Capitolo 29 - Gran Bretagna

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Venerdì

Bristol, Regno Unito

"Non è successo niente" la voce di Lando rimbomba nella mia testa. Ho ripreso ad essere agitata da quando mi sono seduta in macchina per andare dalla madre di Lando. Durante il tragitto non faccio altro che pensare all'incidente di sta mattina. Non mi do' pace, tutto ciò non ha senso, o forse sono io che non lo voglio trovare, un senso.

-"Sydney stai bene? Sei particolarmente silenziosa" domanda Lando mentre ha gli occhi fissi sull'autostrada. Annuisco silenziosamente. Lando mi guarda non convinto della mia risposta. È da quando siamo in viaggio che ricevo messaggi su messaggi nel telefono, ma non ho voglia di sentire nessuno. Come un riccio, mi avvolgo nel mio dolore.

Finalmente giungiamo a Bristol molto presto. Abbiamo lasciato l'autodromo da circa due ore e mezze. Mi sento spaesata, forse sarà per la bellezza della città o non so. Lando parcheggia davanti a un piccolo viale e spegne la macchina. Alla mia destra si intravede un giardino tenuto alla perfezione. Il tipico prato inglese, come se nessuno lo avesse mai calpestato.

-"Che c'è?" Lando sbotta spazientito. Mi acciglio per il suo tono irritato.

-"Nulla" rispondo scuotendo la testa prima di scendere dalla McLaren. Ci fermiamo due minuti davanti al portone di casa per parlare faccia a faccia. Mi tiene la mano mentre con l'altra litiga con le chiavi di casa.

-"Sydney, stai mentendo. Dimmi la verità!" ringhia tra i denti stretti. Odio quando insiste tanto su un argomento.

-"Sono nervosa di conoscere tua madre, okay?" dico con il suo stesso tono arrogante. Mi sistemo frettolosamente il vestito che indosso, che si è impigliato nella borsa.

-"Tranquilla" mi tira verso di lui. Mi appoggio al suo petto e ammiro i suoi grandi occhi blu. Mi lascia un bacio caldo sulla fronte e sorride. -"Scusa per come ti ho risposto prima. Sono nervoso anche io" si giustifica mentre le sue labbra lentamente sfiorano mie per pochi secondi.

La casa della madre di Lando è molto bella, circondata da un grazioso giardino. Mi piace Bristol, c'è molta pace e tranquillità. Si respira aria pulita, non come a Londra. Mentre ci avviciniamo, Lando mi mette il suo braccio intorno alla mia vita in segno di conforto e protezione.

-"Mamma ... ci sei?" domanda aprendo il portone di casa.

-"Lando, sei tu?" una voce dolce risponde da qualche stanza a me sconosciuta.

-"Si mamma, chi può essere?" sospira felice.

-"Sei già arrivato? Ero convinta che arrivassi più tardi" consegno a Lando la borsa rimanendo ferma immobile.

-"No, siamo riusciti a finire prima le sessioni di prove. Vieni ti devo presentare una persona".

-"Arrivo, sono in cucina" passano due minuti e vedo una donna giovanile uscire con il grembiule. Le sorrido debolmente capendo benissimo il suo stato d'animo. E' una donna normale, biondina con su un vestitino leggero e le ciabatte. Non era come me la immaginavo, è più giovane.

Per rendermi conto di quel che sta succedendo mi ci vuole qualche secondo; a un certo punto ho quasi l'impressione che, a furia di guardarla, gli occhi mi stiano uscendo dalle orbite.

-"Mamma, lei è Sydney. Sydney, lei è mia madre" ci presenta mettendosi in mezzo tra di noi due.

-"Piacere di conoscerla" le porgo la mano intimorita. Lei me la guarda ma preferisce abbracciarmi calorosamente. Mi devo togliere dalla testa di essere formale anche quando non sono a lavoro.

-"Chiamami pure Abby. Il piacere è tutto mio. Sono contenta di conoscerti, Lando mi ha parlato tanto di te" arrossisco velocemente dall'imbarazzo. È una mamma molto affettuosa, mi commuovo quando saluta il figlio. Sembra che abbiano un rapporto molto speciale.

-"Lando non mi avevi detto che Sydney è una ragazza bellissima, gentile e ben educata" fece l'occhiolino al figlio. Mi gratto il capo, arrossendo ancora di più per le bellissime parole che ha detto Abby.

La casa è bella anche al suo interno. I colori delle pareti sono molto vivaci e vivi come quelle di casa mia in Italia. Nel frattempo Lando si è accomodato nel divano a vedere la televisione.

Mi offro di aiutare Abby in cucina, ma ha insistito che non c'è n'era bisogno e di riposarmi. Mi siedo al tavolo della cucina e incominciamo a parlare.

-"Che bella l'Italia, un giorno vorrei visitarla ..." afferma Abby mentre inforna una torta alle mele.

-"Che problema c'è! Durante il gran premio d'Italia può venire con noi, che ne dici Lando? Sono sicura che i miei genitori sarebbero disposti ad ospitarla" sento una fitta dentro di me, un dolore fortissimo al basso ventre. Sono le stesse che mi sono venute sta mattina dopo l'incidente.

-"Mi piacerebbe tanto ..." si interrompe cercando di sorridermi, sta preparando qualcosa in una grossa pentola.

-"Non devi aggiungere tutto quel formaggio altrimenti la salsa verrà orribile" la rimprovera Lando dal divano.

Abby rotea gli occhi al cielo per la sua lamentela e lo ignora. Ma Lando non lo accetta. Si alza dal divano e la ragiunge.

-"Faccio io" Lando strappa letteralmente la scatola di formaggio dalle mani di Abby.

-"Lando, ritorna a fare quello che stavi facendo. È perfetta, ridammi il formaggio o come ti ho fatto ti distruggo"

Li osservo divertita dal tavolo della cucina. Intanto, comincio a preparare la tavola.

-"Oh mamma fidati ... il tuo lavoro non può essere rovinato più di quanto abbia già fatto tu. A questo punto posso solo migliorarlo"

Adoro il sarcasmo di Lando. Riesce sempre ad alleggerire le giornate, anche quelle più brutte.

-"Basta Lando, io ci rinuncio con te" si sposta e si siede accanto a me, mettendosi a ridere. Lando sorride, felice della sua vittoria e inizia a fischiettare. -"Lando per favore potresti portare Sydney in camera tua? Gli devi dare quella cosa di cui ti ho parlato ieri sera al telefono" parlano loro due, non capendo a cosa si stanno riferendo. Lando mi prende per mano e mi porta in camera. Il corridoio è tappezzato di ricordi. Ci sono un sacco di foto appese della sua famiglia, noto subito la mancanza della figura del padre.

Mi chiedo perché Lando non mi abbia mai parlato di questa situazione. Forse perché è rimasto troppo traumatizzato dalla perdita?

-"Questi sono un per te, da parte di mia sorella. Si scusa dell' assenza, ma suo marito purtroppo ha avuto un contrattempo e non potrà venire per il week end di Silverstone" dice Lando porgendomi un bellissimo mazzo di gerani rossi. Lo abbraccio e appoggio la mia testa sul suo petto, vorrei restare così per sempre.

-"Lando ..." i miei occhi si stanno per riempire di lacrime, l'emozione è troppo forte.

-"Ei, che ti succedere? I fiori non ti piacciono?" nego alla sua domanda, stringendolo più forte.

-"Lando non mi lasciare. Ti supplico, ho paura di perderti." l'unico rumore che si sente sono i miei singhiozzi che, a causa del pianto incessante, non riesco a trattenere. Poi lui si stacca, mi prende il viso tra le sue mani e mi guarda. Non dice una parola eppure il mio cuore sente che sta parlando.

-"Non me ne vado da nessuna parte, Sydney" Lando rise sollevato, come non faceva da sta mattina prima di andare in pista. È tutto perfetto per me. -"Rimango per sempre" mormora sulle labbra.

 -"Rimango per sempre" mormora sulle labbra

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