile.

-Smettila di chiamare o scrivere. Non ho alcuna intenzione di tornare a rivolgerti la parola. Se continuerai a farlo bloccherò direttamente il tuo numero e ormai bloccare un numero è diventato un modo carino per richiedere un ordine restrittivo-

Chiudo la chiamata senza lasciare che risponda e appena alza la testa, vedo almeno dieci persone che mi fissano. Alcuni ridono, mentre altri mi guardano come se fossi una psicopatica.

Guardo tutti con un sorriso imbarazzato, infilo le cuffie e inizio a leggere come se non fosse successo nulla. Cerco di concentrarmi sulle pagine di "Addio alle armi", ma continuo a pensare alla chiamata di poi attimi fa.

Leggo le parole senza capirle, ma vado sempre più veloce cercando di non pensarci, fino a quando una palla non rotola a pochi centimetri dalla mia gamba.

Per un attimo sono tentata di lasciarla dov'è e di continuare a fingere di leggere, ma poi la raccolgo e mi guardo attorno rapidamente per capire a chi appartiene.

Alex Donovan si avvicina a me e con un cenno mi fa intendere di passargli la palla. Si passa una mano nei capelli neri con aria strafottente e ritorna da i suoi amici, facendomi intendere di non avermi riconosciuta. Mi giro a guardare verso il suo gruppetto di amici. Lo sguardo mi si ferma subito su Caroline, che con i suoi atteggiamenti riesce sempre a distinguersi.

-Critica d'arte, buongiorno-

Mi volto immediatamente e alzo gli occhi al cielo.

-Ladro di popcorn-

-Sempre a leggere o a fare roba acculturata vedo-

-Cerco solo di finire i compiti in fretta per poter fare altro-

-Tipo guardare altri documentari noiosi? Se resti troppo tempo in mezzo a quei vecchi barbuti a guardare programmi che non interessano a nessuno, rischierai di passare il resto della tua vita da sola davanti a una tv- dice ridendo

-Credi che mi piaccia fare solo quello?-

-Credo che per quanto ti conosco non sia goderti la vita. E' pieno di ragazzi in questa spiaggia e tu te ne stai lì a leggere-

-E tu credi di conoscermi?-

-No, ma è quello che vedo-

-Solo perché mi hai visto due volte, non vuol dire che hai il diritto di darmi della noiosa o di dirmi che non so godermi la vita-

-Stavo solo cercando di scherzare. Sai è difficile se alla prima battuta l'altro ti grida contro-

-Beh volevo solo stare un po' da sola a fare cose che mi piacciono, dato che per il resto dell'anno sono talmente occupata a risolvere i problemi delle mie amiche o a scrivere con un caso umano che non ho il tempo per farle. E scusa se ti sembro noiosa e senza una vita intensa, ma ogni volta che faccio qualcosa che mi interessa compari tu e inizi a criticarmi per ogni cosa-

-Beh la prossima volta invece di lanciare qui la palla di proposito perché mi sembravi una povera depressa in cerca di compagnia, me ne starò là con i miei amici a divertirmi e a godermi l'estate-

-Almeno potrò leggere in santa pace senza dovermi sorbire le tue battutine. E non ho bisogno della tua pietà...-

Tyler si allontana con aria scocciata, ma appena torna dai suoi amici è come se nulla fosse successo. Torna a giocare a schiaccia cinque e appena Chloe, un'amica di Caroline, gli schiaccia la palla addosso, Tyler inizia a rincorrerla in acqua e una volta raggiunta inizia a schizzarla. Lei risponde, fino a quando entrambi sono talmente bagnati da tuffarsi completamente.

Torno a concentrarmi sulle pagine del libro, ma ogni risata o parola che sento in lontananza mi irrita. I bambini che giocano, le urla divertite degli amici di Tyler, gli adulti che parlano per ore ridendo, tutto mi fa pensare che Tyler abbia ragione.

Forse mi sto talmente concentrando a pensare a come usare al meglio quest'estate, che non sto realmente capendo quali sono le cose importanti. Vorrei anche io avere i miei super fantastici amici con cui vivere un estate strepitosa, perché so benissimo che dopo la fine del liceo, non ci sentiremmo mai più tutti nello stesso modo e le pazzie che adesso ci appaiono tanto scintillanti, diventeranno banali e prive di significato.

Vorrei trovare tutto questo in poco tempo e senza sforzo. Semplicemente svegliarmi come nei film e avere tutto a portata di mano. Vorrei essere a casa e programmare ogni situazione nei minimi dettagli, fino a quando tutto e tutti sono esattamente come avevo immaginato.

Ma tutto questo mi è sempre sembrato, e mi sembra tuttora, dannatamente lontano. Perché qui ormai non c'è più nessuno con cui mi sembra che valga la pena dedicare le giornate della mia ultima estate da adolescente.

summer vibesWhere stories live. Discover now