Capitolo Tre.

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Capitolo Tre.

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“Non prendi niente?” chiese Adelaide guardando il ragazzo dai capelli dorati e lui scosse la testa. “La mia è una dieta molto particolare, ma non ti preoccupare.” lei rimase colpita e annuì senza fare obbiezioni, si sedettero ad un tavolino con i divanetti e lei aspettò la sua cioccolata calda con la panna, Adelaide era una ragazza molto semplice, le piacevano anche le cose semplici.   “Allora raccontami un po' di te...” disse Jasper, cosa poteva raccontargli evitando il passato oscuro che la tormentava sempre? “Cosa vorresti sapere?” chiese la ragazza e quando arrivò la cioccolata sorrise gentilmente alla signora e aspettò che si raffreddasse un po' e nel frattempo mangiò la panna con il cucchiaio. “Uhm che cosa studi alla università, per esempio... non so nemmeno quanti anni hai!” le disse Jasper sorridendo, Adelaide ridacchiò. “Okay, ho vent'anni, sono nata e cresciuta  a Miami, ma me ne sono andata un anno fa. Studio per diventare un avvocato  e condivido l'appartamento con la amica, o meglio è diventata la mia migliore amica.” Jasper la guardò curioso come non mai. “Perché hai lasciato Miami? Non ti trovavi più bene?” Adelaide sussultò a quella domanda, non le piaceva parlare del suo passato sopratutto perché era ancora fresca come ferita per lei come lo era per Jasper, la morte di Alice. Jasper sentiva che era turbata e si leccò le labbra. “Perdonami, è una domanda spiacevole per te?” Adelaide alzò lo sguardo, aveva un modo diverso di parlare, molto all'antica e questo la portava a incuriosirla e a farselo piacere di più.

Forse era un ragazzo molto all'antica. “No, scusami! E' solo che si diciamo che non me la sentivo più di rimanere lì.” mentì  la ragazza e Jasper lo capì, ma non fece altre domande e la guardò.

“Beh e come ti trovi a New York?” le chiese sorridendo mentre la guardava bere la sua cioccolata calda e ridacchiò quando le vide la panna sulla parte superiore delle labbra. “Sto benissimo qua, sono sincera.” Jasper non resistette e si avvicinò a lei e con il pollice le tolse la panna rimanente, lei rimase paralizzata dal suo tocco, se fosse stata in piedi probabilmente le gambe le sarebbero cedute, sentiva la pelle d'oca al suo tocco e anche il vampiro lo sentiva l'effetto che aveva lui su di lei, rimasse interdetto da quel atteggiamento, si fissarono negli occhi per vario tempo e poi Jasper allontanò il pollice e si pulì con un tovagliolo di carta. “Avevi della panna” e lei arrossì così tanto che si sentiva andare la faccia a fuoco. “Grazie” loro due si sorrisero gentilmente e abbassarono lo sguardo entrambi. “E tu, invece?” gli domandò Adelaide a Jasper. “Io cosa?” domandò lui guardandolo con sguardo confuso. “Beh... voglio dire, ti ho detto qualcosa su di me, direi che è il caso che anche tu mi dica qualcosa riguardo a te.” Jasper non aveva pensato a questa cosa, ma forse perché era abituato ad Alice che sapeva già praticamentee tutto di lui e quindi ci rifletté su.

“Okay, ho vent'anni anche io e ..." Non sapeva cosa dire, non aveva pensato che avrebbe dovuto creare una storia umana, si aveva dovuto. Ma non per una ragazza con cui si doveva frequentare, non un'umana. Adelaide lo guardava curiosa come per dire "Beh? quindi?" Cercò di pensarci su Jasper. "Ho viaggiato per tutto il mondo e ora mi sono fermato a New York. Sono nato e cresciuto in Texas e poi sono partito all'età di diciotto anni per fare tutti questi viaggi."
"Hai finito la scuola?" Chiese Adelaide. "Ehm, si certo." Jasper ridacchiò al pensiero di tutti i diplomi che aveva preso. "Perché ridi?" Chiese la ragazza divertita.

United Hearts|| Jasper Hale.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora