Capitol 2

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             Nei guai

POV'TAEHYUNG

Non sono mai stato un ragazzo indipendente. I miei genitori vogliono che stia ancora con loro.

Dopo essermi laureato dovrei prendere il posto di mio padre nella mafia. Mi sono rifiutato parecchie volte ma mio padre non ne vuole sapere.

A me non piace per niente la mafia,c'è chi uccide ,chi rapisce insomma ti metti nei guai e ne esci morto. I miei genitori hanno ucciso tante persone che non si contano ,loro si difendono dicendo che era per legittima difesa. Ormai non li guardo in faccia,ogni volta che qualcuno mi vede scappa perchè riconoscono che sono il figlio dei Kim. Questa cosa mi da fastidio perchè la gente non può aver paura di me io non sono come quei mafiosi. Mi hanno sempre vietato di uscire con qualcuno ,infatti non sono mai stato fidanzato se non con un ragazzino a 14 anni.

So che hanno tanti debiti da scontare ,infatti quando escono sono sempre per l'idea che prima o poi qualcuno li faccia fuori. Non mi meraviglio se vengono odiati ,anch'io li odio.

Ho 20 anni ma a Dicembre ne farò 21 e mi hanno promesso che posso lasciare casa e non vedo l'ora.

Jimin ed io siamo amici dalle medie ,non ci siamo più separati. E' il mio unico vero amico.

Il mio carattere non è uno dei migliori certo ,una cosa che mi piace e che mi dice sempre jimin è che so ascoltare e dare consigli. Parlo molto e mi intrometto negli affari degli altri. 

Vorrei potermi innamorare un giorno,costruire una famiglia e avere dei bambini. Questo potrò farlo solo se me ne andrò via di qui. Non voglio che i miei figli diventino dei mafiosi ,io non voglio averci nulla a che fare con questo mondo pericoloso. 

Da quando sono piccolo mio padre mi ha sempre chiesto favori in cambio dei soldi,a me non interessava il denaro ,ma accettavo perchè volevo scoprire i suoi malvagi piani. Loro comandano sull'intera città ,tutti fanno ciò che dicono senza esitare altrimenti....

Certe volte penso come sarebbe stato vivere in una famiglia benestante ,normale e tranquilla. Di sicuro ora non sarei chiuso a chiave in camera mia.

Dovrei uscire con Jimin ma mio padre mi ha detto che devo studiare.

Uscirò dalla finestra. Qualche volta esco di nascosto e non mi hanno mai beccato,in fondo l'ho imparato da loro.

Ripenso all'incontro di ieri con quel ragazzo ,non l'ho mai visto in giro ma sono sicuro che fa parte anche lui di una delle associazioni mafiose. Insomma meglio se non lo rivedo altrimenti saranno guai.

"Jimin dammi cinque minuti ed esco"stacco la chiamata e mi avvio vicino alla finestra.

Come faccio sempre prendo una sciarpa che mi regalò mia madre. Mi affaccio e guardo Jimin seduto sull'erba. "Aiutami" gli dico mentre gli passo la lunga sciarpa.

Lui intanto se la ride mentre io faccio attenzione a non cadere.
"Ah che male" impreco all'impatto col mio sedere e jimin.
"Alzati sei pesante" jimin mi spinge per farmi alzare.

"Dai andiamo in questo bar dove c'è questo famoso Byong"
Il mio amico ha una cotta per questo ragazzo molto più grande di noi.

"Ah sai che Byong mi ha scritto" dice sbattendo le palpebre più volte.
Sbuffo "non lo vedo serio jimin" mi sta sulle palle quel Byong.

"Tae il bar è di qua" mi tira per la manica della giacca.
Voleva andare da solo, ma ovviamente non l'ho lasciato solo.

Ci dirigiamo in un vicolo buio.
"Sei sicuro sia questo jimin"?
Annuisce.
Restiamo fermi ad aspettare Byong.
"Forse è venuto con quel camion" indica un furgone bianco che accosta a pochi metri da noi.

JustYouWhere stories live. Discover now