26. Shopping Pt. 2

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Ace's pov
<<Quella sembra perfetta!>> esclama Giada, trascinando con sé la sorella, mentre quest'ultima sbuffa esasperata.
<<L'hai detto anche delle altre 25. Basta, io non ci vengo a questo ballo!>>ribatte.
<<Si che ci vieni! Forza, fatti coraggio, sento che questa è quella giusta!>>.
<<Come è possibile che alle ragazze serva così tanto tempo per scegliere un vestito?>>domando ad alta voce.
Il chirurgo al mio fianco alza le spalle.
<<Posso solo dirti che le frasi più comuni che hanno pronunciato in queste due ore sono: non mi sta bene, non si intona con la mia carnagione, è troppo corto, è troppo stretto, è troppo largo, il colore non mi piace, odio il tessuto, eccetera. Ciò significa che se continuano così, sarà ancora lunga la cosa>> mi risponde appoggiando la schiena al muro accanto al negozio.
In effetti, io e Law ci abbiamo impiegato cinque minuti per scegliere un vestito, ovviamente aiutati dalle ragazze.
A quanto pare, per me, hanno optato per uno smoking grigio con, sotto la giacca, una camicia nera, mentre per il chirurgo della morte, uno smoking nero con una camicia di un rosso particolarmente scuro.
In più ci hanno comprato delle scarpe eleganti, il tutto con una delle carte di credito della loro zia.
<<Assolutamente no!>>dicono all'unisono uscendo dal negozio.
<<Chissà perché me lo aspettavo>>affermo con le braccia incrociate.
<<Oh, senti Pugno di Fuoco, noi donne necessitiamo di tanto tempo per scegliere il vestito giusto per un'occasione importante. Quindi vedete di avere pazienza!>>mi sgrida Giada mettendo le mani sui fianchi, trasformando la sua espressione in una specie di broncio, cosa che mi fa sorridere.
Ci avviamo quindi verso un altro reparto del centro commerciale, sperando di trovare un altro negozio di abiti.
<<Sai, sei carina quando cerchi di dare ordini>> sussurro all'orecchio della bionda.
Lei arrossisce all'istante, facendomi nuovamente sorridere.
<<Adoro l'effetto che ti faccio>>lei mi da un gomitata che non riesce nemmeno a farmi il solletico.
<<Oh, eccone un altro, andiamo!>> esclama emozionata la sorella al mio fianco, battendo le mani.
<<È anche l'ultimo>>dice sbuffando Martina.
<<Uffa, quanto sei polemica! Forza, andiamo>>la afferra nuovamente per un braccio e la trascina verso l'entrata del negozio, sotto lo sguardo stufo di noi ragazzi.
<<Io mi metto seduto, non ce la faccio più>>faccio, prima di sedermi su una panchina in legno.
Vedo però che Law rimane in piedi a braccia conserte.
<<Puoi sederti, mica ti ammazzo>>.
<<Chi me lo assicura che non lo farai? E comunque, sono abituato a stare in piedi>>
<<Per rispondere alla tua prima domanda, perché stai simpatico alle ragazze, e secondo, perché non voglio creare confusione>>.
<<Ti stanno così a cuore, eh? Fammi indovinare, specialmente Giada - ya, vero?>> mi blocco sul posto.
<<E tu fa indovinare me, tu tieni particolarmente a Martina, non è così?>> lo vedo irrigidirsi.
<<Ho visto come la guardi>>continuo.
<<Vogliamo parlare di come tu guardi la bionda?>> ribatte però lui.
<<Colpito e affondato>>.
Ci fu poi un lungo silenzio.
<<Cosa ti frena?>>gli chiedo ad un certo punto.
<<Che te ne importa?>>.
<<Parlarne può farti bene>>.
Lui fa qualche respiro profondo prima di parlare.
<<Credo sia il fatto di non vederla più, quando ce ne andremo>>.
Non ci avevo mai pensato. Quando potremmo tornare a casa, non le rivedremo più, e so quanto Giada tenga alla sua vita qui, non potrei mai chiederle di andarsene.
<<E a te? Cosa ti frena?>>.
Stringo i pugni sulle cosce.
<<Credo...Credo il pensiero che lei non ricambi>>.
<<Beh, se non fossi stupido, questo pensiero non lo avresti>> disse però facendomi voltare verso di lui.
<<Che intendi dire?>>chiedo infastidito.
<<Intendo dire>>pronuncia col mio stesso tono <<che se avessi pensato anche a notare lo sguardo che ti dedica, ti saresti reso conto che questo pensiero non ha alcun senso. Si vede lontano un miglio che gli piaci. Solo che c'è di mezzo il tuo stupido cervello e ti freni per un pensiero inutile>>.
Rimango stupito. Non credevo che il chirurgo della morte potesse fare discorsi del genere.
<<Perché allora tu non hai fatto un passo avanti con Martina?>>.
<<Stiamo parlando di due ragazze che, pur essendo gemelle, sono ben diverse>>afferma prima di far calare nuovamente il silenzio tra noi.
Forse Law ha ragione, dovrei farmi avanti lasciando perdere il mio pensiero.
Però, se corressi troppo? Non voglio metterle fretta e non voglio nemmeno costringerla.
Ma se stessi sbagliando tutto?
Forse se continuo così, lei si stancherà di aspettarmi e si interesserà ad un altro.
Questo pensiero mi provoca, però, un profondo fastidio che... Oserei dire sia gelosia.
Poso lo sguardo sul negozio, vedendo dalla vetrina, Giada intenta ad osservare dei vestiti, assumendo una strana ma buffa espressione che riesce ha farmi ridere leggermente e scuotere la testa.
È incredibile quanto una ragazza del genere possa credere di sembrare seria, per poi fare delle facce che farebbero ridere perfino il più scorbutico degli uomini.
Quella ragazza mi fa stare bene, mentre sono con lei, riesco a trovare una felicità mai provata prima.
Ma che sto dicendo?
Sembra strano anche per me, ma è così.
Mi fa stare bene, e a me va bene così.
Ho deciso.
Quando ne avrò l'occasione, voglio provare a fare un passo avanti con lei. Voglio che si senta felice in mia compagnia come lo sono io con lei, non mi importa a quale prezzo.

Giada's pov
<<Martina che ne dici di questo?>> le mostro un abito bianco lungo fino ai piedi a mezze maniche.
<<Se vuoi sembrare un angelo venuto dal paradiso per purificare i cuori impuri, allora direi che è perfetto>>risponde tornando con lo sguardo sugli abiti appesi alle varie grucce.
Sbuffo mettendo apposto l'abito.
Come è possibile che non ce ne sia uno che mi piace?!
<<Che ne dici di questo? Per te, intendo>>.
Sposto lo sguardo verso di lei, notando che tra le mani, tiene un bellissimo abito verde scuro di seta dal corpetto aderente, con una sola spallina e con uno spacco sulla gamba destra profondo fino a circa metà coscia. In vita vi è una cintura bianca con un cerchio dorato dallo stile in pizzo come fibbia.
<<È bellissimo!>>.
<<Mi sa che uno l'abbiamo trovato>>afferma porgendomelo.
Lo afferro all'istante dirigendomi verso i camerini.
Una volta dentro, inizio a spogliarmi e indosso il vestito.
Mi guardo allo specchio, notando come esso mi accarezzi le curve con una sensualità normalmente non usata da me, ma mi da un'aria più da adulta.
Credo che ad Ace piacerà molto questo vestito.
Fermi tutti, che sto dicendo?
Perché penso se il vestito piacerà ad Ace?
Perché vuoi fare colpo, zuccona!
<<Hai finito in quel camerino o hai usato l'abito per impiccarti?>> domanda la voce di mia sorella.
Sposto la tenda per farmi vedere da lei, che mi squadra da capo a piedi.
<<Ti sta bene questo vestito>>dice per poi mettermi un paio di tacchi neri a sinistra e un altro paio di tacchi bianco perla a destra.
<<Bianche>>dice tra sé, togliendo quelle nere.
<<Grazie>>dico sincera. Lei mi fa un cenno con il capo mettendo a posto i tacchi neri.
Dopo essermi rivestita, esco dal camerino con un sorriso sulle labbra, trovando mia sorella a braccia incrociate ad aspettarmi.
<<Bene, andiamo>>fa dirigendosi verso la cassa.
<<No, no, no. Dobbiamo trovare il tuo vestito!>>affermo, facendola voltare con un'espressione sofferente.
Dopo pochi minuti, vedo un bellissimo abito assolutamente adatto a mia sorella.
<<Questo?>>.
Lei rimane sbalordita per qualche attimo, prima di riprendersi.
<<È bello>>.
Glielo porgo.
<<Vattelo a provare. E sappi che sarò io a prepararti per il ballo, sei avvisata>>.
<<Posso farlo benissimo da sola>>.
<<Mai! Ti preparerò io, punto e basta!>>.

The Witch Of HeartsWhere stories live. Discover now