3.Presentazioni

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Il giorno dopo mi svegliai alle sei del mattino. Il sole picchiava forte sulla finestra e sul mio letto. La sera prima andai letto presto dopo una lunga chiacchierata con nonna Gracy e dopo averla rassicurata che era tutto apposto e che mi sarei trovata bene .
Emily dormiva spensierata e io dopo aver fatto una doccia,infilai un paio di jeans e una maglia e decisi di andare a respirare un po' di aria pura e fare quattro passi per prendere un caffè alla caffetteria e per iniziare al meglio il primo giorno di lezioni.
Era tutto così rilassante, era proprio una bella giornata ,ma trovai la caffetteria chiusa e decisi di rientrare per accontentarmi del caffè del distributore .
Niente da fare,non era una buona giornata!Dopo aver inserito la moneta,l'unica che avevo, il distributore magicamente decise di trattenersi moneta e caffè.
"Il buongiorno si vede dal mattino eh! "- una voce dietro di me mi fece sobbalzare.
Nel voltarmi mi trovai di fronte un tipo molto più alto di me, dalle spalle larghe e con la classica aria del bad boy,consapevole del proprio fascino .
Aveva i capelli legati in una piccola coda, visibilmente lunghi, un po' di barba ma non troppo lunga e labbra carnose . La cosa assurda è che indossava solo un'accappatoio blu .
Mi sarei voltata anche se non avesse parlato,ne sono sicura ,a causa di quel profumo così travolgente che emanava.
Un po' mi imbarazzai.
Non mi diede neanche il tempo di capire o rispondere che in una frazione di attimo sferrò un pugno contro il distributore che iniziò a funzionare e in un battibaleno era pronto il caffè.
"Ecco fatto. Grazie del caffè !!!stamattina sono disgustosamente gentile ." - esclamò abbozzando una risata del tutto antipatica e
prendendosi il caffè al posto mio.
" Sei messo male se aspetti in accappatoio vicino a un distributore per rubare un caffè a una signorina di mattino presto non credi ??"-gli dissi prontamente con tutta la sfacciataggine che mi contraddistingue.
"Sono appena uscito dalla doccia e avevo voglia di caffè e sono sceso così,ma non pensavo certo di imbattermi in una sfigata del primo anno probabilmente, che non riesce nemmeno a prendere un caffè al distributore e riesce perfino a farselo fregare ." - esclamò fiero di sé.
Rimasi talmente stranita che per un attimo non sapevo cosa rispondere e solitamente non è da me.
"Ma fottiti tu e quello schifo di caffè!!"esclamai irritata.
E ridendo andò via su per le scale.
"Tutto bene?Ho sentito urlare!"
Era Emily. -" Emily!Uno stupido ragazzo mi ha rubato il caffè, ma ti rendi conto?" le dissi. Le raccontai quanto accaduto e dopo risate varie e il fatto che pensava fossi pazza o stessi scherzando ,ci incamminammo verso la caffetteria che ormai aveva aperto.
"Qui il caffè è delizioso, credimi,decisamente meglio del distributore. Dovresti ringraziare il ragazzo in accappatoio che te lo ha rubato!"- ribatté Emily con la sua risata schiamazzante e dopo un ottimo caffè, mi preparai e iniziai dal corso di filosofia e subito dopo letteratura italiana e psicologia .Non male come primo giorno, ma dopo quattro ore interminabili di lezione decisi di concedermi un po' di relax sul quel prato maestoso ,cosi verde e invitante per prendere un po' di sole e ascoltare un po' di musica . Mentre selezionavo la playlist di Spotify ,un maledetto pallone mi piombò sul cellulare facendolo cadere.
Non potevo credere ai miei occhi . Ancora lui.
"Oh! Cosa fai ora mi rubi la palla per vendetta?" risuonò con aria di presunzione quella voce.
Quella voce l'avrei riconosciuta tra mille, la stessa voce di chi quella stessa mattina mi aveva fregato il caffè dandomi della sfigata.
Quel ragazzo maleducato che si aggirava in accappatoio qualche ora prima, ora
aveva un jeans e una maglietta nera che aderiva al suo fisico scultoreo.
"Oh chi si rivede, mister accappatoio!Pensa te che sfiga tra tante persone la tua palla doveva arrivare proprio sul mio cellulare. Peccato che non ho un caffè eh??"
Gli urlai alzandomi e lanciandogli rapidamente il pallone,mentre mi accingevo a recuperare il cellulare.
"Ma che ragazzina viziata e ribelle" ribatté.
Stavo per esplodere dalla rabbia.
Non capivo cosa avessi fatto di male per essere trattata così ,nemmeno mi conosceva e già mi etichettatava come sfigata,viziata,ribelle. Non aveva proprio senso o forse era così scontroso con tutti di suo. Odioso!
"Dustin!" - quella voce bloccò ogni mia reazione.
"Hai finito di pavoneggiarti? Dai su!Lascia in pace la ragazza idiota" .
Un tipo piuttosto muscoloso dagli occhi azzurri e dal ciuffone biondissimo si avvicinò a me.
" Stefan,credimi sei tu quello che sta pavoneggiando davanti alla ragazza ,io stavo solo chiedendo scusa,perché per sbaglio il pallone l'ha colpita. Ma lei è così arrogante!"
E comunque fatti gli affari tuoi Superman "-urlò Dustin .
Andò via.
"Grazie mille,non dovevi aiutarmi davvero,so cavarmela da sola anche con quelli così prepotenti"- gli dissi.
" Piacere Stefan!"- e mi presentai anch'io.
"Io sono Julia!"-.
"Ho visto che ti sai difendere da sola, ti guardavo già da prima che arrivasse lui e quindi ho visto e sentito tutto. Scusami se mi sono intromesso ma non sopporto quando Dustin fa così. Credimi,non lo fa solo con te,ha un brutto carattere,lo so per certo perché lo conosco bene , siamo amici sin da piccoli e anche vicini di casa ".-disse sorridendo.
"Ma dai! Amici e vicini di casa! Non l'avrei mai detto! E ti chiama anche superman da quanto eravate piccoli per caso ?"-chiesi ridendo a crepapelle e lui fece spallucce ridendo insieme a me.
"Sapevo che avrei fatto nuove conoscenze venendo qui,certo me le aspettavo in modo meno brusco però."-affermai ad alta voce quasi ad esternare un pensiero spontaneo venuto sul momento.
"Che tipo questo Dustin,stamattina mi ha anche fregato il caffè pensa te!"
"Tranquilla Julia,non tutte le conoscenze che farai saranno brusche così!"-e mi sorrise.
Era anche lui proprio un bel ragazzo .
"Stasera ci sarà una festa pazzesca, la prima festa di apertura per inaugurare il nuovo anno di studi ,perché non vieni ?Tidivertirai e potrai conoscere tanta nuova gente ".- mi disse dandomi un bigliettino da visita con il nome della confraternita alla quale apparteneva e con carta e penna scrisse il suo numero.
"Porta un'amica ,ti ho scritto il numero qualora avessi problemi a trovare il posto,fammi sapere. Ciao Julia!" e andò via.
Tornai in camera ed Emily era intenta ad asciugare la sua folta chioma.
"Stasera ci sarà una festa ,un tipo mi ha invitata, mi ha dato questo biglietto. Che dici ci andiamo? Ti va di venire con me?"-chiesi.
Prese il biglietto e lo guardò.
"Wow. Sarà una figata! Certo che ci andremo. Prepariamoci !!"urlò felice.
E iniziai a prepararmi anch'io.

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