1.4 Sola con i miei pensieri

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C'è sempre un motivo per sorridere.

La mattina successiva mi ritrovo seduta in un bar, a sorseggiare silenziosamente una tazza di cioccolata calda.

Finalmente è sabato, sinceramente non ne potevo più di incontrare Jason o Jennifer nei corridori dell' università. Questa storia ormai è diventata una sorta di trappola per me, dove la scrittrice sembra prendere gusto nel vedere la mia dignità sfumare man mano che il libro prosegue.

È in questi momenti che preferisco perdermi tra i miei pensieri, dato che la mia 'realtà' non è altro che una collezione di fallimenti e momenti umilianti che onestamente desidererei non rievocare. Una realtà che non possiede nulla di reale e che non meriterebbe di essere chiamata tale, per quanto sia finta.

Finta...un po' come me, immagino.

Tutte le volte che esamino il mio riflesso allo specchio, non posso fare a meno di pormi il dubbio di non essere così diversa dalla 'Barbie' di Denise e Jennifer. Il che mi sconforta ogni volta, e mi porta ad alimentare un senso di repulsione verso il mio essere.

Sono un' incoerente.

Non ero forse io quella che fino a una settimana fa s' interrogava sul perché alla gente risultasse così complicato amare se stessi? Cos'è cambiato d' allora? Che fine hanno fatto i miei stessi principi che sbandieravo con fierezza e orgoglio talvolta che assistevo a una delle crisi di Jennifer scaturite a causa del suo complesso d' inferiorità?

Sono emotivamente esausta di sentirmi in questo modo. Dicono che piangere sia da deboli eppure questa constatazione sembra fallire nell' impedire ad alcune lacrime solitarie di inumidire le mie gote e a dei singhiozzi di spezzare burberamente l'armonia creatosi dalla canzone trasmessa alla radio del semivuoto locale.

I colori pallidi delle pareti contrastano fermamente con la voragine di emozioni che in questo stesso momento stanno mettendo in discussione le mie certezze. E così che si è sentita Denise quella volta?

Fuori c'è il Sole, eppure avrei preferito che oggi piovesse. In questo modo uscita da qui, nessuno avrebbe notato il mio volto rigato dalle lacrime.

Sono ridicola...anche in situazioni come queste, l' unica cosa a cui riesca pensare è il giudizio di sconosciuti che potrei nemmeno non incontrare più. Semplicemente ridicola.

Il suono di notifica del mio cellulare interrompe bruscamente le voci indignate nella mia testa, che si ritirano, come spodestati, in un angolino della mia mente, pronti ad attaccare quando meno me lo aspetto. Le mie insicurezze sono in continua lotta con la mia razionalità e onestamente non penso che quest' ultima sia in vantaggio.

Sono tentata di ignorare il messaggio, non appena scorgo il mittente dal display.

Orsacchiotto ❤️.

Ci mancava solo lui a peggiorare la mattinata... preferisco non avere a che fare con lui quando non sono in scena. Eppure confesso di essere estremamente curiosa di conoscere il perché mi cerchi a quest'ora del mattino.

Orsacchiotto❤️:
Ti va di vederci un attimo? Ho bisogno di parlarti.

What's my name?Where stories live. Discover now