quinto capitolo: 𝑊ℎ𝑜

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«Ripetilo...»

Lo intimò lei, facendolo ridere. Questo si passò una mano tra i capelli e la sua risata invase tutta la casa, ma era un suono disgustoso che fece venire a Dayla la pelle d'oca.

«Voglio. Vedere. Una. Lesbica. Con. I. Miei. Occhi.»

Ripeté, scandendo parola per parola, godendosi poi l'espressione sconcertata della bionda, che indietreggiò di qualche passò.
Dayla rimase in silenzio ad osservare, con il cuore in gola, lo "spettacolo" che stava avendo luogo davanti ai propri occhi, spalancati e impauriti.
Ilaria si strinse nelle braccia.

«Sono come tutte le altre ragazze... Ma se è questo il tuo volere, va bene. Ma non ti azzardare ad avvicinarti a lei»

Mise bene in chiaro quali erano le sue intenzioni, mimando anche qualcosa con le labbra, che però la corvina non riuscì a cogliere, dopodiché lo vide sorridere divertito.
La sua amica sospirò, con le spalle tese, i peli sul collo dritti e le mani strette a pugno, e si sfilò il giubbotto di jeans facendolo finire a terra.
Dayla trattenne il fiato, diventando rossa al solo pensiero di vederla nuda. Effettivamente, fin'ora l'aveva vista in costume, in canottiera e slip e con l'asciugamano che la avvolgeva, ma mai senza niente che la coprisse.
Guardò in basso, mentre ella si sfilava la maglietta verde militare per abbandonarla proprio sopra alla giacca.
Aveva gli abiti della bionda a pochi centimetri dai piedi, e ad essi si unirono anche dei jeans neri, un reggiseno contenitivo mimetico e degli slip in tinta.

«Ecco qui, mi hai vista, ora lasciaci in pace»

Sentì la voce di Ilaria, flebile, tesa, ma non pareva imbarazzata.
Non ce la fece e, alla fine, alzò lo sguardo, trovandosi la bellissima schiena ed il sedere perfetto della minore di fronte. Rimase ammaliata da quella visione, però, notando l'espressione delusa ed annoiata di lui strinse i pugni fino a far diventare le proprie nocche bianche.

«Hai ragione, sei come le altre ragazze...»

Disse il ragazzo, sbuffando e passandosi una mano tra i capelli color cenere, scompigliandoli lievemente, per poi chiudere gli occhi e camminare verso la porta d'ingresso.
Senza dire nulla, uscì e se ne andò.
Dayla lo osservò finché non fu fuori dalla soglia e sparì dalla propria vista, poi riportò la propria attenzione verso la propria amica, che nel mentre si stava rimettendo gli slip.

«Ma chi era quello...?»

Chiese la corvina, distogliendo lo sguardo dal corpo di lei e diventando rossa in viso.
Questa finì di vestirsi e sospirò, sistemandosi la T-shirt spiegazzata con le mani.

«Un mio cugino alla lontana»

Si strinse nelle braccia, e allora la maggiore le si avvicinò e la abbracció, accarezzandole la schiena ed i capelli. Che gran bastardo. La strinse dolcemente, cullandola tra le proprie braccia, vedendo la sua espressione turbata, e la fece calmare, sentendo i suoi muscoli rilassarsi e il cuore calmarsi.
Dayla la lasciò andare e le prese la mano.

«Ho un crampo allo stomaco... Andiamo a mangiare qualcosa?»

Chiese cercando di distrarre Ilaria da ciò che era appena successo.
Le due andarono in cucina e si misero a preparare un po' di pasta al pesto, che mangiarono sedute al tavolo.
Era venuta bene, dopotutto avevano utilizzato il pesto fatto in casa dalla nonna di Ilaria.
Lavarono insieme i piatti e poi si sdraiarono sul letto con la pancia piena. Dayla non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine della sua amica di spalle completamente spoglia. Ma cosa le stava succedendo?
Cos'era questa sensazione che provava nel fondo dello stomaco?
Domande del genere le invadevano la testa mentre la bionda pian piano si assopì e si addormentò.
La corvina osservò il suo viso rilassato, i lineamenti più morbidi, le labbra lievemente socchiuse, e si chiese se sarebbero state morbide a contatto con le proprie.
Ma cosa cazzo sto pensando?!
Distolse lo sguardo dal suo viso e chiuse gli occhi, con il cuore che le martellava nel petto.
Si sentì sporca, solo per aver fatto un pensiero simile, soprattutto della sua migliore amica. Ma poi, per l'amor di Dio, era una ragazza!
Non che ci fosse nulla di male, in fondo erano così belle le ragazze... Le labbra, gli occhi, le curve dei fianchi, il modo adorabile che hanno di ridere...
Scosse il capo, mettendosi a sedere sul materasso e sospirando per far calmare il proprio respiro a poco a poco, per poi stendersi di nuovo e poggiare il capo sul petto di Ilaria, che la strinse tra le braccia.
In poco tempo, grazie al lieve tepore che il suo corpo emanava, si addormentò anche lei, sognando labbra e capelli biondi.

~~~

Ho raga,
Scusate il ritardo, ma in questi giorni devo studiare per l'esame e sono un po' con l'acqua alla gola ;-;
Cercherò di essere puntuale ma non vi prometto nulla... Al prossimo capitolo!

-RekeZ-

𝑵𝒊𝒏𝒆𝒕𝒆𝒆𝒏Where stories live. Discover now