Quando Finisce il Caffè

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Ciao! Questa è la mia prima storia, quindi potrebbe fare – anzi, farà - abbastanza pena. Ma, ehi, da qualche parte dovrò iniziare! Ho trovato un HeadCanon su Pinterest ed ho deciso di renderlo una fic vera e propria.

Spero vi piaccia 😊

Nota personale: il caffè, dopo la tredicesima tazza, fa schifo. Non che in generale sia buono. Diciamo solo che dopo l'ultimo espresso che avevo bevuto avrei preferito sorseggiare il promettente carburante del van –o come mi piace chiamarlo, lattina di idioti sottovuoto- in cui eravamo stipati da più di 24 ore.

Perché mai avevo accettato di andare a questa sorta di negoziazione al Campo Giove, dall'altra maledettissima parte dello stato?! Ah. Già. Hazel. Non la vedevo da settimane, quindi mi sono detto che sarebbe stato carino da parte mia farle una piccola sorpresa. Diciamocelo: non sono il tipo che va agli incontri diplomatici, e mia sorella lo sapeva bene, ma ero abbastanza convinto che avesse comunque qualche speranza di vedermi sbucare dal furgoncino. Me la vedevo, ad aspettare al lato di Frank e Reyna con i suoi grandi occhioni dorati da cagnolino, ansiosa di incontrarmi. Questa volta non l'avrei delusa. Non ero sicuro se fosse una tipa da sorprese, ma il non poter usare un cellulare non lasciava molta scelta. Inoltre, Iride aveva deciso di dare i numeri già da un bel po', quindi niente preavviso per lei.

-Nico.- La voce di Will, seduto tra me e Percy sui sedili posteriori, mi riscosse. Letteralmente, pensavo di essere sobbalzato.

-Eh?- dissi, impastando l'esclamazione con un mezzo sbadiglio.

-Dormi.- Era la quinta volta che me lo "consigliava". Le virgolette si chiamano "tono dispotico".

-Sei serio? Dopo uno espresso extra-fermentato-nero mi dici di dormire? Solace, ho abbastanza energia per andare a piedi-

-Sì. Le tue occhiaie dicono un'altra cosa-

Jason (che per qualche ragione divina non era a casa sua, ma al Mezzosangue, quindi doveva tornare con noi) si fermò a metà strada tra i sedili mentre faceva cambio con Annabeth al posto di guida, solo per sottolineare che "effettivamente sembrava che mi avesse truccato sua sorella".

-Jason Grace, mettiti al volante o giuro che se ci schiantiamo e sopravvivi, ad ammazzarti ci penso io.- Annabeth, per una volta, mi aveva salvato con la sua isteria. -Però ha ragione, Nico.-

Accidenti, se arrivava lei a smorzare una sgridata per concordare con il ripreso in questione dovevo essere proprio messo male.

-Audace da parte tua supporre che invece tu sopravvivresti- Ironizzai.

-Non cambiare discorso. Ora dormi o ti abbatto con un sonnifero per ogni volta che ti sei lamentato della vita-

-Annabeth, vuoi mandarlo in overdose?- si intromise Percy.

-Zitto testa d'alghe. Preferisci botte in testa? A me basta che ora chiuda gli occhi-

-Se è questo quello che vuoi- strizzai gli occhi fino a farmi male alle palpebre.

Lei sbuffò esasperata e decise che era meglio lasciar perdere quella battaglia.

-Io lo ripeto: sia se non chiude occhio, sia se va avanti con i caffè, quando arriveremo sverrà addosso a qualcuno- si sentì in dovere di proseguire Will.

Rivolsi una muta preghiera a tutti gli dei (e ce ne vuole per farmi supplicare Era) che se proprio fosse successo, sarebbe stato lui il qualcuno in questione. Ecco, prima e unica ragione per cui non volevo addormentarmi: parlo nel sonno. E dico cose inerenti ai miei sogni. E spesso essi riguardano Will. Quindi non se ne parlava di mettermi a dormire per poi blaterare qualcosa sulla mia patetica... attrazione verso di lui. Dei, che cosa da bambina di terza elementare.

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𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐢𝐥 𝐜𝐚𝐟𝐟𝐞́ | 𝒔𝒐𝒍𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒐𝒏𝒆𝒔𝒉𝒐𝒕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora