Cena romantica

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«Seguimi!» Lisa aveva ordinato a Pietro, guardandolo fisso negli occhi. Lo aveva afferrato, decisa, per una mano e, insieme, si erano inoltrati nella boscaglia, facendosi spazio tra gli arbusti e i rami.

«Dove mi stai portando, eh?» le aveva domandato Pietro, felice e confuso.

«Non ho di certo intenzione di spartire il nostro bottino con il resto della "banda"...» gli aveva confessato Lisa, virgolettando con le dita quella parola.

Pietro si era fermato di colpo, serio in volto, poi aveva ridacchiato.

«Custodisci un posto segreto in cui nascondere le tue malefatte?...» le aveva domandato sogghignando.

A un tratto, Lisa si era arrestata.
Si era guardata intorno e aveva risposto a Pietro: «No, a dire il vero, non so esattamente dove stiamo andando...».
La donna aveva controllato attentamente quello squarcio di natura nel quale erano approdati ed era scoppiata a ridere. La sua risata aveva dei toni quasi isterici.

Pietro aveva scosso la testa, sbalordito. «Tu non sei mica normale, eh?» le aveva fatto notare per esplodere in un'altra fragorosa risata.

Sul volto arrossato di Lisa si era fatta spazio un'espressione divertita e imbarazzata al tempo stesso. Le sue guance si erano accese di un rosso più intenso e i suoi denti avevano cominciato a torturare il labbro inferiore, mordicchiandolo. Aveva strabuzzato gli occhi, senza commentare, restandosene ammutolita e imbarazzata.

Quel suo modo di fare, così tenero e infantile, che mandava in sollucchero Pietro! E lui era riuscito a rintracciarlo - e a contemplarlo - persino quando l'aveva conosciuta: celata al di là di quei lunghi drappi scarlatti, nella stanza da letto di quella squallida casa di appuntamenti.

«Un posto vale l'altro, in mezzo a tutta questa boscaglia!» aveva esclamato Pietro, cercando di sollevarla dall'impaccio.

Lisa aveva allungato le sue labbra in uno splendido sorriso per regalarlo al suo Pietro e, in seguito, aveva fatto spallucce con il capo chino.

Si erano appostati al riparo di un grosso e pungente arbusto di ginepro, fiutandone, di tanto in tanto, il profumo.

«E adesso?...» aveva bisbigliato Pietro, dopo una lunga pausa trascorsa a contemplarsi - persi nelle loro iridi chiare e luccicanti.

«Non lo so...» Lisa aveva replicato con un'altra alzata di spalle, «sei tu quello che ha trascorso molto tempo tra gli aspri monti, perciò...» aveva commentato leggermente ironica, lasciando in sospeso quella sua frase e lasciando in sospeso i suoi occhi, fissi su Pietro.

«Ah ah!» Pietro aveva sorriso, imbarazzato, poi si era massaggiato il mento con una mano. «Allora molli a me la patata bollente?!» aveva commentato divertito.

«Sì. Ah ah!» Lisa gli aveva sorriso di rimando e, nel frattempo, il suo stupendo volto aveva assunto delle tonalità infuocate.

«Vorrà dire che mi metterò a cercare qualche ramo secco, così potremo accendere un piccolo fuoco» Pietro, facendo mente locale, aveva iniziato a riflettere. «Tu, nel frattempo, potresti guardarti intorno e, magari, scovare del rosmarino o altre erbe aromatiche per la nostra lauta cena... Ti andrebbe di farlo?» le aveva proposto, tentennante.
Non era certo suo volere impartire degli ordini alla bella Lisa e temeva che lei potesse impettirsi; infatti, una volta pronunciate quelle parole, Pietro si era ammutolito, cominciando a mordicchiarsi il labbro inferiore.

"Mio fratello - la storia di Pietro"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora