-Fammi indovinare un biglietto per la sala 4- esclama Leonard da dietro il bancone ridendo e allungandomi un biglietto prima che io possa dire qualcosa.

-Chissà come hai fatto a indovinare- rispondo abbozzando un sorriso.

Conosco Leonard praticamente da quando avevo 5 anni. Obbligavo sempre a portarmi al cinema, anche in estate, per vedere gli ultimi cartoni usciti. Con il passare degli anni, i cartoni sono diventati film e ho smesso di venire qui con i miei genitori. Loro hanno sempre ritenuto stupido chiudersi in una sala d'estate, a pochi passi dal mare, ma alla fine ho sempre ottenuto qualche ora qui.

A undici anni, dopo aver litigato con mia madre, scappai qui. Pensavo fosse un' incredibile fuga e che mia madre sarebbe stata molto preoccupata, ma in cuor mio sapevo anche che questo sarebbe stato il primo posto dove sarebbe venuta a cercarmi.

Leonard mi vide entrare, mi sorrise e dopo avergli raccontato la situazione, mi portò con un cilindro di popcorn, nella sala 3, l'unica in cui alle 6 trasmettessero qualcosa. Chiuse le porte del cinema, per un paio di minuti, dato che il prossimo film non sarebbe iniziato prima di un'ora, si tolse il gilè rosso, la divisa del cinema e si sedette accanto a me per qualche minuto.

Mi disse che quella proiezione era speciale e avveniva solo una volta al mese. Iniziai a fissare lo schermo incuriosita e per la prima volta scoprii che i film possono lasciarti qualcosa dentro. Che oltre a raccontare la storia di altri e a farti vedere luoghi favolosi, possono farti scoprire le tue passioni e ciò che realmente ami.

Quella volta la proiezione si concentrò sull'arte classica e sull'esplorazione di luoghi come la Grecia e Roma. Non potevo essere più rapita.

Dopo aver ritirato il biglietto, mi dirigo nella sala quattro. Come al solito i sedili sono quasi completamente vuoti, fatta eccezione per qualche posto nelle prime file, occupato da alcuni anziani amici di Leornard venuti qui probabilmente solo per il condizionatore. Decido di sistemarmi nella fila più elevata, per poter essere completamente sola e non essere disturbata.

Dopo alcuni trailer, le luci si spengono e finalmente la proiezione inizia. Mi sistemo meglio sul sedile e inizio a sgranocchiare qualche popcorn. Appena terminata la sigla contenente i nomi dei produttori, il film vero e proprio inizia. Appena Richard Hill, il creatore del programma, inizia a parlare delle cattedrali gotiche di Parigi, la porta della sala si apre e un po' di luce entra all'interno. Grazie alla rumorosa chiusura della porta, non riesco a sentire la fine della frase, ma cerco di non imprecare facendo un respiro.

Posso godere di questo genere di momento solamente 3 volte all'anno, quindi cerco di rilassarmi e godermi il momento, sprofondando nel velluto rosso del sedile.

Sento dei passi avvicinarsi a me, ma continuo a concentrarmi sullo schermo. Con la delicatezza di un pachiderma qualcuno si siede accanto a me, facendomi voltare in un istate.

-Potresti spostarti qualche sedile più in là- dico con un'aria più arrabbiata di quella che avevo immaginato nella mia testa.

-Hey, calma non mangio mica- risponde ridacchiando.

-Beh potresti spostarti qualche sedile più in là. Vorrei godermi il film- dico con aria acida e con un falso sorriso sulle labbra.

-Era buio. Ho cercato il posto più vicino. Comunque sono Tyler- risponde con aria divertita.

Notando il mio sguardo interrogativo dopo la sua presentazione dice:

-Sarebbe stato poco carino iniziare a mangiare i tuoi popcorn senza nemmeno presentarmi-

-Se ti lascio qualche popcorn di questo stupido cilindro, poi smetterai di parlare-

-Stai cercando di comprarmi?-

-Forse...-

-Accetto di essere comprato allora. Anche se scommetto che tra poco mi implorerai di parlare data la noiosità di sta roba-

-Sta roba è uno dei programmi d'arte più seguiti in America e in Europa, non chiamarla "roba"-

-Si noiosa critica d'arte- dice sdraiandosi sul sedile e non togliendo la mano dal mio cilindro di popcorn.

Le immagini di Parigi si susseguono rapidamente, partendo dalle cattedrali gotiche e arrivando in ordine cronologico fino al centre Pompidou. Vengono mostrate alcune opere del Louvre e del museo d'Orsay, per poi passare ai bassorilievi dell'arco di trionfo e alla Tour Eiffel.

Mentre viene spiegata la scultura di arte neoclassica "Amore e Psiche", mettiamo le mani contemporaneamente per prendere l'unico popcorn rimasto. I miei polpastrelli esplorano il cartone del cilindro ormai vuoto e appena le mie dita sfiorano le sue, scattano lontano, come se fossero state a contatto con una piccola scintilla.

-Tieni pure l'ultimo popcorn- dico con voce tremolante e iniziando a giocare con una ciocca di capelli per l'imbarazzo.

Lui si limita a rispondermi lanciando in aria e poi ingoiando l'ultimo popcorn.

Quando lo schermo inizia a mostrare i titoli di coda, mi giro verso di lui e lo sorprendo a guardarmi ridendo a braccia incrociate contro il petto e con un piede appoggiato al ginocchio opposto.

-Cosa c'è?- mi viene spontaneo domandare.

-Mi stupisce che a qualcuno piaccia questo genere di cose. Fosse per me sarebbero da bandire dal cinema queste robe-

-Sono i miei programmi preferiti, potresti almeno evitare di insultarli dopo che ho condiviso con te i popcorn, sai non è che condivido da mangiare con il primo che passa-

-Ma lo hai fatto con me- risponde sarcastico con una faccia provocatoria, che vorrei prendere a sberle.

-L'ho fatto solo per farti tacere! Comunque se ti fa tanto schifo perché sei venuto a vederlo- dico incrociando anche io le braccia.

-Mio zio Leo mi ha detto che sarebbe stato sulla fotografia, non su delle stupide rocce a Parigi-

-Rocce a Parigi fingerò di non aver sentito quest'ultima parte- dico alzandomi, dato che ormai la sala è deserta.

-E perché'- risponde alzandosi anche lui.

-Perché se penso a come hai appena commentato cinquecento anni d'arte mi viene da prenderti a sberle-

-Non avresti il coraggio di farlo. Tu che picchi qualcuno? Ma per favore solo per il fatto di essere venuta a vedere un documentario d'arte ti fa conquistare il titolo di santerellina.-

La mia mano si schianta sulla sua guancia improvvisamente.

Appena mi rendo conto di cosa ho appena fatto, sento l'ansia avanzare. Ho appena picchiato uno sconosciuto in una sala di un cinema deserto.

-Mi dispiace, mi dispiace mi dispiace- ripeto nel panico.

La sua espressione passa dall'essere neutra e essere divertita.

-Non pensavo che lo avresti fatto sul serio- dice ridendo

-Neanche io- rispondo con aria innocente e iniziando a ridere anche io - Ero solo stufa di sentirmi dare della santerellina da tutti-

-Beh è stato un piacere farmi prendere a schiaffi, dopo aver visto un film osceno-

-Non era osceno-

-Si che lo era-

-Ci si vede...- dice con aria dubbiosa.

-Hanna-mi limito ad aggiungere

-Hanna- dice uscendo dalla sala e dalla mia vita con la velocità con cui è entrato.

summer vibesWhere stories live. Discover now