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Mi ricordo di quella sera.
Fa molto male pensarci ma allo stesso tempo mi rende felice e spensierato.
Ero bloccato.
Ero bloccato in quel posto orribile che io chiamavo ostacolo.
Dovevo solo riuscire a superarlo.
Ma grazie a lui ci ero riuscito.

Era una sera di dicembre, nevicava e io ero, come sempre, in quella stanza a guardare quei piccoli cristalli scendere dal cielo.
Uscii dalla stanza e chiamai il dottore Kim.
"Scusi signor Kim"
"Dimmi Jisung"
"Potrei uscire?"
"Uscire? Sta nevicando"
"Appunto"
"Mh va bene, ti accompagno"
"Potrei stare...ehm..
da solo?"
"Sì certo, ma stai attento"
Mi misi a correre verso l'uscita di quell'inferno e appena aperte le porte mi buttai per terra e iniziai a giocare con la neve come un bambino.

Mi chiamo Han Jisung.
Ho 18 anni e ho un tumore maligno.
Sono in ospedale da troppi mesi, talmente tanti che ho perso il conto.
Sto cercando di superare questo orribile ostacolo perché mi reputo abbastanza forte da abbatterlo.
E sono sicuro che ci riuscirò.

Con molto dispiacere rientrai in quella stupida stanza.
Dovevo fare i soliti controlli e poi mangiare quel cibo disgustoso.
Odio questo posto, mi sento incapace.
Finalmente stavo inseguendo il mio sogno, quello di diventare un cantante, ma questa stupida malattia mi ha portato via tutto.
I miei amici e i miei genitori sono l'unica cosa che ho.
Ma grazie a questa malattia ho capito che non devo essere negativo, devo vivere.

I miei pensieri vennero spazzati via da un rumore che proveniva dalla porta.
Qualcuno stava bussando.
"Avanti"
La porta si aprì e qualcuno entrò.
"Ma ciao fratello"
Era il mio migliore amico, Lee Felix.
"Hey Felix! Cosa ci fai qui a quest'ora?"
"Stavo facendo un giro, ho litigato con i miei un'altra volta e sono scappato. Passavo qua davanti e mi sono ricordato che potevo venire a farti compagnia"
"Ah Felix, quando imparerai a capire che hai torto?"
"No, questa volta avevo ragione io"
"Sì, lo dici ogni volta che litighi con i tuoi" gli lanciai un cuscino.
"Ei, vuoi per caso fare una battaglia?"
"Tanto perdi" gli feci l'occhiolino.
Iniziammo a lasciarci i cuscini proprio come facevamo da più piccoli.
Conosco Felix da 15 anni ed è sempre stato il mio migliore amico, l'unico che è sempre rimasto.
Ormai è parte di me.

Verso le dieci di sera Felix tornò a casa sua e io decisi di farmi un giro dato che non avevo sonno.
Andai verso le macchinette per comprarmi una cioccolata calda ma notai un ragazzo.
Aveva i capelli scuri e una faccia strana, mi ricordava un gattino...
Non lo avevo mai visto prima d'ora.
Ma che ci faceva qui?

𝐃𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭 𝐛𝐮𝐭 𝐜𝐥𝐨𝐬𝐞||𝙼𝚒𝚗𝚜𝚞𝚗𝚐Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt