Capitolo 23

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Soma: Ma! È la mia fidanzata!
Samuel: ultimamente l'hai fatta soffrire. Ah, a proposito... T/n non odori di puro.
T/n:  ... Oh beh. Sai com'è la vita.
Samuel: ... Tu mi stai nascondendo qualcosa. Devo controllare di persona?
T/n: ehehehe ti piacerebbe..
Soma:T/n! Che diavolo dici??!
T/n: stavo scherzando ahahaha. E poi non dovresti ascoltarmi, ma salvarmi.
Samuel: vabbè. Addio Soma!
Soma: MALEDETTO! (disse con le lacrime agli occhi, chiedendo aiuto ad Agni)
Samuel : pff... (corse via con una velocità sovrumana, mi guardò, sorrise e in poco tempo giunse in una villa abbastanza lontana da Londra)
Samuel : t/n, ti vedo troppo rilassata. Il tuo amore stava piangendo. Mentre tu sei qui, su un divano a poltrire.
T/n: beh, non posso scappare, siamo troppo lontani da Londra. E poi il mio presunto rapitore non è uno sconosciuto. Anzi è il mio ex. (dissi con un finto sorriso, per poi ritornare seria)
Samuel: ma dai... Non mi dire che non ti sono mancato nemmeno un po'
T/n: l'unica cosa che mi manca di te
Samuel : è?
T/n: quando mi portavi la colazione :)
Samuel: stronza (aria da finto indignato)
T/n: te la sei cercata.
Samuel : bene. Mi vendicherò.
T/n: Ae... Cosa farai mi getterai un gatto in braccio?
Samuel : no. (mi baciò. Cercai di respingerlo, ma lui era più forte di me)
T/n: L A S C I A M I. Io amo solo un essere umano. Tu hai avuto la tua opportunità e te la sei fatta scampare.
Samuel:  hai ragione. Mi dispiace. (si alzò dalla poltrona e si diresse alla finestra) sono davvero un vigliacco. Ti ho portata qui solo per dirti che ti amo ancora. Bene, visto che è tutto inutile e che sono stato rifiutato... Andiamo t/n. Ti porto a casa.
T/n: Samuel...non ti ho mai visto così in 17 anni di vita.
Samuel: perché ho sempre finto. T/n, a volte noi essere umani usiamo delle maschere, soprattutto quando non vogliamo dimostrare i nostri sentimenti. Sai, c'è chi usa una corazza protettiva come me, c'è chi invece dimostra subito i suoi sentimenti come Soma e infine c'è chi pensa agli altri più di se stessi come te... Diamine! Tu hai rotto la mia corazza. Io non volevo essere ferito... Eppure mi ritrovo cosi, in lacrime davanti a te.
T/n: (quindi è questo il vero Samuel, non è quello che si comporta sfacciatamente, sempre con un ghigno di scherno e una battutina... In realtà è fragile. Tiene dentro di se i suoi pensieri e le sue emozioni)
Samuel: non so come hai fatto, so solo che se ti vedo con lui mi fa male il petto e provo rancore. Perché prima di lui c'ero io e non ti ho valorizzata abbastanza. Volevo trascorrere un po' di tempo con te. Mi sentivo dannatamente solo. Poi ti ho vista lì con questo bellissimo abito e non volevo lasciarti nelle sue  grinfie.
T/n: non ti piace proprio Soma, eh?
Samuel : nemmeno un po'. Mi danno fastidio le persone infantili.
T/n: come se io non lo fossi
Samuel : ma tu... Tu sei tu. Diamine t/n! Sei razionale, sai quando devi giocare oppure essere seria. Sai far aprire le persone. Hai fatto aprire anche un guaio come me.
T/n: per favore non definirti come tale. Non sei un guaio. Anzi, non dovrei dirlo ma da quando sto con Soma ne sto passando di tutti i colori, rispetto a quando stavo con te. Eravamo soli e ci completavamo a vicenda. Eppure mi mancava quella scintilla, quella vivacità nella mia vita. Era tutto troppo ordinario anche se era magnifico.
Samuel :  hai ragione, facevamo sempre le stesse cose. Di tanto in tanto ci facevamo da psicologi (sorrise)
T/n: mi ricordo quando scopristi alcuni libri nella biblioteca. Traumatizzato a vita!
Samuel: senti, quei cosi erano fin troppo spinti, anche per uno perspicace come me.
T/n: povero cucciolo. Però sai, non dimenticherò mai quel tuo sorriso che mi svegliava la mattina.
Samuel : io non dimenticherò mai quei baci. Quando ti alzavi in punte per raggiungermi e io ti baciavo come se non ci fosse un domani, perché ti sentivo mia. Sono stato fortunato a conoscerti. Ma non voglio lasciarti andare, non riesco ad andare avanti. Le belle signorine di Londra, non mi fanno scattare quella scintilla di malizia che ho quando sto con te.
T/n: ma dai non sono così unica
Samuel : lo sei, eccome se lo sei. Sei tanto forte quanto fragile. È questa la tua immensa bellezza.  Non hai nemmeno problemi a rimanere sola. Riesci sempre a cavartela. Ti invidio. Non ce la faccio a stare solo, mi sento come se fossi abbandonato. Uso questa maschera da sbruffone solo per trattenere le lacrime
T/n:vieni (lo abbracciai. Lui mi strinse a sé, poggiò il suo viso contro la mia spalla, stemmo così per un po')
Samuel : grazie, T/n. Grazie.
T/n: ogni qual volta ti sentirai solo, ci sarò sempre. Senza che cerchi di rapirmi ahahaha
Samuel : va bene (sorrise) dai ti porto a casa.
T/n: va bene. Dai che salgo sul Samuel express
Samuel : pronta? (mi prese in braccio. In poco tempo giungemmo a Londra. Mi lasciò davanti casa, mi diede un ultimo abbraccio e andò via. Entrai in casa, vidi Soma sdraiato con gli occhi gonfi di lacrime. Mi avvicinai a lui, stava dormendo. Mi sedetti e poggiai il suo capo sulle mie gambe. Gli accarezzai i capelli e gli diedi un dolce bacio)
Soma: Agni, sei tu? (disse ancora assopito)
T/n: non sapevo che Agni ti baciasse (ghignai soddisfatta)
Soma: T/n! (si alzò e mi abbracciò) Credevo di averti persa! (scoppiò a piangere. Mi guardò intensamente negli occhi) quell'essere ti ha fatto qualcosa? (scrutò le braccia e le mani in cerca di qualche graffio o livido)
T/n: tranquillo, abbiamo solo parlato.
Soma: mica ti ha toccato dove posso solo io?
T/n: che diamine di domanda è ahahahahahahhaha. Ma certo che no! Abbiamo solo chiacchierato.
Soma: ho capito. Mi sei mancata tantissimo.
T/n: va bene. Hai già cenato?
Soma:  non ancora.
T/n: dai, andiamo da Agni (gli strinsi la mano e mi diressi in cucina)
Agni: Principessa! Bentornata. (inizialmente mi guardò sbalordito ma poi affievolì il tutto con un sorriso)
T/n: Agni! Adorato mio cuoco e maggiordomo del mio futuro marito... Cosa stai preparando di buono?
Agni: curry pan
Soma: Come quelli che preparava il signor Sebastian!
Agni: esattamente.
T/n:  eh? Cosa sono?
Soma: sono delle ciambelle fritte ripiene di curry
T/n: oh ottimo.
Agni : vi verrò a chiamare appena sono pronte
Soma: va bene. T/n andiamo!
T/n: dove mi stai portando? E non correre! (mi trascinò sul divano e si mise a cavalcioni su di me)
Soma: sono così felice di averti fra le mie braccia (fece un sorriso fanciullesco. Pian piano avvicinò il suo volto e mi baciò delicatamente. Sciolse i capelli e mi strinse a sé. Passai la mia mano fra quei capelli vinacci, erano dannatamente morbidi e setosi. Con l'altra mano accarezzai il viso di Soma. Quella sera aveva un viso dolce e sensuale. Fummo interrotti da un rumore. Stavano bussando alla porta. Soma si alzò e la aprì. Io mi sedetti pazientemente )
X: Signor Soma, potrebbe ritornare? Avete delle fan! O ve ne siete dimenticato!?
Soma: dì alle fan che ora sono felicemente fidanzato.
X: ma così i guadagni caleranno!
Soma: finché c'è Edward  non credo proprio.
T/n: (di cosa diamine staranno parlando?)

Autrice
Sorry per gli errori :) spero che la storia vi stia piacendo.

Soma X Reader (kuroshitsuji love story) Where stories live. Discover now