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                                                               Giugno 2020


                                                            DIALOGO FUORI

E' notte. Quante volte mi dico, vai a letto! E poi ci vado. E quante volte mi dico, scrivi! E scrivo. E' tanto bello ascoltarsi, e dai che ce la si fa. Almeno ci provo. Qui a scrivere di cose dentro e fuori. Vediamo un po'. Hai mai sentito parlare di mettercela tutta e tener duro? Sì vero? Ecco e quante volte ti è capitato di tener duro? Tante vero?

E tante sono anche le volte in cui non ce la si fa poi tanto. Annovero nei miei ricordi quella volta che dopo la varicella ho detto tra me e me... io mica ci voglio continuare ad andare a fare lezione e cià che ci provo. Mamma che mi dice in risposta, fai come credi, se non ci vuoi più andare, non ci andare. Ecco che mi ritrovo libera e prigioniera allo stesso tempo. Libera dalle lezioni e prigioniera del mio far nulla di concreto. In quell'istante in cui non sento limiti al mio limite provo una potenza inaudita. Mi ricordo ancora la vittoria che percepisco dentro. Il poter dire di no a qualcosa che fa la differenza... Peccato che quella cosa, le lezioni, fosse una meravigliosa esperienza che col tempo mi sento mancare e frana così la voglia di tener duro.

Facciamo che lo chiamo.


                                                           DIALOGO DENTRO

Lei: Ehm, sei in linea?

Lui: Sempre!

Lei: Ricordi quella volta che non sono voluta più andare a fare quella cosa là?

Lui: Certo e quindi?

Lei: No, così. Volevo solo sapere se tu mi hai in qualche modo spronata a continuare le lezioni, così per sapere.

Lui: Ma ti pare? No di certo!

Lei: Perché, pensavo ti lusingasse che facevo progressi.

Lui: Progressi? Progressi? Ti pare fare progressi, il ripetere n-volte un ritmo che poi vien pure storto e tua mamma lì a dirti: Ancora? Progressi? Per favore...ti ho esortata anzi a venirtene via, che la musica non fa per te. Una perdita di tempo!

Lei: Ah ecco, mi pareva! Ti davo retta, a quel tempo, eccome! E mai ti mettevo in discussione. Ora per fortuna me ne rendo conto, hai proprio una bella faccia di tolla.

Lui: Eh?

Lei: Provare mille volte e sbagliar nota mille volte può essere meraviglioso, sai? Lo sperimento in questi giorni. Quando fai una cosa per puro piacere di farla e te ne infischi di essere o non essere, fai e basta... Dai, la cosa bella è che non te ne faccio mica una colpa, sono io che ho da discernere e venirne fuori da un curioso gioco, un rebus, sì è un rebus!

Lui: Ma che rebus! Tu stai dando il peggio. Se continui così verrai emarginata e saranno proprio i tuoi cari a farlo, ti sentirai fuori, sì, fuori completamente!

Lei: Ha, Ha! Fuori dal tuo controllo. Questo sì. Sai che da quando ti ho beccato spuntare tra me e me, mi sono fatta proprio un bel regalo? Accorgermi del tuo influire nei miei pensieri è stato un grande momento, me lo ricordo come fosse ora. Stavo suonando e come al solito mi son ritrovata a sbagliar nota proprio mentre chiedevo a mia mamma di ascoltare. E mentre sbaglio nota sento il nervoso e mi dico, to' che strano, un attimo fa il pezzo mi veniva e ora sbaglio. Mia mamma se ne va e io che riprovo e non sbaglio. Allora faccio una prova, penso che mia mamma mi stia guardando e to' che sbaglio e to' che arriva il nervoso.

Allora ecco che faccio due più due. Riprovo a eseguire il pezzo in piena armonia e zero pensiero. Mi sento capace. Nessun dubbio. Il pezzo viene. Poi eseguo il pezzo pensando di farlo giusto che sennò che brutto è e .... Sbaglio. To' il nervoso, quella morsa nel ventre che in un baleno attorciglia le budella.

Ti ho beccato! Mi dico, e sorrido e lo faccio con un meraviglioso senso di leggerezza e respiro profondamente come di fronte ad un cielo dipinto da colori e dolci sfumature e la brezza della natura che mi muove i capelli. Ricordi?

Lui: Sì... eccome se mi ricordo. Mi son preso una vacanza e per un po' non mi hai più visto, né sentito. E' troppo mi son detto!

Lei: Che meraviglia, sai che da lì mi sono sentita più ...più me stessa?

Lui: Finiscila, basta con ste panzane, o tutti penseranno che sei matta, ma ce l'hai un po' d'orgoglio?

Lei: Emme, sei tu questo di cui parli, ti ho caro, tuttavia hai finito di detenere il controllo, ministro degli esteri e pretesti ti esonero quando ne ho voglia, soprattutto quando mi sento al sicuro e non ho nulla da perdere. Prendersela a che serve. Un poco di fiducia ce l'hai in me?

Lui: Bah! Va là, che ti voglio bene, fa la brava, ora prima che io mi arrabbi come al solito, ti saluto, vedi di riprenderti e accetta i miei suggerimenti, sennò sono guai, te lo garantisco! Ciao...


                                                             DIALOGO FUORI

In sostanza è quello che è. Io qui a suonare nel mezzo del cammin di nostra vita... suonare è dir tanto. Strimpello, ce la metto tutta e mica è facile. Del resto chi ha detto che è facile? Non mollare si dice a chi sta facendo qualcosa di importante nella sua vita. Non mollare, mi dico quando suono e poi... capita che la costanza prenda un'altra rotta. Va bene, sarà per domani e ci provo comunque e lo so che ci proverò, che ora mi è un poco più chiaro quel che accade qua dentro e per questo ho voglia di parlarne qua fuori. E' una caratteristica dell'essere umano quella di condividere le scoperte. Tenersele per sé appesantisce. Leggerezza e sorrisi, queste son le cose che mi piace portar con me in questo viaggio di donna. Anzi, leggerezza, sorrisi e qualche nota... 

STORIE IN (e fuori) Scena= Pagina del lunedìWhere stories live. Discover now