1) Sarà un lungo viaggio...

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Capitolo 1

Renee's pov
Sono le 8:30 e il treno non è ancora arrivato.

Il tempo di attesa alle poste in confronto sono solo secondi.

Devo ammettere che non sono molto contenta di andarmene via di qui, Jacksonville è un posto bellissimo. Guardando in positivo però, andando in una nuova città, tutto cambierà e magari in meglio.

Si spera.

Sono in ansia ma non per quello che succederà una volta arrivata, nemmeno per la batteria del telefono scarica, dato che intelligentemente non l'ho caricato prima di partire. Ho questo senso di ansia per colpa di questa signora che non la smette di camminare frettolosamente da una parte all'altra della stazione come se il treno arrivasse più velocemente così.

Signora si sieda per favore!

Per non parlare del demonio/bambino che non la smette di urlare e piangere neanche lo stessero bruciando vivo, la donna seduta affianco, che presumo sia la madre, ormai sembra ci abbia fatto l'abitudine oppure è direttamente sorda perché non riuscirei a spiegarmi come non le venga voglia di urlare a sua volta contro il bambino.

Peggio ancora della signora affianco a me che è al telefono con un certo Fred che a quanto pare deve risolvere i propri problemi con l'alcol dato che altrimenti l'ex-moglie, a detta sua una troia, sarebbe in grado di togliergli facilmente l'affidamento dei suoi figli.

Come lo so? Sarà perché si trova a pochi passi da me o sarà perché la sua cazzo di voce rimbomba per tutta la stazione!

L'avranno sentito tutti in questa stazione che Fred deve smettere di bere, tranne la donna con il figlio che urla.

Sto iniziando a pensare che sia seriamente sorda.


Sembra che tutti si siano alleati per rendere questa mattinata un inferno e a quanto pare ci sono riusciti.

Con successo, aggiungerei.

Farei un applauso a tutti ma non lo faccio per evitare di interrompere le spiegazioni della signora al telefono su come rimuovere i brufoli dalla faccia senza lasciare segni, di tutto quello che ha detto è la cosa più interessante.

Non so a cosa possa servire saperlo a Fred, ma a me interessa.

Nel momento cruciale in cui la signora sta spiegando il trucchetto, ecco che la voce metallica interrompe il tutto "Si prega di allontanarsi dalla linea gialla, il treno per Orlando arriverà tra 1 minuto".

Solo un altro minuto e potrò dire addio a mini-satana urlante, alla signora ansiosa e all'altra signora logorroica al telefono, per sedermi su un sedile probabilmente scomodo per circa 3/4 ore.

La giornata prospetta bene a quanto pare.

Essendo una stazione all'aperto dal mio punto di vista riesco ad intravedere il treno in lontananza.
Man mano che si avvicina, i suoni delle ruote sulle rotaie diventano sempre più forti, fino a che con un enorme fischio arresta la sua corsa.

Mi guardo intorno e noto il silenzio formatosi nella stazione che per pochi secondi mi fa riacquistare la sanità mentale che in questa mezz'ora di attesa ho perso... e che di nuovo perdo perché tutti ricominciano a fare ciò di cui mi lamentavo prima!

Il bimbo riprende ad urlare e stavolta più insistentemente di prima mentre tira il braccio di quella che per me è ufficialmente sua madre.

La signora ansiosa corre per salire sul treno mentre parla da sola borbottando cose tipo "Se perdo il treno non ce ne sono altri dopo" e il tutto spingendo alcune persone che stanno salendo.

Più segreti del previstoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora