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Lux percepiva alla perfezione il nervosismo di Taehyung.
Il cavallo si era mostrato irrequieto per tutta la lezione.
Namjoon posizionò in campo il primo vero e proprio ostacolo verticale per Taehyung,che senza indugi, partì al galoppo verso l'ostacolo, accompagnando alla perfezione i movimenti del cavallo sul salto.

Una volta sceso dal salto, una scossa attraverso la sua schiena, il cavallo era partito a grande velocità smontonando come un cazzo di capretto.
Taehyung tenne le spalle indietro, ascoltò la voce di Namjoon che lo intimava di tenere le redini alte.
Taehyung tirò uno strattone alla bocca del cavallo, la bestia Alzò la testa e con una sonora sgroppata contro la parete scaraventò Taehyung conto la staccionata.

Panico.

Hoseok era sceso di cavallo, correndo a recuperare quel bastardo di Lux, che ancora una volta aveva fottuto un altro aspirante cavaliere con le sue stronzate da parco giochi.

Namjoon si avvicinò a Taehyung rannicchiato su se stesso a terra, gli occhi granati, il respiro mozzato e la rabbia correre nelle vene.
Il rosso si alzò da terra, si spolverò i pantaloni e incazzato si diresse verso il cavallo, sotto gli occhi stupiti di tutti.

Prese le redini del cavallo, lo portò un po' più lontano dagli altri, e gli piantò una secca, ma non troppo forte, frustata sul petto.
"Come cazzo ti sei permesso?!"
Strattonò un poco le redini su e giù, facendo indietreggiare il cavallo, visibilmente spaventato.
Namjoon sorpreso guardò il ragazzo che stava rimettendo al suo posto il cavallo, che aveva fatto una delle sue solite bastardate.

Un altra rumorosa frustrata sul petto del cavallo lo fece indietreggiare con il muso alto e il labbro sporgente.
Bastò poco per rendere quella bestia enorme un piccolo cucciolo impaurito sotto i continui "non ti permettere mai più" detti da un Taehyung visibilmente irritato.

Aveva talento Taehyung.

Salì di nuovo a cavallo, prese le redini e tranquillamente si mise a passeggiare come se non fosse successo assolutamente nulla.

"Ok, continuiamo gente!"

La lezione continuò, con un Taehyung incazzato e irremovibile, in sella a un "piccolo pony" vergognoso e dispiaciuto, ma soprattutto ferito nell'orgoglio.

(...)

"Cavallo del cazzo"
Sbuffò pulendo a dovere il giovane Lux, e nonostante lo stesse riempiendo di insulti, continuò a coccolarlo come un bimbo, e viziarlo come un riccone.

"Taehyung, sei stato wow, cazzo hai rimesso al suo posto una bestia di settecento chili!"
Jimin lo guardava con gli occhi pieni di ammirazione.

"Diciamo che quando mi arrabbio tendo a diventare cazzuto"
Ridacchiò imbarazzato Taehyung.

E in effetti era così, ma una domanda si fece spazio nella mente di Taehyung.
Perché non riusciva ad arrabbiarsi con Jungkook? Perché non riusciva ad andare a casa sua, puntargli il dito contro e urlargli le peggio cose?

E ancora si rese conto che il moro aveva preso nuovamente possesso della sua mente, perché non lo lasciava andare?
Perché senza di lui gli mancava l'aria?
Perché sentiva il bisogno di risentire le soffici labbra di Jungkook sulle proprie?

La verità?
Bhe, la verità è che Taehyung, aveva perdonato Jungkook nel preciso istante in cui aveva lasciato la casa del moro.
Si era sentito ferito, ma non aveva mai provato odio verso Jungkook.
Semplicemente perché il rosso non ne era capace.

L'odio per Taehyung era inammissibile, é semplicemente stato cresciuto così.
Cresciuto con l'idea che ogni essere umano, anche il peggiore, debba essere amato e coccolato.

Ma Taehyung conobbe l'odio, non in prima persona, ma lo conobbe.
Quando all'orfanotrofio veniva escluso, perché lui preferiva giocare con i colori a olio, invece che con le macchinine, ad esempio.
Oppure quando gli altri bambini della struttura lo vedevano strano, perché Taehyung era sensibile, molto prezioso.
E parliamoci chiaro, Taehyung non è gay, perché i suoi genitori sono una coppia omosessuale.
Taehyung, ci è semplicemente nato.
Taehyung ha sempre trovato molto bello il bambino che aveva il lettino nell'angolo della stanza da letto dell'orfanotrofio.
Taehyung ha sempre trovato carino tenersi a posto, evitare di giocare nel fango, e preferiva cantare canzoncine agli altri bambini per farli addormentare.

Taehyung é un angelo.
Un'anima buona.

"Taehyung, ci sei?"

Il rosso annuì passandosi una mano tra i capelli, voleva farsi una doccia e abbandonarsi sulle sue lenzuola profumate.

"Scusa ero sovrappensiero"
Sorrise timidamente.

(...)

Jungkook stava seduto nella sua stanza da letto, le mani strette tra di loro e il labbro inferiore pinzato tra i denti.
Voleva piangere ma non ne aveva il diritto.
Si sentiva logorare dal rimorso.
Che situazione orribile, non si presentava ne a scuola, ne tantomeno a maneggio, e Yoongi imperterrito continuava a inviargli messaggi e chiamate.

Jungkook si alzò dal letto, non poteva stare sempre chiuso a casa, attitude aveva bisogno di attenzioni e di certo non poteva permettersi un groom.

Uscí Di casa, arrivò a maneggio in moto, e nel preciso istante in cui attraverso il cancello, incontrò lo sguardo di Taehyung.

Mentirebbe se dicesse di non sentirsi sollevato, nel vedere il rosso con un piccolo sorriso sulle labbra, mentre stringeva tra le dita la lunghina con la quale faceva brucare dell'erba a Lux.

Jungkook sorrise e parcheggiò il veicolo nel piccolo parcheggio sterrato.
Si avviò al box del proprio cavallo, lo vestì velocemente, e senza ulteriori indugi, montò sulla schiena di Attitude, passeggiando per il maneggio, fino al cancello.

Uscì da esso, passeggiando a redini lunghe per le stradine sterrate dei boschi li attorno, abbassò la testa per non farsi colpire da una fronda bastarda, e con nonchalance continuò la sua rilassante passeggiata.

Il fresco del bosco e il silenzio lo aiutava a pensare, lo aiutava spesso a capire il perché facesse continuamente stronzate.

Dopo tutto ogni cosa ha una risposta e ogni cosa ha una spiegazione.
Aumentò il passo, abbandonandosi a una disperata Galoppata in mezzo ai campi, il vendo che gli colpiva il viso, la criniera di Attitude che svolazzata e il tuonare insistente degli zoccoli dei cavallo che colpivano il terreno, rendevano tutto perfetto.

Poi si fermò in un campo di lavanda, si guardò attorno e gli venne istintivo sospirare con un sorrisone stampato sulle labbra.

Il viola gli ricordava Taehyung, non si sa perché, ma il viola sapeva di Taehyung.
La lavanda aveva il suo stesso profumo, lo stesso dei suoi capelli rossi, della sua pelle che avrebbe volentieri continuando a riempire di baci allo sfinimento.

Ma dopo la stronzata che aveva fatto, non poteva di certo tornare da lui in quel modo.

Doveva scusarsi, ma doveva farlo in grande stile.

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Ecco a voi un altro capitolo, sinceramente non mi piace molto.

Vi voglio bene

~nicko

~Horse Riding~ [Kookv] Where stories live. Discover now