𝑌𝐼𝑁 𝑌𝐴𝑁𝐺

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|| Toronto ||

Di norma James, era considerato l'anima della festa. Insomma, non passava di certo inosservato tale il soggetto che era.

Ma quella sera, era come se non riuscisse a divertirsi.
Si era buttato nella mischia, tra i balli e le risate di gruppo.

Ogni tanto i suoi pensieri ricadevano sul suo compagno di stanza.
-ragazzo fortunato- disse fra sé pensando di sicuro al corvino fra le braccia di quella rossa. E brindò al quanto stanco, sbuffando e soffermandosi con la sguardo su ogni persona che era stata invitata alla festa.

Alla fine i suoi due occhi color smeraldo, finirono per cader sulla ragazza che era stata l'artefice della serata.

Peccato che di lei non si sapesse proprio nulla tranne per i suoi voti che eccellevano fra tutti, superando persino quelli di Gilbert...

Non potè non soffermarsi sul pensare alle diversità evidenti che caratterizzavano la ragazza e egli stesso.

Opposti l'un l'altro.
Come lo Yin e lo Yang.

Facce opposte di una sola moneta,
diversi come il giorno e la notte,
creati per governare il mondo con un equilibrio tale da non sovrastarsi l'un l'altro.

"Ciò che è opposto si concilia, dalle cose in contrasto nasce l'armonia più bella, e tutto si genera per via di contesa."
Ecco le parole di Eraclito, che parlava di questa filosofia, utilizzata anche nella medicina tradizionale cinese.

A furia di sentire Gilbert ripetere storia, poteva vantare di una vasta conoscenza senza il minimo sforzo nello studio.

Scuotè la testa, e non ebbe nemmeno il tempo di realizzare ciò che stava succedendo in torno, che venne catapultato da alcuni suoi compagni di corso nel bel pieno della festa.

La musica degli strumenti risuonava forte nelle orecchie e ciò che amava di più era ascoltare quelle molteplici voci che si univano.
Molti cantavano. Altri andavano a creare questo intreccio di voci mentre parlavano tra di loro.
Tutto ciò si mischiava ed sfociava in una specie di sinfonia.
Tutto andava a tempo e spesso il suono arrivava alle orecchie in modo ovattato, con un leggero brusio che lasciava spazio ad un irrefrenabile voglia di cantare a squarcia gola.

James si sentiva a suo agio, poteva sentirsi lontano dal silenzio che spesso regnava in casa sua...
o semplicemente era la voglia di vivere, la voglia di sentirsi liberi che era forte nei giovani come loro.

-o anche il divertirsi prima di affrontare gli esami della settimana prossima, a cui fallirai minimamente, quello di sicuro si- pensò per un attimo, sentendo un brivido lungo la schiena.

Tutto ciò venne interrotto dalla visione di una sagoma verso l'uscita della festa.

-non puoi andare da lei, non avete mai praticamente parlato-

-si,però non puoi neanche fregartene e tornare in sala a mangiare-

Dopo una litigata nella sua mente, scelse di dirigersi verso la ragazza che si stava affacciando verso le strade di Toronto.

James: "Hey..." esordì così il moro

Quella semplice parola fece tornare alla realtà Hailey che sembrava immersa frai suoi pensieri.

Hailey: "ehm...ciao"

-sembra essere tranquilla, ok prefetto non sono a rischio di morte-

James: "non per disturbarti eh, ma... è una festa, perché non torni di là?"

Hailey: "si è che... non mi sento a mio agio fra tutte quelle persone"

James: "ma, hai organizzato tu la festa"

𝐀𝐍𝐍𝐄 𝐖𝐈𝐓𝐇 𝐀𝐍 𝐄 - 𝐈𝐋 𝐍𝐔𝐎𝐕𝐎 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 ( SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora