Fortunatamente, in quell'ingresso, non c'erano guardie.
Ci accolse un lungo e quasi infinito corridio, illuminato dalla luce biancastra di poche lampade al neon.
Le porte delle stanze sui lati erano buie, gli angoli oscuri che vedevo mi trasmettevano un senso di profonda angoscia.
Strinsi la mia swordgun, dovevamo essere pronti al combattimento.

Intervenne Jaker, che mentre stava con lo sguardo basso sul suo pc, indirizzò il dito in avanti.

J:"Un centinaio di metri più avanti c'è la sala centrale. È schermata, non riesco a vedere cosa succede dentro."

Z:"Andiamo, fermiamo Ryes."

Finora era tutto andato come previsto, tuttavia mentre stavamo avanzando nel corridoio una pioggia di proiettili ci investì.
Spinsi Reda in una delle stanze nel tentativo di evitarli.
Anche Doc e Jaker, che erano dietro di noi, riuscirono a ripararsi in tempo.

Z:"Merda. Non ci voleva." Dissi cercando di sporgermi oltre la porta.

Non riuscivo a vedere cosa stesse succedendo e chiesi a Reda di darmi copertura.
La guerriera mi sorrise e iniziò a sparare.
Corsi davanti cercando un riparo.
Stavo sparando anche io, vidi all'incirca una dozzina di soldati.
Il mio fucile sembrava un drago, sputava fuoco all'impazzata incenerendo chiunque colpiva.
Riuscii ad abbatterne un paio, ma non era abbastanza.

D:"Ci pensiamo io e Jaker, avanza Zek!"

Sentii degli spari provenire da dietro le mie spalle.
Ero più sicuro di farcela adesso.
Mi affacciai alla mia destra e cercai di eliminare i nostri nemici.
L'odore di bruciato, stando in spazi così angusti risultava essere pungente.
Li avevamo stesi, erano tutti a terra e finalmente potevamo proseguire.

Mi avvicinai ad uno di loro che giaceva al suolo colpito ad una gamba.
Lo presi con forza e gli chiesi rabbioso:

Z:"Cosa sta facendo Ryes?!"

Mi guardò con gli occhi sbarrati e un gelido sorriso insanguinato:

"Ormai è troppo tardi stronzo!"

Lo misi a dormire con un pugno, dovevamo avanzare.
La battaglia, però, non era affatto finita.
Un fuoco pesante ci raggiunse sfiorando Doc: il suo fianco iniziò a sanguinare.

Comparve da dietro la porta principale un soldato corazzato, armato di mitragliatrice pesante.
La sua armatura era durissima, i proiettili che gli sparavamo contro erano totalmente inutli.
Sembrava come buttare palline di gomma contro un muro di cemento molto spesso.

Jaker intanto era riuscito a coprire Doc portandolo al riparo.
Fortunatamente la ferita non era grave, solo una piccola lesione superficiale.
Tuttavia ero rabbioso che un mio compagno fosse stato colpito e nell'impeto scaricai tutto quello che avevo sul nemico.
Fu tutto inutile, eravamo in stallo.

Dall'altra parte Reda urlò:

"Jaker! Usalo!"

Mi voltai verso di lui, che sorrideva in modo compiaciuto e lo vidi lanciare un piccolo drone.
Pochi secondi dopo un'esplosione si abbattè su Juggernaut.
Era morto.

R:"Ben fatto." esclamò Reda soddisfatta.

Anche io mi sentivo più sollevato.
Finalmente potevamo procedere, aprimmo la porta e attraversammo una zona di contenimento.
Le pareti erano coperte da un telo di plastica isolante. Una porta blindata ostacolava il nostro passaggio.
Se ne occupò Jaker.
Oltre quella porta c'era l'uomo e la ragazza che stavo cercando.
In quella stanza avremmo lottato per decidere il futuro.
Entrammo.
Ryes era accompagnato da un paio di mercenari e si trovava vicino alla ragazza.
Lei era legata ad uno strano dispositivo.
Mi voltai e alla mia sinistra vidi uno spettacolo raccapricciante.
Centinaia di demoni erano chiusi in delle gabbie, non mi aspettavo di trovarne così tanti.
Guardandoli meglio notai un dettaglio ancora più importante: quei mostri erano stati modificati, erano diventati più resistenti e letali.
La loro corazza ossea sembra più estesa rispetto alle creature normali.
Capii adesso il perché della testa, l'aveva usata per potenziarli.
La situazione era ancora più grave del previsto.

NightmareWhere stories live. Discover now