"Takemizu Must Die."

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1... 2... 4...Mh... ce n'è anche un settimo, chissà quanti altri faranno ritorno con il passare del tempo.
Takemizu: "Eha, ecco laggiù l'accampamento delle retrovie, sta calando la notte e devo sbrigarmi, anche se sanguino e ho dolore alle braccia, non devo azzardarmi a cadere in ginocchio, la mia battaglia non è finita!"
"L'oscurità sta cominciando ad addensarsi. Vedo i sopravvissuti al massacro, sembrano più morti che in vita, nei loro movimenti, nel loro andamento. Chissà se anche io do' la stessa patetica impressione..."
"... Finalmente le mie orecchie odono del vociare colloquiale e... umano. Cammino e di tanto in tanto mi trascino esausto, verso l'infermeria. Vedo molte tende, di chi saranno? Quel tizio che si diletta in una partita a Shogi, lo riconosco, era il comandante del battaglione adiacente al mio. Non ha un capello fuori posto da prima dello scontro, ma chissà come mai? Si capisce a primo sguardo che è di una famiglia aristocratica, come gli altri Comandanti, del resto. Eh eh, scommetterei 100¥ che ha seguito come un bravo Inu-chan (cagnolino), l'onorevole Shogun-KiSama. (gioco di parole improvvisato da Take aggiungendo l'onorifico degno di un Generale, quindi il -Sama, solo che pronunciato in modo dispreggiativo trasfomandolo in "Kisama", ovvero Maledetto o Bastadro)"

Quello che sembra un soldato di Corte, pare sia intenzionato a intralciare il mio cammino.
Soldato: "Samurai-dono (egregio), vi comunico che, se siete diretti all'infermeria, non vi si potrà dirigersi."
Take: "Aha!?" (Proseguì)
Soldato: "L'infermeria è riservata ai feriti gravi, a rischio di vita! Fermatevi!" (Afferrandolo per un braccio)
A quel tocco Takemizu si girò in uno scatto troppo rapido anche per essere seguito con lo sguardo e il Soldato si ritrovò con una fredda lama premuta sulla gola.
Mente del Soldato: "Questo Samurai non è umano, non riesco a muovermi... h-ha lo sguardo di un Akuma (Demone)."

Fissò il Soldato per qualche secondo, poi distolse lo sguardo rinfoderando la lama; poi chiese: "Beh, da che parte devo andare, allora?"Il Soldato sussultò un secondo: "E-È per di là, prenda questo e si accomodi nella tenda corrispondente al numer...

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Fissò il Soldato per qualche secondo, poi distolse lo sguardo rinfoderando la lama; poi chiese: "Beh, da che parte devo andare, allora?"
Il Soldato sussultò un secondo: "E-È per di là, prenda questo e si accomodi nella tenda corrispondente al numero scritto qui." (Indicando alla sua sinistra.)
Takemizu afferrò con sgarbo il foglietto e si diresse a sinistra senza voltarsi più verso il soldato e si avviò con andatura stanca.
Soldato: "...E buon riposo, Takemizu-shi." Sussurrò con voce subdola.
Takemizu si fermò un momento, poi proseguì senza dar cenno... Era chiaro come stessero le cose.

Takemizu entrò in tenda e si distese sull'unico pezzo di tatami nella tenda, grazie al quale avrebbe potuto stendersi e riposare.
Sapeva non sarebbe giunto da lui nessun medico, avrebbero fatto davvero di tutto per non farlo partecipare vivo al viaggio di ritorno. L'unica possibilità che aveva per sopravvivere, era morire.

Si medicò meglio che poteva le ferite più gravi, utilizzando l'esiguo kit medico che aveva portato preventivamente con sé, ma non senza l'aiuto di qualche lembo dei vestiti che indossava.
Attese nel buio, nel più completo silenzio. Non era il momento di riposarsi, speranza probabilmente tenuta dal suo assassino. Non poteva uscire e scappare, di sicuro qualcuno stava tenendo d'occhio la sua tenda e avrebbe firmato la sua condanna a morte.
Il Ninja (equivalente di un sicario) incaricato di ucciderlo avrebbe sfruttato il favore della baldoria per la vittoria in battaglia e la mancanza di osservatori indiscreti e quindi di possibili testimoni.
Attese nell'ombra. Qualcuno sarebbe arrivato di sicuro.
Rumore di passi. All'esterno della tenda.

Le orecchie di Takemizu identificarono ben più di una sola persona, proprio come sperava

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Le orecchie di Takemizu identificarono ben più di una sola persona, proprio come sperava.
Si fermarono all'entrata della tenda.
Aprirono un leggero spiraglio per vedere all'interno.
X: "Sembra proprio stia dormendo, questo rende le cose più facili, non dovremmo neanche fingerci medici." Sussurrò ai sui compagni.
Mente di Take: "Ma guarda te che sfacciati..."
I passi di un solo assassino si fecero strada nella tenda e si avvicinarono alla vittima stesa sul pezzo di tatami.
Osservò fugacemente la stanza e notò l'inconfondibile tonaca e la katana di Takemizu.

Si chinò in avanti ed estrasse un pugnale, poi, con il favore dell'oscurità, tagliò di netto la gola della sua vittima, uccidendola in un rantolo della stessa

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Si chinò in avanti ed estrasse un pugnale, poi, con il favore dell'oscurità, tagliò di netto la gola della sua vittima, uccidendola in un rantolo della stessa.

X (sussurrando ai compagni fuori dalla tenda): "È fatta! Andate a confermare la motre di Takemizu allo Shogun."
X²: "Ben fatto! Ci prenderemo una bella somma, 'sta volta."
X³: "Tu occupati del corpo, nessuno deve scoprirci, mi raccomando!"
I compagni che erano già fuori, se ne andarono in fretta. L'uccisore si alzò in piedi e proprio nel momento in cui stava per compiere il primo passò verso l'uscita, sentì del liquido caldo pervadergli la schiena e la vista cominciò a sfocarsi pian piano, fino a spegnersi, ma non prima di aver visto Takemizu accompagnarlo e farlo giacere al suolo nel completo silenzio.
L'astuzia di Takemizu si era rivelata vincente nell'ingannare perfino la morte.

Takemizu, il Samurai ErranteWhere stories live. Discover now