XXIII. Spazio vitale (Melanie)

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Ore 22:37; casa Collins.

<< Non montarti la testa. >> sussurro all'orecchio di Tyler, mentre le sue mani stringono i miei fianchi.

Al segnale di Anna abbiamo tutti preso posto e anche i nostri rispettivi compagni. Nel giro di pochi secondi vi è stato lo scambio di partner del secolo: Amhad ha preso Veronica, Riina ha domandato la mano a Collins senior e a quel punto siamo entrati in campo Manuel e io che abbiamo preso rispettivamente Vanessa e Tyler.

Manuel sembrava un condannato al patibolo quando si è avvicinato a Collins senior per chiedere la mano della moglie, meravigliata. Da questo, ma anche dallo sguardo sfuggente di Anna, posso intuire che ci sia qualcosa sotto. Dopo ciò che è successo nella sede dell'FBI, si è rifiutata di mandarmi alla ricerca dei documenti; non voleva che finissi nei guai, nel caso in cui mi avessero beccata.

Spero solo che la tensione che aleggia non sai d'intralcio alla missione, perché altrimenti siamo nei guai più totali; da adesso, dipende tutto da Atena.

<< Pensavo che Horus sarebbe stato tutta la serata appiccicato al tuo fondo schiena per non farmi avvicinare. >> ribatte ironico, facendomi fare una veloce piroetta e poi stringermi nuovamente al suo petto solido. Inspiro il suo profumo, storcendo un po' il naso: sembra abbia fatto il bagno dentro una vasca piena di suddetta flagranza.

Gli lancio un'occhiataccia, irritata dal suo modo di parlare.

Sebbene Brian sia quasi iperprotettivo nei miei confronti, non è quel tipo di persona che ti soffoca; lascia spazio. In questi giorni che sono stata a contatto con lui, ho avuto modo di analizzarlo e capire i suoi modi di fare, e - per la gioia di Amhad - credo di aver trovato una persona che mi piaccia, realmente.

Sin dalla prima volta che ci siamo visti, tra di noi si è creato un forte legame. Anche se tento di non pensarci, perché sono sicura che una volta finito questo Campionato ognuno tornerà alla propria vita, non riesco a togliermi il suo sorriso, la dolcezza con cui mi guarda, dalla testa.

Sento che dovrei fare il primo passo, che dovrei chiedergli di uscire prima di perdere questa occasione, ma l'ultima cosa di cui ho bisogno al momento è sentirmi rifiutata, perché nel giro di un paio di settimane non ci vedremo e sentiremo più, ognuno andrà per la propria strada.

Lancio un'occhiata veloce al suddetto, ancora ai piedi della scalinata e con Ilyà al suo fianco. Il mio cuore manca un battito quando i nostri sguardi incrociano, e nel suo scruto del fastidio. Faccio un piccolo sorriso, per poi riportare la mia attenzione su Tyler.

<< Diciamo che lui sa cosa significa "spazio vitale". >> facendo un chiaro riferimento alle sue mani che, dalla schiena, scendono sempre più in basso.

Ridacchia, come se gli avessi appena raccontato una barzelletta e mi stringe più forte a se. << Pensavo anche che la Piramide non si sarebbe presentata. >>

Stavolta è il mio turno di ridacchiare, e gli scocco un'occhiataccia. << Tu pensi tanto... e sbagli tanto. Perché credi che non sarebbero venuti? Non hanno mica paura di farsi vedere in giro. >>

Lo sento esitare per qualche secondo, e punto gli occhi nei suoi, azzurri. << No, certo, le persone sono spaventate da loro. Anche se hanno base in Italia, sono conosciuti ovunque. >>

<< E allora qual è il problema? >> domando, incuriosita. Anna tende sempre a evitare discorsi sulla Piramide, probabilmente perché vuole tenermi fuori ma sono curiosa di sapere cosa si cela dietro quest'organizzazione. 

Storce il naso. << So che Leone è l'ex della mia matrigna, ma dalla faccia di Atena immagino che lei non lo sapesse, altrimenti non avrebbe messo piede qui dentro. >>

L'Incantatrice - La Caduta del DiavoloOù les histoires vivent. Découvrez maintenant