5- la mia voce

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non ci demmo un punto d'incontro, per ecco... "farlo"; da lì a breve ci sarebbe stata una festa a casa di Mary.
Lei insistette perché io non ci volevo andare.

Non ero abituato alle feste, presi una vecchia camicia di mio padre e andai in lavanderia per lavarla meglio insieme a Victoria, l'accompagnai anche a prendere un vestito.

Era stupenda, avrei voluto darle tutto.

"dai Em non entrare in camerino sono orribile" diceva ridendo, non mi dava fastidio che mi chiamasse in quel modo.

Con lei mi sentivo libero, sentivo che potevo fare quello che voglio...era il mio coraggio ... era mia...la mia parola.

Rideva... la sua risata era ipnotica.. che mi spingeva ad andare a vedere.

Mi alzai con il mio fare smilzo e timido, ma sicuro...anzi pronto a godermi lo spettacolo.

Mi arrivava alle spalle... la mia Victoria... il vestito le stava divinamente.

Nero come i suoi capelli, con un piccolo pizzo bianco come le sue cosce... affusolate, magre, sanguinose .... meravigliose.

Non si volto verso di me... mi guardava dallo specchio sorridendo.

Rimasi inespressivo al suo fascino.

La guardai da cima a fondo, l'istinto di mordermi il labbro era forte... ma mi sembrò un po' aggressivo.

Mi avvicinai guardando i suoi profondi occhi attraverso lo specchio.

Si sentiva che il vestito era un po' stretto in vita, da cosa lo capì?
dal tatto delle mie mani, sui suoi fianchi.

Non distaccavo gli occhi, però decisi di donarle i miei pensieri, le mie emozioni ... le mie parole.

"S-sei semplicemente ... poetica"


Adorava la Letteratura.

Chiusi gli occhi e iniziai a baciarle il collo... a scatti... ero rigido e timido.

Adesso capivo perché i ragazzi della mia età adorano... ehm... certi tipi di cose.

Capivo quanto era bello dedicare... parole... alla tua... Lei.

Pensavo che non riuscivo più ad aspettare.

Dalla lieve incertezza al più assoluta certezza... di farla mia... di renderla la mia Lei.

Mentre le umidivo il collo alzò il volto ad occhi chiusi... respirando ..non con fatica... con calma... il suo collo era stirato.. per ampliare la strada alla mia passione... era mio.

"dovrai aspettare amore" si voltò verso di me girandosi e baciandomi mettendomi le mani dietro il collo abbassandomi alla sua altezza.. potevo guardarla potevo farmi mancare il respiro.

Non aveva un corpo perfetto... era solo... la mia poesia...

Le sue curve erano l'insieme.. della mia voce. 


Em ~ creepypasta originalWhere stories live. Discover now